lunedì 6 luglio 2009

Cosa si mangia oggi ?

“Il corpo del bambino obeso occidentale e lo scheletro di quello africano sono il prodotto dello stesso sistema alimentare.” E' una frase di Vandana Shiva, lungimirante ambientalista indiana, vincitrice del Right Livelihood Award (= Premio al Corretto Sostentamento), una sorta di Nobel alternativo.

Sempre più spesso ci chiediamo se la nostra alimentazione sia corretta. Ci rendiamo conto che, rispetto a quando noi eravamo bambini, mangiamo molto diversamente: allora la carne c'era soltanto “una volta la settimana” e la nostra dieta si basava soprattutto su legumi e cereali.

La ricerca scientifica associa l’alimentazione non corretta all’aumento di alcune malattie. Oltre all’obesità ed al diabete, si parla di malattie degenerative (quali l’alzheimer, l’osteoporosi, l’aterosclerosi, diversi tipi di tumore), nonché di quelle ricorrenti (come le influenze di origine animale ed a diffusione mondiale).

Il problema dell’alimentazione può essere visto dal punto di vista della salute individuale oppure dal punto di vista della sostenibilità ambientale. In quest'ultimo caso la domanda è: “Può il pianeta Terra sostenere un’alimentazione umana basata su un modello dove la carne è preponderante?” E la risposta è: “No, se tutti la vogliono”.

Esiste anche una visione medico-storico-filosofica, come quella che il prof. Franco Berrino (Istituto Nazionale dei Tumori) ha esposto in questo testo dal titolo “Il cibo dell’uomo”.

Da parte nostra, considerando che oggi le attività umane sono interdipendenti a livello planetario, ci permettiamo di suggerire una riflessione: se l’Europa è sempre più la destinazione dei flussi migratori provenienti dai Paesi più poveri, non sarà anche perché NOI (voi ed io) mangiamo sempre più carne?

(di Angelo)

6 commenti:

  1. Interessante post.
    Non so se manchi la carne per nutrire tutti: quello che io vedo, girando per supermercati ogni giorno, è che i banchi frigorifero sono pieni di ogni meraviglia di origine animale, che invariabilmente, in parti spesso incredibili, viene destinata alla spazzatura perchè scaduta. Forse il punto è che l'allevamento di massa, così dispendioso in termini di risorse, ha reso così conveniente la carne e la sua commercializzazione che anche il rischio di doverne buttare via un certo quantitativo viene comunque compensato dai guadagni, anche su altre merci.

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  2. @Mik:
    Il fatto è che, oggi, per soddisfare il fabbisogno (indotto) di carne dei paesi avanzati, si producono quantità di cereali (da destinare all'alimentazione animale) notevolmente superiori al passato, e superiori anche al fabbisogno umano DI TUTTO IL PIANETA, se la dieta fosse più orientata ai cereali.

    Inoltre, la coltivazione intensiva dei cereali a destinazione animale (che utilizza il 70% delle terre del pianeta destinate all'agricoltura), produce l'impoverimento dei terreni e, di conseguenza, induce ulteriore povertà.

    Risultato: noi mangiamo più carne e perciò ci ammaliamo, gli "altri" non hanno da mangiare e perciò emigrano.

    Se hai la pazienza di leggere/ascoltare (anche a puntate) i contenuti citati nel post (soprattutto Report ed il testo del prof.Berrino) scoprirai l'altro lato della nostra alimentazione. Ad es.:conviene allevare polli non per venderne la carne, ma per venderne la cacca! (Ed ecco spiegata in parte tutta quella carne nei supermercati).

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  3. Evidentemente conviene produrre un chilo di carne impiegando 16000 litri d'acqua per un occidentale che qualche chilo di cereali per un africano morto di fame.
    Qui trovate le water footprint, le impronte idriche dei cibi: http://www.waterfootprint.org/?page=files/home_impronta_idrica.

    E comunque ti ricordo che di cacca di gallina ne abbiamo parlato l'ultima volta che ci siamo visti a pranzo, ma evidentemente "manci e tu scuordi"...

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  4. @Mik:
    "manci e tu scuordi"
    vero è, ma certo, non la cacca!
    :-)

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  5. Perché la cacca no?
    E' un alimento completo, e di facile digestione, praticamente inesauribile, spalmabile o bevibile...

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  6. @Mik: comunque, le informazioni sulle galline potevano interessare anche gli estranei al nostro "menage".
    In ogni caso, buon appetito!
    :-)

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