Quando la dottoressa Emma Marcegaglia
interviene pubblicamente a proposito del licenziamento, del reintegro, e del successivo "confino" dei signori Barozzino, Lamorte e Pignatelli, operai della Fiat di Melfi in lotta per difendere il proprio lavoro e i propri diritti, dovrebbe prima di ogni cosa ricordarsi che si tratta di tre persone che non hanno avuto
la sorte di:
- far parte di una famiglia di ricchi industriali;
- essere mandati a laurearsi alla Bocconi, e poi a conseguire un master a New York;
- dopo poche settimane dalla conclusione degli studi, a soli 25 anni, occuparsi di ristrutturare e rilanciare un'azienda di famiglia;
- a 26 anni dirigere il settore finanziario del gruppo industriale della famiglia.
3 commenti:
Oppur.. c'è un errore!
:-)
Fatto. Grazie.
Mercegaglia, da buon imprenditore..., riduce tutto a a merce, a controvalore in cambio di, a profitto.
Peccato che al luminoso curriculum universitario e post-università, non corrisponda un altrettanta alta etica del linguaggio e dei comportamenti.
Figli di qualcuno si nasce, berluscones si diventa
marco leo
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