venerdì 21 marzo 2008

Caro Difensore ti scrivo.

Finalmente il Comune di Palermo è intervenuto per chiarire che non occorrerà più il certificato di famiglia per richiedere il pass per circolare nelle zone a traffico limitato.

La questione era stata sollevata nei giorni scorsi da molti cittadini, primo tra tutti JOSH71 con una lettera a Repubblica Palermo, e c
hissà, magari un po' del merito di questa presa di posizione potrei averlo avuto anche io, sia sollevando il caso su Rosalio sia presentando un esposto al Difensore Civico.


Al Difensore Civico

della città di Palermo
via della Libertà 88
90143 Palermo

Egregio Avvocato,

come noto, sono in distribuzione i pass per accedere alle zone a traffico limitato (ZTL).

Intendo segnalare che i distributori autorizzati dal Comune includono, tra i documenti richiesti ai cittadini per il rilascio del pass, anche lo stato di famiglia, e rifiutano la semplice autocertificazione.

Mi sono rivolto telefonicamente al call center della TDGroup e all'Ufficio Traffico del Comune di Palermo, e in entrambi i casi mi è stato risposto che lo stato di famiglia è necessario al distributore in quanto contiene un "codice individuale" necessario all'operazione di rilascio del pass.

Ritengo incomprensibile questa richiesta da parte di soggetti che svolgono un lavoro su incarico del Comune, che è lo stesso Ente al quale i cittadini devono rivolgersi per ottenere lo stato di famiglia. Insomma il Comune richiede al cittadino un documento prodotto dallo stesso Comune.

Chiedo pertanto il Suo intervento presso gli organi competenti affinchè sia evitato a tutti i cittadini palermitani questo inutile dispendio di tempo.

Dichiaro infine di essere un soggetto legittimato ai sensi dell’art.10 del “Regolamento attuativo della figura del Difensore Civico”, che per la questione sopra esposta non è stata adita l’autorità giudiziaria ordinaria od amministrativa, e autorizzo ai sensi della vigente normativa sulla privacy, il trattamento dei dati.

Rimango in attesa di un Suo riscontro e Le invio distinti saluti.



Antonio Lo Nardo

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