Ho sentito questa frase migliaia di volte e devo ammettere che rispecchia la realtà. E sapete perché? Perché i palermitani adorano la propria città, la accettano, la conoscono e non se ne vergognano.
E non sto parlando tanto di quella fetta di palermitani del ceto medio e medio alto, istruiti. Sto parlando soprattutto del “popolino” (termine che uso senza alcuna accezione offensiva, ma solo per fare intendere al lettore di quale parte di popolazione sto parlando) che, con tutti i suoi difetti, vede solo la grandezza di questa città, a modo proprio la apprezza.
Al contrario, quella fetta di palermitani del ceto medio e medio alto, istruiti, che viaggiano e osservano, apprezzano fin da piccoli che anche ciò che viene da fuori può essere bene, mentre tutto quello che è proprio di questa città, non necessariamente è cosa buona.
E tutto questo nonostante quello che ci viene propinato da anni di pseudo-sicilianismo che hanno convinto i siciliani dell’esistenza di un nord "sfruttatore" e un sud “sfruttato", omettendo però che questo sud gode di un impressionante flusso di risorse assistenziali provenienti dal nord. (E qui ci vorrebbe un post a parte per approfondire i motivi che hanno portato alla crescita della spesa pubblica nel sud a scapito del nord).
Ci siamo, negli anni, così convinti di essere un popolo di serie A, che crediamo ormai di essere gli unici. Siamo convinti che qualsiasi paese nel mondo, anche la Svezia, sia più arretrata di noi. Crediamo che l’inciviltà della gente, le doppie file, le strade sporche, gli scippi, i borseggi, l’abusivismo, la gente “tascia”, la mafia e tutto il peggio che l’uomo può produrre, siano uguali da noi come altrove. Ebbene siamo diventanti talmente presuntuosi che niente ci potrà far cambiare idea.
Noi invece dobbiamo sbandierare ai quattro venti ed a voce alta non solo quello che ci appare il meglio di questa città, ma anche tutto il marciume che ci divora. Dobbiamo sbatterlo in prima pagina, farlo conoscere a più gente possibile. Il resto del mondo lava i panni sporchi in pubblico, in assoluta trasparenza, e questo è il modo migliore per risolvere i problemi e andare avanti. Ecco perché quando viaggiamo, a parte i paraocchi che indossiamo, tutto ci appare perfetto.
Siamo bravissimi a esaltare Palermo. È il nostro sport preferito: abbiamo una storia che il mondo ci invidia, monumenti spettacolari, il parco pubblico più grande d’Europa, il teatro lirico più grande d’Italia, uno degli orti botanici più importanti del mondo, una spiaggia fantastica, abbiamo la possibilità di andare a mare quando vogliamo, abbiamo menti brillanti, artisti importanti, viali alberati, bei negozi, Monte Pellegrino e chi più ne ha più ne metta.
Tutto questo il palermitano è sempre pronto a metterlo in evidenza, lasciando intendere che nelle altre città è molto peggio. Siamo sempre convinti di essere perfetti, e quindi non troviamo mai un motivo per agire. Non sopportiamo che la nostra città sia sottoposta a critiche.
Molti di voi adesso diranno che abbiamo, di contro, un’amministrazione pubblica ed un sindaco che hanno ridotto questa città uno schifo. È vero. Ma ricordatevi che il sindaco è palermitano. Anzi è più palermitano di tutti noi e noi lo abbiamo voluto.
Pertanto una preghiera. Cominciate ad guardare con occhio disincantato questa città, apprezzate quello che c’è di buono, difendetela, prendetevene cura, ma criticate ferocemente quello che non funziona. Allontanate coloro che ne parlano bene per partito preso e la glorificano solo per il gusto di farlo. Cerchiamo di essere più critici e smettiamo di esaltarla sempre e comunque in maniera disfattista. Uniamoci ed alleamoci per il bene comune che è il grande assente di questa città. Abbiate sempre pensieri razionali e Palermo ce ne sarà grata.
(a parte questo, per il resto sono d'accordo con Vincenzo).
Mi sembra di averlo già letto da qualche parte.
RispondiEliminaComunque sono sicuro che l'autore del post abbia voluto anche fare un atto di provocazione e visto il numero di commenti credo ci sia riuscito. Conosce i suoi polli!
Ti ringrazio per l'attenzione che hai prestato al mio post. Si può essere più o meno d'accordo (nel tuo caso completamente in disaccordo), ma il modo in cui hai stravolto, in maniera molto presuntuosa, ciò che ho scritto lo trovo offensivo nei miei confonti.
RispondiEliminaPresuntuoso ? Offensivo ?
RispondiEliminaUna cosa è commentare e dire che si è in totale disaccordo per questo, quello e quell'altro, un'altra è il metodo da te utilizzato: l'atteggiamento da professore che ha corretto il compito allo studente che non ha capito la lezione.
RispondiEliminaMa che lezione, compito, professore... !
RispondiEliminaEra poco più che un gioco.
Continuo a non vederci nulla di offensivo.
Ma andiamo al merito.
Il tuo articolo mi sembrava confezionato tutto tirato in una direzione, senza lasciare spazio a dubbi.
Invece credo che, come io mi riconosco in qualcuna delle cose che hai scritto tu, anche tu potresti essere d'accordo con le cose che ho scritto io.
Mi spiace per i casi di schizofrenia :-) che si sono verificati, ma sono perfettamente d'accordo: il modo migliore per dimostrare il proprio amore per la terra d'origine è volerne costantemente il bene.
RispondiEliminaE quest'ultimo si persegue cercando di migliorarla e non osannandola per partito preso.
La "madre di tutte le malattie" di noi palermitani è che ci sentiamo al centro del mondo, quando invece ne siamo all'estrema periferia.
Quanto al metodo utilizzato, suggerisco di aggiungere in testa al post una frase liberatoria che, citando il post originale di Vincenzo, dichiari espressamente la volontà di stilistica di stravolgerlo per esprimere un'opinione differente.
...E quest'ultimo si persegue cercando di migliorarla e non osannandola né denigrandola per partito preso. ...
RispondiElimina(E poi c'è un "di" di troppo nell'ultimo capoverso. Oggi non è giornata.)
Basta, finitela e andatevi a prendere un caffè riappacificatore! Certe volte i blog, essendo basati solo sulla parola scritta, causano fraintendimenti che invece nel contatto diretto, visivo e a voce, non potrebbero mai esserci.
RispondiEliminaEh, ma io ormai prendo solo il caffè di Starbucks...
RispondiEliminaEcco, il solito palermitano che quando va all'estero dimentica le abitudini di casa sua...
RispondiEliminaComunque la versione riveduta e (non) corretta di Antonio la trovo più nelle mie corde rispetto quella del signor Vincenzo.
Per tutto il resto, è solo divergenza di punti vista.
Si può amare una città lesinandole o non risparmiandole critiche.
Quello che non mi pare vi sia molto chiaro è che, come detto nel primo commento da Virus / Vincenzo, nel suo post su Rosalio aveva voluto fare anche un atto di provocazione, portando in alcuni casi agli estremi il suo ragionamento.
RispondiEliminaProporrei di chiarire tutto a quattrocchi (tutti insieme) da Starbucks: offre Antonio!
RispondiElimina:-)
Vi ospito volentieri !
RispondiEliminaVolo compreso?
RispondiEliminaOvviamente, sul "volo compreso" scherzavo.
RispondiEliminaQuesta storia mi ha fatto riflettere sul fatto che, forse, se le finanze di tutti noi non fossero appesantite dai costi delle automobili private, potremmo più facilmente permetterci un volo a/r di due ore e mezza.
In questi giorni una nota grande azienda con sede anche a Palermo ha attivato il suo Mobility Manager e sta raccogliendo dati sugli spostamenti casa-ufficio dei dipendenti. Obiettivo: lasciare l'auto a casa (e, se è il caso, venderla). Certo, ci vuole la collaborazione dei dipendenti e del Comune di Palermo. Speriamo bene.
Io ho risolto il problema dell'automobile e dei costi connessi: ho una vettura aziendale.
RispondiEliminaAdesso mi sento finalmente un uomo libero!
In più, questo mese ho pagato l'ultima rata della vecchia automobile.
Libero!
@Mik:
RispondiEliminae assicurazione-bollo-parcheggio-carburante?
Della vecchia automobile?
RispondiEliminaL'ho venduta.
C'era il sole stamattina a Palermo, ma Villa Garibaldi era ancora chiusa.
RispondiEliminaDietro il cancello, i custodi prendevano il sole, seduti sui gradini del piccolo chalet che serve da ufficio.
Simona: "Scusi, sa quando apre?"
Custode: (allarga lentamente le braccia, con posa inequivocabile che significa "Chi può saperlo? Nè io, nè lei, nè nessun altro sulla faccia della terra")
S: "Ma perché è chiusa?"
C: "Ci sunnu rami ca ponnu cariri!" (=ci sono alberi con rami pericolanti).
S: "Sono già venuti a vedere che si deve fare?"
C: "'Un ssè bistu a nnuddu!" (=da quando siamo chiusi, nessun impiegato comunale competente è venuto a fare un sopralluogo).
E' così dalle ultime tempeste di pioggia e vento, circa tre settimane fa.
Ehi, c'è pure Simona !
RispondiEliminaE come mai loro stavano lì dentro ?
Forse indossavano i caschi ?
Antonio, leggi questa notizia da La Sicilia:
RispondiEliminaNebbia bianca su Palermo e in alcuni comuni della provincia, intorno alle 12. Un insolito fenomeno nel capoluogo siciliano, che è stato invaso da una fitta foschia che ha oscurato il sole. Analoga situazione lungo la fascia costiera tra Altavilla Milicia e Casteldaccia, ma anche a Terrasini, Carini e Isola delle Femmine. Il fenomeno si è ripetuto nel primo pomeriggio.
In effetti oggi la montagna che domina Cinisi era completamente ricoperta di bianco: penso si sia trattato di qualcosa che ha a che fare con le scie chimiche.
Sì, come l'Ufo a Cagliari.
RispondiEliminaVabbè, un giorno crederai.
RispondiEliminaNella zona dove si trova lo chalet (entrando nella villa, a sinistra) non vi sono alberi.
RispondiEliminaLa nebbia era stata prevista dal nostro sito di riferimento (ilmeteo.it). Quindi non può essere un fenomeno tipo scia chimica, perché lo conoscevano in troppi.
Se io fossi presidente del mondo, il modo migliore per nascondere ai cittadini che sto conducendo esperimenti ai loro danni sarebbe quello di fare il tutto alla luce del sole, mascherando ad esempio un esperimento sul clima da normale attività meteorologica.
RispondiEliminaAd esempio, annuncio che domani ci sarà la nebbia perché so già che i cannoni ionizzanti che userò per diffondere particelle alfa negative nella troposfera (che hanno lo scopo di indurre la gente a mangiare penne rigate invece che spaghettini) avranno questo effetto collaterale.
Purtroppo non sono ancora presidente del mondo.
@Mik:
RispondiEliminaCi auguriamo che tu non lo sia mai.
A proposito, in concomitanza con la nebbia, noi abbiamo mangiato tagliatelle ai funghi (tipico piatto da nebbia).
Angelo, sarai uno dei primi a cui verrà a bussare la mia polizia segreta.
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