Non esiste una centrale nucleare sicura: nel campo atomico la "sicurezza" è sempre relativa.
Non è vero che in caso di incidente grave la radioattività rilasciata nell'ambiente possa essere "contenuta": se la centrale esplode, almeno le radiazioni di cui è impregnato l'edificio stesso saranno disperse nell'ambiente.
Non è vero che avere una centrale nucleare vicino casa possa essere pericoloso quanto averla al di là dei confini (ad. es. in Francia): in caso di incidente vengono liberate anche sostanze radioattive "pesanti" che rimangono radioattive per lungo tempo e ricadono al suolo entro alcune decine di km dalla centrale.
Non è vero che le centrali nucleari siano efficienti: soltanto il 35% del calore sviluppato viene utilizzato per produrre energia elettrica, il resto deve essere dissipato nell'ambiente. Una centrale termoelettrica utilizza quasi il 57% del calore prodotto, un termovalorizzatore può arrivare al 27%.
Non è vero che le "fuoriuscite" di elementi radioattivi si hanno solo in caso di incidente: durante l'esercizio normale della centrale vengono periodicamente immesse nell'ambiente sostanze radioattive in quantità definita "trascurabile".
Non è vero che abitare vicino ad una centrale nucleare non provochi danni da radiazioni; viceversa, è accertato che i bambini con meno di 5 anni che vivono entro 5 km dai reattori sono soggetti ad un incremento del 76% del rischio di contrarre una leucemia rispetto ai coetanei che vivono almeno a più di 50 km (e le percentuali scalano in base alla distanza).
Ma allora, a chi conviene costruire centrali nucleari? Senz'altro conviene alle aziende produttrici perché possono sfruttare finanziamenti pubblici. E conviene ai gestori perché - non avendo sostenuto i costi di costruzione e non dovendo sostenere quelli di smantellamento (a carico della collettività) - possono produrre energia a costi contenuti ed alti profitti.
(di Angelo Furnari)
4 commenti:
E la principale affermazione dei tanti "replicanti" del pensiero governativo ("Ma le centrali che costruiremo noi saranno all'avanguardia, non come quella giapponese che è vecchia di 40 anni") può essere facilmente smontata con l'osservazione: "Anche la centrale di Fukushima era all'avanguardia quando fu costruita, 40 anni fa".
Stupisce la freddezza con la quale continuano a sostenere che il nucleare è sicuro.
E' più conveniente continuare a comprare energia dalla Francia invece di spendere miliardi di euro per avere centrali tutte nostre, essendo molto lontana l'ipotesi di una guerra con i nostri vicini.
E se riducessimo la temperatura dei termosifoni (d'inverno) ed aumentassimo quella dei condizionatori (d'estate)?
Un solo grado di differenza potrebbe "fare la differenza" e certo non ne moriremmo.
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