venerdì 15 ottobre 2010

Zorro.


Molti di noi ex teledipendenti in erba sono cresciuti nel mito di Zorro, l'invincibile vendicatore mascherato. Ci vestivamo da Zorro per carnevale, sognavamo di avere una doppia vita, giocavamo a Zorro con i compagni e, naturalmente, vedevamo Zorro in tv. La fortunata serie televisiva Disney ancora resiste al tempo e viene periodicamente ri-trasmessa, opportunamente "colorata".

E per rispondere ad una nostra domanda infantile - Come ha fatto Diego de la Vega a diventare Zorro? - si è mossa addirittura Isabel Allende.Nel romanzo "Zorro - L'inizio della leggenda", la scrittrice sudamericana ha ricostruito la vita di Diego dalla nascita fino all'avventuroso ritorno in California dopo gli studi svolti in Spagna. In pratica, tutto quello che è avvenuto prima della narrazione del romanzo "La maledizione di Capistrano" (1919) di Johnston McCulley, dal quale sono tratte tutte le trasposizioni, televisive e cinematografiche, della storia di Zorro.

Nel libro si scopre che Diego e Bernardo sono fratelli di latte, che Diego si associa al gruppo massonico "La Justicia" e che s'innamora perdutamente di una bella spagnola; e naturalmente si scopre anche il perché del nome "Zorro". E' la storia di un eroe vista con gli occhi del disincanto, perché "(...) L'eroismo è un mestiere mal pagato (...) Esistono ben pochi eroi dal cuore romantico e dal carattere amabile. Diciamoci la verità: non c'è nessuno come Zorro."

(di Angelo Furnari)


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