Da qualche settimana Mario Calabresi è il nuovo direttore de "La Stampa". Tantissimi auguroni e felicitazioni.
Calabresi, già inviato in America per Repubblica, ha scritto un libro bellissimo sulla sua dolorosa vicenda personale. Il papà di Mario, Luigi, era il commissario di polizia che fu ucciso nel 1972 al termine di una pesantissima campagna di odio fomentata contro di lui dagli ambienti di Lotta Continua, che lo consideravano il responsabile della morte dell'anarchico Pinelli.
A suscitare in me un'intesa curiosità per il libro è stata la pubblicazione di un suo stralcio su Repubblica. Tutti coloro ai quali lo ho regalato (faccio così con i libri che mi colpiscono) mi hanno detto di essersi commossi.
A distanza di tempo, fa ancora impressione leggere la sfilza dei 757 nomi di illustri personalità dell'intellighenzia di sinistra dell'epoca (e di adesso) che firmarono un appello, pubblicato sull'Espresso (sull'Espresso) contro "i commissari torturatori, i magistrati persecutori, i giudici indegni".
15 commenti:
C'è anche quel buffone di Fo, quel rincoglionito di Bocca, quel fanfarone di Scalfari, quel maniaco di Moravia, per tacere di Eco e De Mauro...
Tutto va letto inquadrandolo in un preciso periodo storico. Negli anni sessanta e, immagino, anche settanta la polizia e lo stesso Stato non erano proprio propensi ad accettare qualunque tipo di manifestazione del pensiero libero e democratico. Inoltre, soprattutto gli anni settanta sono stati anni di lotta tra frange estremiste di destra e di sinistra. La polizia e lo Stato, tendenzialmente, attaccavano molto di più le manifestazioni di sinistra rispetto a quanto avveniva per quelle di destra. E' quello il periodo in cui nasce la strategia della tensione, in cui parti deviate (ma forse non troppo) dello Stato, della polizia, dei servizi segreti partecipano o forse organizzano attentati e stragi di vario tipo, al solo scopo di addossarne la colpa all'estremismo di sinistra.
Insomma, non è facile giudicare quanto successo allora, men che meno gli atteggiamenti di alcuni intellettuali di sinistra.
Ovviamente qualunque attività sovversiva dello stato di diritto va condannata, sia di destra sia di sinistra, per cui non mi sognerei mai di giustificare in alcun modo l'omicidio Calabresi o qualunque altro omicidio. Possono però essere giustificate le manifestazioni del pensiero che, involontariamente, in quell'atmosfera quasi rivoluzionaria di allora, possano aver istigato fatti di sangue.
@ Josh71
Compagni che sbagliarono?
Non mi pare che nell'elenco vi siano solo personalità di sinistra. Alcuni esempi: Pasquale Squitieri, Cesare Zavattini, Carlo Rossella (ex direttore del TG5), Federico Fellini, Sergio Corbucci, Alberto Bevilacqua.
Io non c'ero (e non ho ancora letto il libro), ma non capisco come un appello al rispetto della legalità possa collegarsi ad un vile omicidio.
E quello sarebbe un appello al rispetto della legalità ?
Ti faccio notare che in quel testo si dice testualmente, e in tutta leggerezza, che Calabresi è responsabile della fine di Pinelli, che il giudice Biotti ha "inquinato il processo per carrierismo servile", e così via, additando i presunti colpevoli per nome e cognome.
A chiudere l'inchiesta, e a giudicare l'ipotesi dell'omicidio come "assolutamente inconsistente" fu un giudice integerrimo come D'Ambrosio.
L'esperienza dovrebbe averci insegnato che dietro molte prese di posizione dell'intellighenzia di sinistra c'è tanto superficiale conformismo.
Molto meglio il rispetto delle regole.
E se avessero scritto "Dio è morto! Ammazzate il Papa!", quelli di Lotta Continua che avrebbero fatto?
Quello che voglio dire è che una cosa è la parola scritta, un'altra è la decisione pratica di compiere un omicidio.
Quest'ultima è una cosa talmente enorme, che è capace di travolgere la mente di una persona con un minimo di sensibilità. Che persone sono quelle che hanno preso quella decisione?
P.S.: Comunque, sono d'accordo sul conformismo. Vale per tutti, naturalmente (e forse non solo in Italia).
Angelo, ti faccio notare che Rossella all'epoca era di sinistra, poi si è convertito dopo aver conosciuto Berlusconi e iniziato a frequentare i suoi amici scarpari. Gli unici su cui ho dei dubbi direi che siano Squitieri e Corbucci, ma si sa, allepoca dominava culturalmente la sinistra, quindi è probabile che i due registi, per lavorare, abbiano dovuto adottare per mero calcolo personale alcune prese di posizione dubbie...
Ipotesi: sparano a "voi sapete chi".
Che succede, tra vent'anni, quando sarà rivalutato (perchè in Italia tutto viene rivalutato) i vostri figli vi diranno che eravate uomini cattivi?
Ogni cosa deve essere inquadrata nel momento storico a cui si riferisce.
P.S. @Antonio: ma le persone a cui hai regalato il libro hanno pianto per il libro o perchè finalmente gli avevi fatto un regalo?
Non mi è passato mai per la testa di accusare quegli intellettuali di omicidio, ci mancherebbe.
So bene che una cosa è la parola scritta, un'altra è la decisione di uccidere.
Ma resta il fatto che quella parola scritta è una terribile menzogna, un'accusa sostenuta per pigro conformismo.
Ed è inoltre pericolosa.
E poi: il contesto.
Con la "teoria del contesto" domani dovremmo assolvere tante storture che oggi ci fanno indignare: il velisnismo, il nepotismo, etc.
Per dirla alla Fantozzi: "Per me, il relativismo etico, è una cagata pazzesca !".
Beh, chiediamo persino alla Chiesa di adattarsi ai costumi odierni e non possiamo cercare di comprendere certi accadimenti degli anni settanta in base al "contesto" culturale di allora?
Beh. "Comprendere" è una cosa, "giustificare" è un'altra cosa.
Invito a rileggere il testo di quello sciagurato appello.
Onore e rispetto al commissario Calabresi e a tutta la sua famiglia, che ha saputo tenere duro a luoghi comuni innescati da vari personaggi della sinistra dell'epoca. Cordialità.
Cordialità da un Anonimo???
Il fatto certo è che:
Qualcuno ha messo la bomba ed ha voluto loa strage come conseguenza:
a) Pinelli è volato dalla finestra della Questura.
b) Valpreda si è fatto anni di galera solo perché anarchico.
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