Contrariamente all'idea che mi ero fatta leggendo i vari post di tanti amici indignati per l'acquisto dei cacciabombardieri F35 da parte del governo italiano, la spesa italiana per la difesa non è affatto in crescita.
Guardiamo i dati dell'ultimo quadriennio. Dopo il picco raggiunto nel 2008 con 15,4 miliardi di euro, la spesa per la difesa è poi *scesa* negli anni successivi fino ai 13,6 miliardi del 2012 (-11,6% in quattro anni).
Al suo interno il grosso è rappresentato dal costo del personale, che ha continuato a crescere (+5,5% in quattro anni). Invece gli acquisti di armamenti e le manutenzioni si sono ridotti del 36,5%.
Però vediamo un po' chi sono questi dello IAI: http://www.informarexresistere.fr/2012/12/05/conosci-listituto-affari-internazionali/#axzz2GFFSXXmg
RispondiEliminaSono quei tizi che quando scoppia un conflitto da qualche parte nel mondo, vanno in tv a Porta a Porta a fare gli esperti di armi e di cacciabombardieri...
Posso confermare da fonte certa che le spese per le manutenzioni sono effettivamente ultra-scese.
RispondiEliminaNon si capisce se l'amico Jim dubiti della bontà dei dati.
RispondiEliminaFrancamente, dopo anni di presentazioni aziendali (in aziende diverse, ovviamente) da cui viene sempre fuori tutto e il contrario di tutto (siamo i primi, siamo i secondi se sommiamo A + B, siamo i leader del segmento X), ho capito che non bisogna più fidarsi di nessuno, specialmente quando vedo che i dati vengono rielaborati (come accade nel caso da te segnalato) da chi può nutrire un certo interesse verso una determinata soluzione; poi, che si pagano troppi stipendi, era già noto 16 anni fa, quando feci il militare (non a Cuneo, ma a Palermo...).
RispondiEliminaInsomma, una lobbina interessata ad un aumento delle spese del settore?
RispondiEliminaÈ probabile, ma a me interessano quei dati.
RispondiEliminaHo capito! Hai comprato azioni Finmeccanica!
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