lunedì 29 novembre 2010

La popstar che non esiste.

Dopo tante popstar più o meno rifatte, più o meno finte, dopo tante persone insignificanti rese personaggi di gran successo dall'industria musicale, in Giappone, dove spesso si precorrono i tempi, sono arrivati alla cantante che non esiste.

Si tratta di Hatsune Miku, un personaggio creato artificialmente dalla potenza dei calcolatori, con la voce sintetizzata campionando una base della voce (vera) di una vera cantante, e con il corpo disceso sui palcoscenici in forma di ologramma digitale.

giovedì 25 novembre 2010

Quando Berlusconi prometteva di pulire la Campania.

Estratto da una "Lettera di Berlusconi alle famiglie campane" pubblicata in grande evidenza sul Giornale il 19 marzo 2008, a poche settimane dalle elezioni politiche.

"Il primo impegno del prossimo governo sarà liberare Napoli e la Campania dalla montagna di rifiuti sotto la quale la classe dirigente del Partito Democratico - Prodi, Bassolino, Iervolino - le hanno sepolte.
Se avremo la responsabilità del governo, affronteremo questa sfida dal primo giorno di lavoro a Palazzo Chigi.
La catastrofe è talmente grande da rendere impossibile previsioni certe sui tempi necessari per riportare la situazione alla normalità".

sabato 13 novembre 2010

Un Ministero molto open, pure troppo.

A quanto pare, al Ministero dell'Economia hanno lasciato aperta a tutti (non si capisce se volontariamente o meno) una cartella contenente file e documenti vari, tipo bozze, appunti, roba buttata lì senza un ordine apparente.

Nulla di esplosivo. Ma dà un'idea di sciatteria e superficialità delle quali, in un Ministero della Repubblica, faremmo volentieri a meno.

Qualcuno si è preso la briga di scandagliare i curricula dei dirigenti di quel ministero alla ricerca delle loro autovalutazioni in materia di tecnologie informatiche.


giovedì 11 novembre 2010

Come abbiamo fatto finora senza Iphone ?

Dalla scorsa estate vivo senza Iphone. Come sanno i suoi utilizzatori, si tratta di un oggetto che tende a fagocitare giorno per giorno uno spicchio crescente delle proprie attività quotidiane. Molto spesso ci si chiede "ci sarà un app per questo ?".

Io lo utilizzavo, tra l'altro, per:

- orientarmi;

- ascoltare quando mi faceva più comodo le mie trasmissioni radiofoniche preferite ("Un giorno da pecora", "610" e "Golem");

- modicare documenti di testo e fogli di calcolo;

- tradurre dall'inglese all'italiano e viceversa (e ascoltando la pronuncia);

- fare la lista della spesa;

- trovare il titolo delle canzoni;

- prendere le misure degli oggetti;

- pubblicare post in questo blog,

oltre che per consultare la mia maibox, navigare su Internet, fare foto, (fare) giocare (mio figlio) e, dulcis in fundo, telefonare.

Insomma, ogni pretesto va bene per mettere le dita su quello schermo, per incollare lo sguardo e rischiare di apparire come un isolato, un drogato della tecnologia.

Perciò Microsoft ha realizzato questo video sarcastico.

martedì 9 novembre 2010

88 mila euro risparmiati. Grazie, Open Source !

La lenta, ma inesorabile avanzata della diffusione dei sistemi Linux comincia a impensierire Microsoft che, seppure continui a detenere una fortissima quota nel mercato dei sistemi casalinghi, non è altrettanto "brillante" nel mercato dei server aziendali, dove invece sono ampiamente preferiti i sistemi open source. E così, dopo un iniziale atteggiamento di sovrana indifferenza, ha intensificato le battaglie legali e di marketing.

Con questo video, per esempio, terrorizza le imprese sedotte da Open Office (l'alternativa gratuita e open a Microsoft Office) con la prospettiva di non trovare adeguata assistenza in caso di problemi. Le verità sulle quali si basa quel video stanno nei disagi iniziali e nelle spese per la formazione del personale, ma queste possono essere viste come un piccolo investimento in vista di consistenti benefici negli anni a venire. Tutto considerato, se solo si dispone dell'energia "culturale" per affrontare un cambiamento del genere, il gioco vale la candela.

Gli addetti ai lavori sanno che l'adozione di software open source, quasi sempre gratuito, non solo fa risparmiare alle aziende e alle pubbliche amministrazioni un bel po' di denaro senza rinunciare alla qualità (anzi) ma, se ben pianificata e supportata da qualcuna delle numerose aziende che forniscono specifica assistenza, non genera traumi particolari e diventa addirittura un'occasione per aumentare la conoscenza e il controllo sulle proprie risorse informatiche.

Per esempio, in questo "Piano triennale per il contenimento delle spese", il Comune di Cagliari ci informa che, grazie alla sostituzione di 310 software commerciali con quelli Open Source si è evitata una spesa di 88 mila euro (più IVA).

Il Comune di Modena parla addirittura di un risparmio di un milione di euro.

sabato 6 novembre 2010

Io so' io, e voi...

Non è (solo) lui che mi sconcerta, ma soprattutto quella parte d'Italia che applaude quando Sua Cafonaggine esibisce ai sudditi la sua sfrontata e immorale ricchezza.



giovedì 4 novembre 2010

Altro che ricattabilità.

Di fronte a questo abisso morale e politico, a questi giri di hostess, di escort, di procacciatori di escort, di emilifede, di lelemora e compagnia bella, vale la pena notare l'atteggiamento della sinistra politica e di quella intellettuale.

Tuttora incapace di elaborare alcunché di credibile da presentare agli italiani, il partito democratico pretende di suscitare entusiasmo puntando sulla questione del mancato rispetto delle procedure: la telefonata, la Questura, il PM, la burocrazia, etc... Ma, ormai lo abbiamo imparato, all'italiano medio non importa un fico secco delle procedure, a lui nessuno ha mai spiegato che il rispetto delle regole significa protezione dei più deboli; per lui il rispetto delle regole rimane una fissazione da fessi.

C'è poi la sinistra intellettuale, quella che ha in Repubblica il suo house organ. La sua "linea politica", sublimata negli editoriali di Giuseppe D'Avanzo, punta l'attenzione sul tema della ricattabilità del presdelcons: la sostanza dell'interesse pubblico nella vicenda tutta privata dei festini di Berlusconi risiederebbe nella condizione di ricattabilità nella quale Berlusconi si sarebbe cacciato a causa delle sue spericolate frequentazioni.

Ma, come ha fatto notare Wittgenstein, alla luce dell'atteggiamento tracotante del diretto interessato ("sono fatto così e alla mia età non ho intenzione di cambiare") che esibisce con orgoglio la sua condotta, cosa c'è da ricattare ?

Il punto, come si diceva una volta, è un altro. E torna utile a questo punto riprendere un vecchio post dell'anno scorso, dove si diceva che vicende come questa rappresentano l'imprimatur ufficiale al cinismo dilagante, al modello di vita che vende la propria dignità (insieme al proprio corpo) al personaggio influente, in funzione del successo. Con tanti saluti ai finti proclami di meritocrazia, di valore dello studio, del sacrificio.

mercoledì 3 novembre 2010

E il debito corre, corre...



Da qualche giorno nel sito dell'Istituto Bruno Leoni è stato inserito un contatore in tempo reale dell'ammontare del nostro debito pubblico.
Che amarezza vedere incrementarsi rapidamente il fardello che stiamo (quasi) spensieratamente lasciando ai nostri figli.

martedì 2 novembre 2010

Altri conflitti di interessi.

La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta (sacrosanta) su Google Street, il servizio che consente di "passeggiare" per le strade delle città, in tre dimensioni, attraverso la connessione a Internet.

Tutto si basa su una marea di fotografie che le cosiddette "Google Cars" scattano periodicamente in ogni angolo delle principali città del mondo, con il rischio di immortalare persone inconsapevoli in luoghi e situazioni che essi non gradirebbero divulgare.

Nonostante Google si curi di rendere irriconoscibili i volti, la magistratura intende approfondire le implicazioni per la privacy, anche perché da qualche tempo, oltre alle immagini, vengono raccolte anche informazioni trasmesse da utenti privati mediante le connessioni wifi.

Si vedrà.

Lo staff di avvocati scelto da Google include Giulia Bongiorno e Giuliano Pisapia. La prima è attualmente Presidente della Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati.

Dal momento che la questione della privacy dei cittadini ha dimensioni "politiche", essendo spesso oggetto di interventi legislativi, che posizioni prenderà la Bongiorno nel momento in cui queste questioni arriveranno in Commisione ? Come si comporterà ? Penserà al bene comune o alla parcella del suo importante cliente ?

lunedì 1 novembre 2010

Ruby e la separazione delle carriere.

Tra i protagonisti di questa squallida storia di Ruby, cioè la ragazza, il Presidente del Consiglio, la Questura, e il pubblico ministero, solo quest'ultimo pare essersi mosso nei binari della correttezza e della legalità.

Prepariamoci quindi ad una nuova campagna per la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, con il conseguente assoggettamento di questi ultimi al potere esecutivo.