Di quel pomeriggio mi ricordo tutto.
Mi ricordo dov'ero e con chi ero, quando l'aria tiepida fu squarciata dal suono delle sirene delle prime ambulanze.
Mi ricordo cosa pensai, quando mi accorsi che le sirene erano troppo numerose.
Mi ricordo quando, pochi minuti dopo, seppi cos'era successo.
Mi ricordo la sensazione che provai: Incredulità-rabbia-frustrazione.
Mi domando ancora come si possa dimenticare.
Come un'intera città possa fare finta che tutto questo non sia accaduto.
Come possa rinnegare se stessa.
14 commenti:
Bel post! Io non ricordo un bel niente, del 1992: era morto improvvisamente mio padre a gennaio, ed ero ancora in stato confusionale. Ricordo solo che in apertura dei tg si diceva che Falcone non fosse ancora morto, ma gravemente ferito...
Io ricordo l'enorme, opprimente, angosciante e silenzioso senso di colpa che aleggiò su Palermo.
Per capire dove siamo adesso, suggerisco questo reportage: "In un altro paese".
Cominciamo dalla fine, però:
http://www.youtube.com/watch?v=c6sgkzFOevg&feature=related
Credo che quella cappa descritta da Virus aleggi ancora su Palermo e sulle nostre vite. Basta guardare certe facce in tv e certe facce che dovrebbero guidare l'azione politica siciliana, in primis quel medico venuto dalla Sicilia orientale, amico di quell'altro medico dell'agrigentino...
Io ricordo che dormivo e mi svegliò mio fratello per telefono dicendo che alla Fiera girava la voce che c'era stato un attentato. Guardai il televideo e ne ebbi conferma. Falcone l'avevo visto 2 giorni prima a Roma, Campo de' fiori, era a cena con una tavolata di persone. Ci penso sempre...avrei potuto provare ad andare da lui dirgli qualcosa, ma non lo feci; la verità è che non sembrava (più) in pericolo...un uomo al quale manifestare affetto e solidarietà. Era troppo importante...e invece.
Borsellino sono andato ad incontrarlo a Casa Professa ero tra quelli che hanno applaudito in piedi il suo discorso ed hanno gridato Paolo, Paolo. Quando l'hanno ucciso ho pianto tanto, ma non ho avuto rimorsi o sensi di colpa come per Falcone. Per questo ogni anno vado all'Albero alle 17.56 (tranne oggi che non posso) e i palermitani sono sempre pochi.
Toni
Dopo una delle mie settimane lavorative da forestiero, stavo passeggiando con Angelo lungo via Libertà, dal Politeama in direzione di piazza Croci.
Mentre guardavamo la molle borghesia cittadina che sorseggiava i suoi aperitivi da Roney, ci incuriosì quell'uomo dal volto scavato che, solitario, percorreva il marciapiede.
Ci fu appena il tempo di fare mente locale, di capire che quello era Aristide Gunnella.
In quel frangente il mio vecchio Oki squillò, per informarmi che Falcone era stato "gravemente ferito".
Per completezza, ecco tutte le nove parti, di dieci minuti ciascuna (su YouTube), del film "In un altro paese", co-prodotto da Raitre e France2 nel 2005.
Per rivivere come si arrivò a quel 23 maggio, basta guardare i primi venti minuti di film.
1
http://www.youtube.com/watch?v=JaxPQPnq15w
2
http://www.youtube.com/watch?v=vEVZeNutZ3w&feature=related
3
http://www.youtube.com/watch?v=Py4ltdud9Bo&feature=related
4
http://www.youtube.com/watch?v=eJUgiWpEPRA&feature=related
5
http://www.youtube.com/watch?v=v8tkxUlaPmA&feature=related
6
http://www.youtube.com/watch?v=hLr_c8Ez8t4&feature=related
7
http://www.youtube.com/watch?v=0izaUlhd-j8&feature=related
8
http://www.youtube.com/watch?v=y4UL5OLOTzg&feature=related
9
http://www.youtube.com/watch?v=c6sgkzFOevg&feature=related
Ho un ricordo nitido di ciò che facevo quel giorno così come ricordo il 19 luglio 1992 ed il luglio di nove anni prima. Ciò di cui voglio ricordarmi risale, invece, al giugno 1982. Io, Paolo, Marcello, Fabio, Giuseppe ci preparavamo ad affrontare gli esami di maturità mentre l'italia impazziva dietro "gli azzurri del mundial". La mattina della prova di italiano Giuseppe venne a prendermi con la sua R4 a Mondello. Lungo la Favorita tentai di inserire in una cartucciera dei temi svolti. Mi scocciai presto e, tra le proteste di Giuseppe, li gettai dal finestrino.
Svolgemmo il tema di italiano di cui non ricordo neanche il titolo. Lasciai l'aula della scuola e aspettai Giuseppe, dovevamo tornare insieme con la sua R4.
Nell'attesa si sparse la voce che il padre di Giuseppe era morto.
Le prime notizie erano confuse poi il L'Ora, che era in edicola quasi contemporaneamente a quando Giuseppe lasciava la scuola, chiarì tutto. Il padre di Giuseppe era stato ucciso da dei killer nel suo negozio.
Dopo un pò capimmo che il padre del nostro compagno di classe era stato ammazzato nella guerra di mafia che imperversava in quegli anni.
Giuseppe e la sua famiglia oggi non vivono più a Palermo e credo che in questa nostra città non sia più venuto negli ultimi 20 anni.
Spero solo che quegli anni non tornino più.
I ricordi servono a far vivere (dentro di noi) chi non è più.
E, se dai ricordi si impara qualcosa, servono anche a non fare accadere più ciò che ci ha turbato.
Io ero intento a prepararmi la valigia per un viaggio in Marocco la cui partenza era prevista per il 24.
Ero al Teatro Politeama (il Massimo era ancora chiuso, dopo circa venti anni di non lavori) a vedere l'Aida, con amici e familiari. La notizia si sparse tra il pubblico nella pausa tra un atto e l'altro.
Ricordo l'angoscia la sera quando tornammo a casa e ci attaccammo alla televisione per sapere, per capire.
Quel giorno, come tutti i giorni di quell'epoca, andai in campagna da mio padre per dar da mangiare al mio cucciolo di pastore tedesco, col quale passavo diverse ore della giornata. Quel giorno, però, rimasi più del solito in campagna perchè il mio cane stava malissimo (morì dopo qualche giorno). Mentre mi occupavo di lui, ascoltavo la televisione, tanto per ammazzare il tempo, quando all'improvviso, la notizia dell'attentato.....
Enzo
palermitana 40
Quel giorno ricordo perfettamente quella nuvola di fumo e poi il rumore assordante delle sirene della polizia.
Ero a piazza politeama..
Poi improvvisamente un silenzio angosciante.
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