venerdì 30 maggio 2008

Via i negri dalle nostre scuole.

L'aveva detto di sfuggita Gian Antonio Stella in un articolo pubblicato giovedì sul Corriere. Ma mi pareva troppo grossa per non andare a leggere di persona.
E invece sta tutto lì, nero su bianco. Isabella Bertolini, deputato del Pdl, esprimendo preoccupazione per l'aumento dei reati commessi dagli extracomuntari (certamente non per quelli commessi dai colletti bianchi...) si scaglia anche contro "il boom di alunni stranieri nelle scuole italiane".
Anche i bambini (anzi: soprattutto loro) sanno invece che la scuola è il principale strumento per un'integrazione culturale e civile.
Mamma mia, tremo al pensiero che questi metteranno mano alla normativa e ai programmi scolastici.

3 commenti:

  1. A parte che col link inserito in questo post, in maniera subdola, mi hai fatto finire sul sito di Forza Italia, macchiando irreparabilmente la mia fedina penale (hi hi hi), va notato che la Bertolini ha avuto il coraggio di dire che la sua è una lettura attenta dei dati Istat "scevra da pregiudizi ideologici"!!! Ci vuole coraggio.
    Alla fine della sua disamina aggiunge "Ultimo dato preoccupante il boom di alunni stranieri nelle scuole italiane". E la chiude qui, senza spiegare minimamente perché mai sarebbe così preoccupante questo fatto. Mi preoccuperei di più se, a fronte di un grande aumento degli immigrati, non aumentasse la popolazione scolastica straniera. Questo significherebbe che i piccoli stranieri vengono mandati a lavorare, ovviamente in maniera illegale. Se le famiglie li mandano a scuola vuol dire che c'è la volontà di integrarsi e di rispettare la legge.
    Tra l'altro, immagino che si possano iscrivere a scuola solo i figli degli stranieri regolari. Non riesco proprio a immaginare come un clandestino possa iscrivere un figlio in una scuola italiana. Ne consegue che il boom di stranieri iscritti nelle scuole italiane può preoccupare soltanto chi fa ragionamenti più o meno velatamente razzisti, e non ha niente a che vedere con la sicurezza dei cittadini italiani.

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  2. In mancanza di una sinistra autorevole come una volta corriamo serissimi rischi di derive autoritarie.

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  3. Mio figlio frequenta con successo una Scuola pubblica dell'infanzia.
    Nella sua classe sono presenti piccoli di estrazione diversissima (dall'indiana al cinesino, dal bimbo del Borgo Vecchio al figlio del professionista).

    Posso testimoniare che questa diversità è un'autentica ricchezza e si traduce in stimoli sempre diversi.

    E' uno spasso osservarli giocare tra loro senza tenere in alcun conto, ad es., il diverso colore della pelle.

    Dunque, per me, la Bertolini può andarsela a ........ in ....! (Scusate la volgarità, ma quanno ce vo', ce vo'!)

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