martedì 3 febbraio 2009

Il silenzio è mafioso.

Il discorso di Di Pietro alla manifestazione di Italia dei Valori è stato "crocifisso" da commentatori e politici di ogni partito perché, dicono, conteneva quella volgare allusione al "silenzio mafioso" di Napolitano.
Anch'io, per una volta fidandomi di ciò che avevo letto, ne avevo tratto la conclusione che quantomeno Tonino era stato un ingenuo.
Per fortuna la Rete ci permette di andare a vedere direttamente "l'originale", cioè i pochi minuti del discorso incriminato. E scoprire che "il silenzio mafioso" al quale si riferiva Di Pietro non era quello del Presidente della Repubblica, ma quello dei cittadini che non alzano la voce, a differenza di chi si mobilita (come i militanti di IdV).
Ma non importa, tanto ormai tv e stampa l'avevano manganellato a dovere.
Questa, almeno, è la mia interpretazione.

4 commenti:

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  2. Hanno raggiunto l'accordo sullo sbarramento del 4% e quindi assisteremo al nuovo show del patetico Walter che si impegnerà anche questa volta per scippare e pietosire voti a destra e a manca.
    Il fenomeno che sfugge ad ogni controllo resta però Di Pietro e Co.
    Non mi meraviglierebbe, quindi, uno scientifico inasprimento mediatico contro IdV.

    Pensiero della notte: Quando cadranno Bassolino e Iervolino chi potrà salvare il "Napoletano"?

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  3. La tecnica è proprio quella descritta nel post. Da manuale.

    Si possono individuare le seguenti categorie:
    i media del padrone (che lanciano il sasso);

    i media che non vogliono scontentare il padrone (che dunque vanno dietro ai primi: tengo famiglia);

    i media che devono dare la notizia delle varie dichiarazioni sennò escono "fuori mercato" (e che però, così facendo, finiscono per alimentare il polverone);

    i (pochissimi) media fuori dal coro (sporchi comunisti, dunque indegni di essere letti).

    Good night and good luck!

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