Nella puntata di Report di domenica scorsa, dedicata soprattutto alle implicazioni per la privacy della diffusione massiccia dei social network, nella parte finale si è parlato di Wikileaks, il famoso sito che pubblica documenti top secret.
La pubblicazione di questi documenti ci pone davanti a interrogativi di una certa profondità: quando e quanto la ricerca della verità e la consapevolezza dell'opinione pubblica incontrano un limite nella difesa della sicurezza nazionale ?
Prima di rispondere a domande come questa, credo sia giusto guardare il video di Wikileaks che Report ha trasmesso verso la fine della trasmissione (quando il cursore segna 1 ora, 10 minuti e 40 secondi), con la sequenza di un bombardamento USA su vittime innocenti in Iraq ripresa dall'elicottero che attacca, e la traduzione in italiano delle parole del pilota, consapevole di uccidere un giornalista e l'uomo che cerca di salvargli la vita.
E del povero Bradley Manning che marcisce in galera ne vogliamo parlare?
RispondiEliminaHai ragione.
RispondiEliminaLa giornalista di Report autrice del servizio si è pure incazzata con i commentatori del blog della trasmissione.
Tutti a difendere il loro amato giocattolo Facebook, e nessuno che prende a cuore il destino di Manning.
C'è un bell'articolo su di lui, e su quello che è costretto a subire, su Internazionale della settimana scorsa: ho scoperto pure che è gay...
RispondiEliminaOttima segnalazione, Mik.
RispondiEliminaNonostante consideri Internazionale il migliore settimanale italiano, lo prendo saltuariamente (in pratica quando viaggio per lavoro).
Comunque ho letto la traduzione di Google di questo articolo.
Io mi sono abbonato perché qui in paese non lo riceveva nessuno... e ultimamente il venerdì mattina lo trovo nella cassetta della posta (tranne in estate, quando il postino va in ferie e poi tutto a un tratto ti ritrovi 5-6 riviste a fine agosto...)...
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