mercoledì 18 novembre 2009

Perchè non siamo disposti ad accettare ? (Le 4 domande di Angelo).

ll “caso Marrazzo” ha fatto discutere un po’ tutti e dappertutto: nei luoghi di lavoro, nelle riunioni tra amici, in famiglia o tra conoscenti. Praticamente non s’è parlato d’altro per alcune settimane. È arrivato il momento di riflettere con tranquillità sulla vicenda e di valutarne gli aspetti sociali.

In più di un’occasione ho sentito anche persone “insospettabili” – data la loro appartenenza culturale – dichiarare: “Che schifo!”, “Che robaccia!”, fino ad arrivare alla sorpresa di sentire una collega commentare gli articoli di stampa con il solito “Che sporcaccione!” e, subito dopo, chiedere alla vicina di scrivania: “Scusa l’ignoranza, ma questi trans… che fanno?”

Ho maturato la convinzione che in questa vicenda, piuttosto che gli aspetti “pubblici” (un rappresentante istituzionale che tradisce i suoi elettori, comportandosi in modo contrario a quanto dichiarato pubblicamente), ciascuno di noi abbia in primo luogo giudicato la condotta privata in sé stessa.

I media, come al solito, hanno fatto da cartina di tornasole dell’ignoranza e dell’intolleranza che - inutile illudersi - caratterizza il nostro Paese.

Considerato che la transessualità è giuridicamente tutelata dall’ordinamento italiano (v. paragrafo "il percorso di transizione"), ritengo doveroso porre queste quattro domande:

1) Perché non siamo disposti ad accettare che un individuo di sesso maschile “faccia quelle cose” con delle trans ?

2) Se le stesse “cose” quello stesso individuo le facesse con una prostituta, ma di sesso femminile “certificato all’origine”, ci farebbe meno impressione?

3) E se i protagonisti della vicenda fossero gay ?

4) Perché, mentre si condannano pubblicamente, quei comportamenti aumentano nel privato "insospettabile", come recentemente documentato da questo libro ?

(di Angelo)

8 commenti:

  1. A conferma di quanto detto da Angelo, Berlusconi viene quasi invidiato per i festini con tante belle donne, e poco importa se quando li faceva era ancora regolarmente sposato e se il suo partito, assieme all'UDC, è il paladino della difesa della famiglia. Marrazzo ha suscitato sorrisetti, nel migliore dei casi, ma soprattutto sdegno di tanti benpensanti. E' poi così diverso quello che ha fatto Marrazzo rispetto all'esperienza di Silvio?

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  2. La differenza è che Silvio suscita invidia mentre Piero suscita ribrezzo
    (il ribrezzo è in pubblico, sappiamo che in privato le cose cambiano....)

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  3. C'è oggi una visione "deviata" della sessualità, per cui in pubblico si assume (ipocritamente) un atteggiamento castigatorio, mentre in privato si cerca o si auspica la trasgressione.

    Quasi un ritorno all'epoca di Savonarola (o della regina Vittoria, per i domiciliati in Quel Paese). Perché?

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  4. A me i trans piacciono, lo sa pure mia moglie... certo, c'è trans e trans, tipo la Brenda del caso Marrazzo.

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  5. Rispondo alle domande:

    1 - perché chi va con un trans ci appare omosessuale;
    2 - ci apparirebbe più nell'ordine delle cose;
    3 - ci farebbe più impressione se si trattasse di persone sposate con figli, perché vorrebbe dire che ci hanno sempre dato un'immagine falsa di sè;
    4 - perché si ha paura del giudizio degli altri.

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  6. Caro Mik,
    queste risposte non mi convincono, perché mi fanno pensare alle seguenti conseguenze:

    1) dunque, l'"omosessuale" non è accettato;
    2) dunque, se certe "cose strane" si fanno con una prostituta è tutto ok. (Alla fine abbiamo scelto una scena di "sottomissione" dal film di Bunuel, proprio perché si intuisce che il gioco va avanti...);
    3)dunque, non è la persona che conta, ma la sua "immagine"; e cos'è l'immagine di una persona?
    4)risulta che i comportamenti "trasgressivi" aumentano a prescindere dal fatto che siano riservati; dunque la paura di essere giudicati non ne è la causa.

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  7. Angelo, è vero che la gente è sempre più attratta dalla trasgressione, ma non mi pare che faccia cose strane in pubblico o lo vada urlando ai quattro venti.
    Lo stesso Marrazzo aveva sempre dato l'immagine del buon pater familias, mica del puttaniere come papi.

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  8. Io credo che stiamo vivendo un periodo di grandissima ipocrisia individuale e collettiva.

    Di queste ipocrisie si alimentano sia il sistema mediatico, sia certa politica.

    Per uscirne, la prima cosa da fare è "ricominciare" a considerare le cose reali e concrete.

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