Pomeriggio di un giorno lavorativo.
La signora delle pulizie, che da qualche minuto sta lavorando intorno alle altre scrivanie, supera l'imbarazzo e decide di farmi la domanda. Mi chiede quanto è grande una stanza di 24 metri quadri.
In un primo momento, allenato dai recenti compiti scolastici, provo a balbettare qualcosa
come "24 quadrati con un lato da 1 metro". Poi, davanti allo sguardo perplesso della mia interlocutrice, riesco a semplificare: "un po' meno di una stanza quadrata con una parete di 5 metri".
Lei capisce e, riconoscendo in me un interlocutore fidato, sbotta: "Adesso speriamo che glielo facciano fare, speriamo che non si metta di mezzo la politica". Si riferisce a Berlusconi, ovviamente. "Il mio geometra dice che posso ingrandire la mia casa. Con 120 metri quadri di casa, fanno 24 metri quadri, giusto ?". Annuisco.
"In realtà mi serve per sanare una veranda abusiva che ho fatto tempo fa, Ma siccome qui a Palermo la gente non si fa i fatti suoi, mi hanno denunciato. E stiamo combattendo con avvocati, tar e altre scocciature. L'ultima è che ce la vogliono fare buttare giù".
"Ora, l'avvocato mi ha detto di aspettare Berlusconi. Se passa questa legge, riusciamo a infilarci la mia veranda e sistemiamo tutto. Speriamo che non si mettano di mezzo i soliti politici."
lunedì 30 marzo 2009
domenica 29 marzo 2009
venerdì 27 marzo 2009
Il punteruolo rosso, Mastro Agostino e i Dotti, Medici e Sapienti
Come i palermitani sanno bene, da mesi le palme che impreziosiscono il paesaggio urbano sono sottoposte a un attacco mortale da parte di un coleottero arrivato in Sicilia dal medio oriente, il "punteruolo rosso". Mentre autorità e studiosi si dichiarano mobilitati per studiare come affrontare questa sciagura, l'insetto prosegue indisturbato la sua opera, ed è sempre più frequente imbattersi in desolanti paesaggi di filari di palme ormai esauste.
E' passato tanto tempo, ma soluzioni ancora non se ne vedono. Nel frattempo, qualche giorno fa, un curioso articolo sul Corriere della Sera ha svelato che un giardinere palermitano, mastro Agostino, sostiene di aver trovato la soluzione al problema utilizzando un insetticida, peraltro piuttosto noto agli addetti ai lavori (il "clorpirifos").
Dell'intervista al giardiniere, realizzata da Felice Cavallaro, esiste anche un video.
All'intervista è seguito il silenzio più assoluto. E' sorprendente come, per un problema così importante, per il quale (pare) si mobilitano esperti, professoroni e assessori, non si ritiene di prendere in considerazione tutte le proposte in campo, esaminarle, e motivare alla popolazione le ragioni della loro adozione o del loro rifiuto.
Adesso arriva la notizia che, mentre Mastro Agostino si arrangiava alla bell'e meglio con il suo flacone di clorpirifos, l'Assessorato Regionale all'Agricoltura, insieme ad altre regioni italiane, centri di ricerca stranieri, docenti universitari siciliani hanno annunciato che presenteranno una domanda per partecipare a una gara bandita dalla UE con un progetto di ricerca proprio sul punteruolo rosso, per studiare le possibili soluzioni e "incoraggiare al massimo la cooperazione strategica tra diverse aree territoriali mediterranee, compresa quindi la Sicilia, per modificare lo spazio in un ambito interregionale fortemente competitivo, capace di reggere le sfide internazionali in un quadro di riferimento di coesione dei territori, garantendo sviluppo sostenibile e lavoro ma con un'efficace protezione ambientale". Vi risparmio il resto.
Il totale del budget previsto per tutto il progetto è di circa 1,487 milioni di euro.
Probabilmente, mentre mastro Agostino lanciava la sua proposta, gli esperti erano troppo intenti alla stesura del piano da 1 milione e mezzo (di euro) per prestargli un po' di ascolto.
E' passato tanto tempo, ma soluzioni ancora non se ne vedono. Nel frattempo, qualche giorno fa, un curioso articolo sul Corriere della Sera ha svelato che un giardinere palermitano, mastro Agostino, sostiene di aver trovato la soluzione al problema utilizzando un insetticida, peraltro piuttosto noto agli addetti ai lavori (il "clorpirifos").
Dell'intervista al giardiniere, realizzata da Felice Cavallaro, esiste anche un video.
All'intervista è seguito il silenzio più assoluto. E' sorprendente come, per un problema così importante, per il quale (pare) si mobilitano esperti, professoroni e assessori, non si ritiene di prendere in considerazione tutte le proposte in campo, esaminarle, e motivare alla popolazione le ragioni della loro adozione o del loro rifiuto.
Adesso arriva la notizia che, mentre Mastro Agostino si arrangiava alla bell'e meglio con il suo flacone di clorpirifos, l'Assessorato Regionale all'Agricoltura, insieme ad altre regioni italiane, centri di ricerca stranieri, docenti universitari siciliani hanno annunciato che presenteranno una domanda per partecipare a una gara bandita dalla UE con un progetto di ricerca proprio sul punteruolo rosso, per studiare le possibili soluzioni e "incoraggiare al massimo la cooperazione strategica tra diverse aree territoriali mediterranee, compresa quindi la Sicilia, per modificare lo spazio in un ambito interregionale fortemente competitivo, capace di reggere le sfide internazionali in un quadro di riferimento di coesione dei territori, garantendo sviluppo sostenibile e lavoro ma con un'efficace protezione ambientale". Vi risparmio il resto.
Il totale del budget previsto per tutto il progetto è di circa 1,487 milioni di euro.
Probabilmente, mentre mastro Agostino lanciava la sua proposta, gli esperti erano troppo intenti alla stesura del piano da 1 milione e mezzo (di euro) per prestargli un po' di ascolto.
giovedì 26 marzo 2009
Giornalismo.
La puntata di Report di domenica 22 era dedicata alle frequenze televisive italiane che, in base a innumerevoli sentenze della giustizia italiana ed europea, sono ingiustamente negate a un imprenditore che vorrebbe avviare le sue trasmissioni, ma non può farlo perché le trova occupate da Rete 4.
Una puntata esemplare, della quale forse il momento più spettacolare è stata l'intervista a Confalonieri che, di fronte alle domande incalzanti e pertinenti di Bernardo Iovene (rarissimo caso di giornalista non lecchìno dei potenti), si "incazza", si "disincazza" e poi addirittura gli fa i complimenti.
Tutto nei primi due minuti di questo video.
Una puntata esemplare, della quale forse il momento più spettacolare è stata l'intervista a Confalonieri che, di fronte alle domande incalzanti e pertinenti di Bernardo Iovene (rarissimo caso di giornalista non lecchìno dei potenti), si "incazza", si "disincazza" e poi addirittura gli fa i complimenti.
Tutto nei primi due minuti di questo video.
martedì 24 marzo 2009
Posteggiatori di tutto il mondo, unitevi.
Ero rimasto sconcertato di fronte alle parole di un amministratore della mia città (l'assessore Tinervia) che, prima di decidere qualsiasi intervento contro i posteggiatori, ha detto candidamente che "sarà necessario che in città vengano inaugurate altre aree di sosta".
Ma pare che al peggio non ci sia limite. Qualche giorno fa, a Napoli, i posteggiatori abusivi hanno addirittura organizzato una manifestazione per rivendicare i loro diritti. Consoliamoci, almeno per il momento.
Ma pare che al peggio non ci sia limite. Qualche giorno fa, a Napoli, i posteggiatori abusivi hanno addirittura organizzato una manifestazione per rivendicare i loro diritti. Consoliamoci, almeno per il momento.
lunedì 23 marzo 2009
Movimenti.
Ieri mattina sono andato, per curiosità, a un incontro pubblico tenuto in un cinema del centro di Palermo organizzato dal neonato Movimento Per Palermo.
Sul sito parlano di spazi pubblici di incontro, progettualità sulle cose collettive, di etica della cittadinanza, di partecipazione, di periferie, etc. Il movimento è animato da persone che, pare, non hanno trascorsi politici alle spalle. C'è anche, in qualche modo, il contributo di Bispensiero. Non mi dilungo sulle finalità del movimento, c'è il loro sito per questo.
Cosa ho visto in quella sala.
Ho visto poco più di duecento persone, tutte molto attente e interessate. Moltissimi sono intervenuti al microfono, che l'attore Marcello Mordino porgeva andando in giro tra la gente. Interventi appassionati.
Ho visto, tra i presenti, tanta frustrazione per i politici, incapaci di cogliere l'indignazione per il degrado della vita civile e politica, e la voglia di novità.
Ho visto sul palco una persona di colore fare l'intervento più bello e appassionato: citando Hannah Arendt, ha parlato delle difficoltà di integrarsi in una comunità già di per se disintegrata (!!), ha rivendicato il suo diritto di voto nel nostro paese dove il suo lavoro viene tassato.
Ho visto l'imbarazzo dei presenti quando qualcuno è intervenuto lamentando che i veri cambiamenti iniziano da se stessi, e quindi era un'indecenza che i presenti avessero lasciato tutte quelle macchine in doppia fila.
Ho visto qualcuno chiedersi "ma questi qui chi sono, dove vogliono arrivare" e indicare il grande simbolo all'ingresso, un simbolo in effetti pronto per essere inserito nella scheda elettorale.
Sul sito parlano di spazi pubblici di incontro, progettualità sulle cose collettive, di etica della cittadinanza, di partecipazione, di periferie, etc. Il movimento è animato da persone che, pare, non hanno trascorsi politici alle spalle. C'è anche, in qualche modo, il contributo di Bispensiero. Non mi dilungo sulle finalità del movimento, c'è il loro sito per questo.
Cosa ho visto in quella sala.
Ho visto poco più di duecento persone, tutte molto attente e interessate. Moltissimi sono intervenuti al microfono, che l'attore Marcello Mordino porgeva andando in giro tra la gente. Interventi appassionati.
Ho visto, tra i presenti, tanta frustrazione per i politici, incapaci di cogliere l'indignazione per il degrado della vita civile e politica, e la voglia di novità.
Ho visto sul palco una persona di colore fare l'intervento più bello e appassionato: citando Hannah Arendt, ha parlato delle difficoltà di integrarsi in una comunità già di per se disintegrata (!!), ha rivendicato il suo diritto di voto nel nostro paese dove il suo lavoro viene tassato.
Ho visto l'imbarazzo dei presenti quando qualcuno è intervenuto lamentando che i veri cambiamenti iniziano da se stessi, e quindi era un'indecenza che i presenti avessero lasciato tutte quelle macchine in doppia fila.
Ho visto qualcuno chiedersi "ma questi qui chi sono, dove vogliono arrivare" e indicare il grande simbolo all'ingresso, un simbolo in effetti pronto per essere inserito nella scheda elettorale.
domenica 22 marzo 2009
Tutti registi (e nessuno attore).
Vi sentite grandi registi, ma non trovate alcun attore disposto ad assecondarvi ?
Non scoraggiatevi, qui potete scaricare il software che vi consente di dirigere lo stesso un film, con attori virtuali.
Non scoraggiatevi, qui potete scaricare il software che vi consente di dirigere lo stesso un film, con attori virtuali.
venerdì 20 marzo 2009
mercoledì 18 marzo 2009
Dialogare con i dittatori sanguinari ?
E' di qualche settimana fa la notizia della richiesta di incriminazione per genocidio a carico dell'attuale presidente del Sudan, Omar Al Bashir, da parte della Corte Penale Internazionale.E' accusato di aver provocato i massacri che sono stati (saltuariamente) raccontati dalla stampa internazionale come "la tragedia del Darfur". Non mi dilungo su questa gravissima situazione, che giudico ovviamente molto più importante delle nostre piccole cose.
Le reazioni alla mossa della Corte sono state controverse, tiepide o, come nel caso della Cina, addirittura di protesta. E' la vecchia questione del conflitto tra etica e affari, tra diritti umani e ragion di stato.
Noi, bempensanti di sinistra, la risolviamo facilmente quando, per esempio, accusiamo Berlusconi di intrattenersi cordialmente con Putin, ma come ce ne usciamo quando sappiamo che, a ricevere con tutti gli onori il presidente sudanese appena due anni fa, sono stati Prodi, D'Alema e il Papa ?
L'arrivo a Roma, con polemiche.
La replica di Prodi alle polemiche.
Le dichiarazioni di Prodi, D'Alema e Bersani al termine degli incontri.
Un commento di Sabino Cassese ("Attenzione alle menzogne").
Le reazioni alla mossa della Corte sono state controverse, tiepide o, come nel caso della Cina, addirittura di protesta. E' la vecchia questione del conflitto tra etica e affari, tra diritti umani e ragion di stato.
Noi, bempensanti di sinistra, la risolviamo facilmente quando, per esempio, accusiamo Berlusconi di intrattenersi cordialmente con Putin, ma come ce ne usciamo quando sappiamo che, a ricevere con tutti gli onori il presidente sudanese appena due anni fa, sono stati Prodi, D'Alema e il Papa ?
L'arrivo a Roma, con polemiche.
La replica di Prodi alle polemiche.
Le dichiarazioni di Prodi, D'Alema e Bersani al termine degli incontri.
Un commento di Sabino Cassese ("Attenzione alle menzogne").
martedì 17 marzo 2009
Ci deve essere un errore.
Chissà come deve esserci rimasto male quando non ha visto il suo tra i nomi delle 50 personalità più influenti nel mondo.
Eppure un italiano c'era, ma non era lui.
Qui c'è un tabellone interattivo con le immagini dei top-50, e alcune brevi note su ognuno di loro.
Eppure un italiano c'era, ma non era lui.
Qui c'è un tabellone interattivo con le immagini dei top-50, e alcune brevi note su ognuno di loro.
lunedì 16 marzo 2009
Realtà capovolta.
Da noi si cerca di fermare chi indaga, mentre chi ha cercato di fregare gli altri viene promosso in Parlamento. Ciò che sembrava bianco, diventa nero; ciò che era nero, può diventare bianco: la musica cambia.
Viviamo una realtà capovolta, dove può succedere di tutto, persino che un film come "Mary Poppins", che credevamo una bella fiaba, sia in realtà un film dell'orrore (qui altre inquietanti mutuazioni): la musica cambia.
Viviamo una realtà capovolta, dove può succedere di tutto, persino che un film come "Mary Poppins", che credevamo una bella fiaba, sia in realtà un film dell'orrore (qui altre inquietanti mutuazioni): la musica cambia.
domenica 15 marzo 2009
sabato 14 marzo 2009
giovedì 12 marzo 2009
E la destra fece uno sconto agli spacciatori.
Come segnalato da Rufleg, qualche giorno fa una sentenza della Cassazione ha stabilito che, grazie alla legge Bossi-Fini che ha equiparato droghe leggere e droghe pesanti, le pene a carico di chi le spaccia entrambe non possono cumularsi. Così la racconta un quotidiano locale.
Perdonali, perché non sanno quello che fanno.
Perdonali, perché non sanno quello che fanno.
martedì 10 marzo 2009
L'Antitrust e il prezzo della nostra pasta.
Non so se ci avete fatto caso. Nei giorni scorsi sono comparsi, all'interno dei principali quotidiani italiani, paginoni interi di comunicati dei principali produttori di pasta. Tutti a giurare e spergiurare di proteggere i consumatori, di tenere i prezzi bassi, di averci sempre in testa e nel cuore.
Questa mediatica "potenza di fuoco" ha qualche effetto. Un lettore veloce e poco propenso ad approfondire, e che magari già quotidianamente si affida con fiducia a questi marchi per la propria spesa, si fa l'idea che c'è qualche cattivone che congiura contro chi ci assicura il più importante dei nostri cibi.
Cosa c'è dietro ? Dietro c'è una sonora condanna (oltre 12 milioni di euro) inflitta dall'Autorità Antitrust alle più importanti fabbriche di pasta nazionali. Qui c'è un breve comunicato; qui l'intero provvedimento.
Il motivo è che, sulla base degli elementi raccolti dall'Antitrust, queste aziende si sono messe d'accordo per non farsi concorrenza sui prezzi ai danni di noi consumatori. Le aziende sanzionate hanno annunciato l'intenzione di ricorrere al Tar. Col tempo sapremo come finirà.
Quello che appare interessante è costituito da alcuni elementi di fatto emersi nel corso dell'indagine dell'Antitrust. Si tratta in pratica di verbali di riunioni, appunti e altro materiale cartaceo. L'Autorità ha giudicato questo materiale come la prova di un'intesa restrittiva della concorrenza.
Le riunioni sulle quali si è posata l'attenzione dell'Antitrust si sono tenute dalla fine del 2006 e in tutto il 2007.
Questo è il grafico, estratto dal provvedimento dell'Autorità, del prezzo medio praticato dai pastai alla grande distribuzione (notare il periodo delle riunioni):
L'Antitrust parla di un aumento del prezzo del 46% in pochi mesi a partire da settembre 2006.
E questi alcuni (solo alcuni) stralci dei verbali delle riunioni dei produttori di pasta.
“attenzione listini tutti insieme e soprattutto il leader [ndr: Barilla], deve muovere il mercato per primo e incisivo – le aziende più importanti devono TRACCIARE la strada, anche per il peso di QUOTA che i primi sul mercato hanno e possono FAR valere”
“Da luglio preannunciato aumento di 6 cents- a partire da ott. la effettiva attuazione"
“in 12 anni, 11 aumenti; già chiesto aumento di 7 cents di euro a fine SETT.”
“ (…) Ghelfi [ndr: rappresentante di Barilla] gli ha parlato di “cartello”. Risposta in separata sede”;
Colussi: “Aumento 7%. Bisogna essere tutti insieme incisivi nei confronti del trade”;
“Il problema è che tutti i pastifici dicano alla GDO lo stesso grado di aumento, chiaramente ognuno sulla propria base di partenza”
“Dobbiamo comunicare tutti uniti 20 cent di aumento, senza allarmismi per i consumatori"
“Linea comune sui prezzi ma anche sui contratti. Due fenomeni patologici! L’anno scorso con il rialzo di listino innalzamento contrib.inserimento in cui un concorrente ha offerto il doppio di quanto loroavevano concordato. (…) Se non si fa oggi quello che ho detto io, cioè uscire con una linea comune, dura, e una data precisa, non si ottiene nulla”
E via di questo passo.
Questa mediatica "potenza di fuoco" ha qualche effetto. Un lettore veloce e poco propenso ad approfondire, e che magari già quotidianamente si affida con fiducia a questi marchi per la propria spesa, si fa l'idea che c'è qualche cattivone che congiura contro chi ci assicura il più importante dei nostri cibi.
Cosa c'è dietro ? Dietro c'è una sonora condanna (oltre 12 milioni di euro) inflitta dall'Autorità Antitrust alle più importanti fabbriche di pasta nazionali. Qui c'è un breve comunicato; qui l'intero provvedimento.
Il motivo è che, sulla base degli elementi raccolti dall'Antitrust, queste aziende si sono messe d'accordo per non farsi concorrenza sui prezzi ai danni di noi consumatori. Le aziende sanzionate hanno annunciato l'intenzione di ricorrere al Tar. Col tempo sapremo come finirà.
Quello che appare interessante è costituito da alcuni elementi di fatto emersi nel corso dell'indagine dell'Antitrust. Si tratta in pratica di verbali di riunioni, appunti e altro materiale cartaceo. L'Autorità ha giudicato questo materiale come la prova di un'intesa restrittiva della concorrenza.
Le riunioni sulle quali si è posata l'attenzione dell'Antitrust si sono tenute dalla fine del 2006 e in tutto il 2007.
Questo è il grafico, estratto dal provvedimento dell'Autorità, del prezzo medio praticato dai pastai alla grande distribuzione (notare il periodo delle riunioni):
L'Antitrust parla di un aumento del prezzo del 46% in pochi mesi a partire da settembre 2006.
E questi alcuni (solo alcuni) stralci dei verbali delle riunioni dei produttori di pasta.
“attenzione listini tutti insieme e soprattutto il leader [ndr: Barilla], deve muovere il mercato per primo e incisivo – le aziende più importanti devono TRACCIARE la strada, anche per il peso di QUOTA che i primi sul mercato hanno e possono FAR valere”
“Da luglio preannunciato aumento di 6 cents- a partire da ott. la effettiva attuazione"
“in 12 anni, 11 aumenti; già chiesto aumento di 7 cents di euro a fine SETT.”
“ (…) Ghelfi [ndr: rappresentante di Barilla] gli ha parlato di “cartello”. Risposta in separata sede”;
Colussi: “Aumento 7%. Bisogna essere tutti insieme incisivi nei confronti del trade”;
“Il problema è che tutti i pastifici dicano alla GDO lo stesso grado di aumento, chiaramente ognuno sulla propria base di partenza”
“Dobbiamo comunicare tutti uniti 20 cent di aumento, senza allarmismi per i consumatori"
“Linea comune sui prezzi ma anche sui contratti. Due fenomeni patologici! L’anno scorso con il rialzo di listino innalzamento contrib.inserimento in cui un concorrente ha offerto il doppio di quanto loroavevano concordato. (…) Se non si fa oggi quello che ho detto io, cioè uscire con una linea comune, dura, e una data precisa, non si ottiene nulla”
E via di questo passo.
lunedì 9 marzo 2009
domenica 8 marzo 2009
E adesso parliamo di calcio e donne.
Questo blog è troppo terra terra. Si parla troppo di argomenti "da bar" come la meritocrazia, la finanza, l'informatica, il debito pubblico.
Forse è arrivato il momento di elevare il livello, e tentare di avvicinarci agli argomenti del nostro Presidente del Consiglio.
sabato 7 marzo 2009
giovedì 5 marzo 2009
"Caro" Comune.
Una recente inchiesta del Sole 24 Ore ha segnalato che il comune di Palermo è uno dei più "cari" d'Italia. Il funzionamento della macchina comunale costa ai cittadini 400 euro l'anno a testa; siamo al quinto posto su 99 capoluoghi, dopo Napoli, Enna, Firenze e Caserta.
Tra i Comuni più "risparmiosi" si segnalano i pugliesi Barletta, Bari e Brindisi, con circa 150 euro procapite. Cagliari sta al 34esimo posto (270 euro).
Il costo della macchina comunale, da solo, non è certamente un indicatore esaustivo della qualità di un'amministrazione; in linea teorica una comunità potrebbe benissimo decidere
di indirizzare maggiori risorse alla macchina comunale allo scopo di avere più servizi e più efficenza.
Detto questo, qualcuno dovrebbe spiegare perchè il comune di Palermo costa 400 euro a testa, mentre Reggio Emilia ne costa 200 (77esimo posto su 99), e Modena addirittura 160 (92esima posizione in graduatoria).
Tra i Comuni più "risparmiosi" si segnalano i pugliesi Barletta, Bari e Brindisi, con circa 150 euro procapite. Cagliari sta al 34esimo posto (270 euro).
Il costo della macchina comunale, da solo, non è certamente un indicatore esaustivo della qualità di un'amministrazione; in linea teorica una comunità potrebbe benissimo decidere
di indirizzare maggiori risorse alla macchina comunale allo scopo di avere più servizi e più efficenza.
Detto questo, qualcuno dovrebbe spiegare perchè il comune di Palermo costa 400 euro a testa, mentre Reggio Emilia ne costa 200 (77esimo posto su 99), e Modena addirittura 160 (92esima posizione in graduatoria).
mercoledì 4 marzo 2009
Nuova eppure già in rovina.
I lavori per la ripavimentazione di una delle strade più eleganti della città (via Ruggero Settimo) erano appena terminati, avevano persino ultimato le strisce pedonali, e questi (le foto sono di ieri) sono già i primi segnali del deterioramento dell'asfalto.
L'errore è stato così evidente che stamattina sono stati costretti a stendere un nuovo strato di asfalto.
(il contributo è di josh71)
L'errore è stato così evidente che stamattina sono stati costretti a stendere un nuovo strato di asfalto.
(il contributo è di josh71)
martedì 3 marzo 2009
La patria della truffa.
L'evoluzione della legislazione italiana negli ultimi anni è andata quasi sempre nella direzione di maggiori tutele per i criminali (le chiamano garanzie) e maggiori intralci possibili per chi deve perseguire i reati (lo chiamano diritto alla privacy).
Tutto questo, ovviamente, vale quando si parla di reati commessi dai cosiddetti "colletti bianchi" come falso in bilancio, corruzione, etc.. Per tutti gli altri si urla a squarciagola invocando tolleranza zero, arresti senza prove, etc.
Un sistema legale di questo genere scoraggia coloro che volessero investire in Italia per portare ricchezza e lavoro, mentre al contrario attira gli speculatori senza scrupoli, quelli che devastano le nostre pianure con orrendi capannoni mai definiti, utili solo ad afferrare contributi pubblici e scappare con il malloppo. Sicuri di farla franca.
Un breve e gustoso articolo pubblicato dal Sole 24 Ore di qualche giorno fa, dall'eloquente titolo "Un Madoff in Italia non sarebbe mai finito in carcere", paragona la vicenda del finanziere americano che ha truffato numerosissimi risparmiatori piccoli e grandi alle impunità di casa nostra. Siamo questo.
Tutto questo, ovviamente, vale quando si parla di reati commessi dai cosiddetti "colletti bianchi" come falso in bilancio, corruzione, etc.. Per tutti gli altri si urla a squarciagola invocando tolleranza zero, arresti senza prove, etc.
Un sistema legale di questo genere scoraggia coloro che volessero investire in Italia per portare ricchezza e lavoro, mentre al contrario attira gli speculatori senza scrupoli, quelli che devastano le nostre pianure con orrendi capannoni mai definiti, utili solo ad afferrare contributi pubblici e scappare con il malloppo. Sicuri di farla franca.
Un breve e gustoso articolo pubblicato dal Sole 24 Ore di qualche giorno fa, dall'eloquente titolo "Un Madoff in Italia non sarebbe mai finito in carcere", paragona la vicenda del finanziere americano che ha truffato numerosissimi risparmiatori piccoli e grandi alle impunità di casa nostra. Siamo questo.
domenica 1 marzo 2009
The power of the "baroni".
Un articolo dell'Economist punta l'indice contro il potere "di vita e di morte accademica" dei baroni accademici italiani, con il suo portato di "nepoutism and favouritism", e descrive la "uniform mediocrity" dell'Università italiana. L'articolo si conclude giudicando le riforme del ministro Gelmini meritevoli di essere ascoltate.
E' vero, la riforma Gelmini contiene interessanti spunti di novità, specie quando prevede di assegnare una quota di risorse in base al merito delle università. Ma è forte il rischio che, come tante altre riforme in passato, venga svuotata di contenuto.
E poi. Anche ammesso che il disegno vada in porto integralmente, mancherebbe ancora un pezzo molto importante, del quale nessuno osa parlare: l'abolizione del valore legale della laurea.
Sui motivi per i quali questa "rivoluzione" è necessaria, si può leggere questo semplice ed efficace articolo di Pietro Manzini su lavoce.info.
E' vero, la riforma Gelmini contiene interessanti spunti di novità, specie quando prevede di assegnare una quota di risorse in base al merito delle università. Ma è forte il rischio che, come tante altre riforme in passato, venga svuotata di contenuto.
E poi. Anche ammesso che il disegno vada in porto integralmente, mancherebbe ancora un pezzo molto importante, del quale nessuno osa parlare: l'abolizione del valore legale della laurea.
Sui motivi per i quali questa "rivoluzione" è necessaria, si può leggere questo semplice ed efficace articolo di Pietro Manzini su lavoce.info.