Gli ultimi avvenimenti legati al dramma di Eluana Englaro
ci portano a riflettere sul significato della parola
tolleranza, sulle ipocrisie che spesso si agitano intorno
al sentimento religioso, trasfigurandolo in accanita
intolleranza.
Ci tornano alla mente episodi storici dove la religione è
stata presa a pretesto per imporre la propria volontà agli
altri. Ci pare inevitabile il confronto con i sistemi
sociali dominati dal fanatismo islamico.
Domenico Seminerio, ne “Il Cammello e la Corda” ci racconta
l’origine della faziosità cristiana. Il romanzo è ambientato
in ”due Sicilie”: quella dei nostri giorni e quella del
tardo impero romano.
La storia privata di Padre Salvatore, prete conformista, ma
tormentato dalla Tentazione, si intreccia con quella
pubblica del passaggio dal paganesimo al cristianesimo ai
tempi degli editti di Teodosio, ultimo imperatore romano a
regnare sull’impero unificato.
La scrittura è vivace e coinvolgente: con pochi tratti
l’autore delinea magistralmente i personaggi. Il titolo si
riferisce al famoso versetto del Nuovo Testamento di cui
diversi studiosi ipotizzano l’errata traduzione
dall’originale aramaico al greco (Il “cammello che passa
per la cruna dell'ago”). Un esempio delle tante
incongruenze che i cristiani devono accettare “per fede” e
che pervadono la religione fino a farla
diventare “indiscutibile”. (il post è di Angelo)
Gran bel libro anche questo, come il precedente di Seminerio già discusso su questo blog. In questi giorni sto leggendo il terzo romanzo dello stesso autore, uscito l'anno scorso, basato sul filone di studi che vorrebbe dimostrare che Shakespeare non era uno scrittore inglese ma addirittura un siciliano, di Messina. Non l'ho ancora terminato, ma devo ammettere che mi sta coinvolgendo molto meno dei primi due.
RispondiEliminaNon lo conosco. Qual è il titolo?
RispondiEliminaAngelo, scusa, ma la religione è una questione di fede. Se ognuno di noi si mettesse a questionare su ogni aspetto non ci sarebbe più una sola religione ma tante religioni private quanti siamo noi al mondo.
RispondiEliminaMi pare che anche la scienza abbia i suoi bei dogmi inconfutabili... come il fatto che una donna in coma da diciassette anni sia praticamente morta però si rende necessario farla disidratare perchè altrimenti non se ne va da sola visto che il suo cervello rifiuta di farlo essendo ancora attivo.
Il titolo è "Il manoscritto di Shakespeare", edito nel 2008 sempre da Sellerio.
RispondiElimina@Mik:
RispondiEliminaLieggiti u' libbru e poi nni riparramu.
Comunque, nell'attesa...
RispondiEliminaE' logico che la religione - le religioni - siano una questione di fede. Per chi aderisce a quella religione.
Ma qui si discute dell'imposizione del punto di vista di UNA religione A TUTTI, anche se non aderenti.
Per semplificare, è come se arrivassero i Talebani ed imponessero il velo a tutte le donne (indipendentemente dalla religione professata).
Non la chiamerei tolleranza...
Il libro di Seminerio è illuminante nel descrivere come una religione, di per sé emblema della tolleranza e del rispetto degli altri, divenga il baluardo dell'intolleranza nel momento in cui i suoi adepti escono dalle catacombe e viene dato loro il potere di imporre la propria religione come l'unica verità. La religione cristiana, basata sull'amore per gli altri, causa un rilevante peggioramento nell'esercizio della libertà di pensiero nella Roma imperiale. Non è più possibile, per editto dell'imperatore, professare altre religioni. Quella tolleranza, che aveva permesso all'impero romano di diffondersi in territori lontani senza imporre alcun pensiero unico, viene d'un tratto eliminata; la religione cristiana diventa religione di stato, ma in tal modo il suo messaggio di pace perde la sua purezza.
RispondiElimina@mik
RispondiEliminaLa persona in stato vegetativo permanente dopo 17 anni non se ne va da sola non perchè il cervello si rifiuti di farlo, ma perchè un sondino la alimenta forzatamente.
Questo non mi sembra un grande dogma
Vabbé, allora potevano farla morire di fame diciassette anni fa, appena appurato che era in stato di coma e non era più in grado di provvedere a se stessa.
RispondiEliminaHanno sprecato i soldi di noi contribuenti, mascalzoni!
Valentina, intendevo dire che non solo la religione ma anche la scienza, per molti, diventa paradossalmente una questione di fede, con i suoi dogmi che non possono essere messi in discussione.
RispondiElimina@ Josh: i Romani erano tolleranti in fatto di religione: in taluni casi hanno assimilato alcuni culti, romanizzandoli, a patto che non fossero culti monoteisti e che si riconoscesse, in un secondo tempo, la divinità della figura dell'imperatore (ecco perché perseguitavano ebrei prima e cristiani poi). Ritengo che il loro punto di forza fosse più che altro quello della concessione della cittadinanza, che consentiva di godere di diritti preclusi ai semplici alleati. I Romani e i popoli che assoggettavano erano coscienti di vivere un progetto comune: ma quando nei posti di potere é iniziato l'arrivo di barbari, per mentalità ed educazione senz'altro poco avvezzi alla romanitas, si é completata la fusione tra stato e religione, come nei regni orientali. L'imperatore si faceva garante della religione cristiana perché la religione cristiana lo legittimava: ogni offesa alla religione era un'offesa all'imperatore, che rischiava di non vedere riconosciuto il proprio imperium.
RispondiEliminaInsomma, è tutta colpa dei milanesi...
RispondiEliminaE' stata proprio questa commistione tra stato e chiesa, tra l'impero e l'unica accettabile religione che ha reso, nei secoli successivi, la chiesa così intollerante nei confronti di chi non accondiscendeva ai suoi voleri.
RispondiEliminaLa chiesa ha perso la sua purezza, sporcandosi le mani col potere terreno e decidendo di sfruttare ai massimi livelli il suo potere sugli uomini, non per finalità religiose ma meramente "politiche".
Non posso che essere d'accordo con entrambi!
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