Frammenti di una conversazione telefonica origliata sulla spiaggia di Mondello, mentre stavo disteso sulla sabbia a prendere il primo sole. E' domenica mattina.
Lui è un giovanotto sulla trentina vestito lussuosamente casual, cappello simil-sombrero in testa, seduto sulla pedana di legno con le spalle appoggiate alla palizzata. Una gamba distesa, l'altra piegata. Parla al cellulare con un tono non eccessivamente alto, ma quanto basta affinché io e altri casuali vicini possiamo ascoltare distintamente.
Giovanotto: "Alla fine l'ho presa. Sì, l'ho presa".
Interlocutore: "...".
G.: "Eeeehhhh, mi sono deciso, non è che potevo aspettare ancora. Ormai sta arrivando l'estate".
I.: "...".
G.: "Grazie. L'ho ormeggiata qui vicino. Veni a trovarmi, così la vedi".
I.: "...".
G.: "Mi è costata un casino, ma sono contento".
I.: "...".
G.: "Se l'è intestata mio fratello. Io non potevo, lo sai".
I.: "...".
G.: "E poi lui risulta disoccupato. E ci spettano delle agevolazioni".
I.: "...".
G.: "Nera. Così mi ricordo da dove viene".
Vergognati Antonio!
RispondiEliminaSei il tipico comunista della solita sinistra moralista e parruccona e pauperista che irrompe nella vita altrui per frugare tra le lenzuola ancora calde d'amore e cercare lo scandalo della trave negli occhi altrui, quando invece tutti sanno che la detassazione sulle barche di lusso è imputabile al governo Prodi e ai suoi 118 sottosegretari, e agli innumerevoli voti di fiducia che gli hanno permesso di reggersi in piedi.
Via le PR da questo blog! Viva il governo del fare (posti barca)!