Chiude finalmente il sito governativo Italia.it, il portale che intendeva fornire ai potenziali turisti di tutto il mondo informazioni sul nostro paese.
Della tragicomica avventura, oltre al grande spreco di risorse, resta l'immortale performance in inglese di Rutelli.
Qui qualcuno ne ha fatto la ri-traduzione...
Non ho avuto il tempo di vedere i filmati di You tube, ma lo farò senz'altro. Tutta questa storia, comunque, ci conferma che l'Italia politica (e forse non solo) in questi ultimi anni è diventata sempre più incapace di gestire o organizzare qualunque cosa. E' impensabile che un Paese come il nostro, in cui il turismo dovrebbe avere una grande rilevanza nelle decisioni di politica economica, non sia stato in grado di creare un sito internet decente in cui pubblicizzare l'Italia come meta turistica. E tutto questo nonostante siano stati spesi chissà quanti soldi. Forse sarebbe stato sufficiente scopiazzare il sito della Spagna, senza pagare nessuna megaconsulenza.
RispondiEliminaDal solo post non si capisce a chi si deve questo spreco. Sembrerebbe Rutelli, ma leggendo l'articolo dell'Espresso si scopre che:
RispondiElimina"Il progetto è figlio di Lucio Stanca, ministro dell'Innovazione del governo Berlusconi che ha varato strategie digitali tanto costose quanto inconcludenti.
Un lancio elettorale: venne presentato il 31 marzo 2006, alla vigilia delle elezioni, e affidato a un consorzio di imprese guidato da Ibm.
Ossia dal colosso mondiale dove Stanca aveva lavorato fino all'ingresso nel governo di centrodestra.
Poi un anno fa Francesco Rutelli si impegnò per rianimarlo, salvo poi rendersi conto che si trattava di una missione impossibile."
Chiaro? Please!
Chiaro, chiaro... e non ti incazzare!
RispondiEliminaNo, non mi incazzavo.
RispondiEliminaDicevo "Please!" per richiamare l'inglese stiracchiato di Rutelli.
Il mio commento voleva sottolineare una tecnica politica piuttosto diffusa nel centrodestra (e non solo in Italia), in base alla quale si presentano come innovazioni o necessità quelle che non sono altro che finanziamenti agli "amici" (intesi come referenti, lobby, finanziatori, ecc.).
Altri esempi in Italia: il Ponte sullo Stretto, la Metropolitana di Palermo.
Un esempio estero eclatante è invece la Guerra in Iraq.
Ma magari la facessero 'sta metropolitana!
RispondiEliminaI nostri figli avranno a disposizione un unico modo di prendere la metropolitana per andare al lavoro: emigrare!
RispondiEliminaE i figli dei nostri figli... forse la vedranno in costruzione anche a Palermo (venendo in vacanza a trovare i nonni, cioè noi), ma a quel punto la metropolitana sarà diventata obsoleta perché nel frattempo sarà stato inventato il Tele-Trasporto.