Gli intellettuali, specie quelli vicini alla sinistra, sono bravissimi nel fare le pulci alla parte politica nella quale pure si riconoscono, e danno troppo per scontati i motivi di assoluta distanza dalle tesi e dai comportamenti della destra. Questo, in linea generale, è cosa buona e giusta: quanto più severo è il vaglio al quale la sinistra si sottopone, tanto migliore ne risulterà la qualità delle proprie idee.
Ma questo è vero nel medio-lungo periodo. Cosa succede invece se queste analisi rigorosissime vengono condotte in periodi "caldi", di scontro accesissimo, di polemiche preelettorali ? In questi casi è altissimo il rischio che l'analisi si trasformi in "fuoco amico", che la destra è abilissima a strumentalizzare. Il caso di ingenuità di Alberto Bisin, uno di quei brillanti cervelli andati via dall'Italia, oggi professore di Economia alla New York University, insegna molto al riguardo.
Qualche giorno fa, nel pieno della campagna elettorale per le comunali di Milano, il prof. Bisin pubblica un articolo sul sito Noise from Amerika. Dopo un preambolo di 4 righe, peraltro definito esplicitamente "fuori tema", dove si premura di censurare aspramente la famosa vigliaccata di Letizia Moratti al temine del confronto televisivo con Pisapia su Sky, il professore si produce in una serrata e ficcante analisi del programma elettorale di Pisapia, mettendone in rilievo tutti i difetti: il vizio, endemico a sinistra, di affidare la risoluzione di tutti i problemi all'intervento pubblico, la promessa di istituire una pletora di nuovi organismi amministrativi, l'inconsistenza e la vaghezza di alcune proposte e la prolissità e complessità del linguaggio utilizzato. Chi segue Bisin può intuire che quelle sono critiche, per così dire, "dall'interno", cioè opinioni che, sebbene fortemente negative, non scalfiscono la preferenza per questa parte politica e il dispregio per gli avversari.
Ma cosa ti combinano quei diavoli di "Libero" ? Prendono il post di Bisin e lo pubblicano pari pari nel quotidiano, tranne l'incipit con la severa censura per la Moratti, con il titolo "Studio Usa smonta il programma. Statalismo regole e tante tasse: il socialismo post-moderno di Giuliano".
Il professore, alla vista della propria firma sotto un articolo del quotidiano Libero, non la prende affatto bene e la redazione di NfA pubblica un ulteriore post dal titolo "Episodi di cialtroneria elettorale" protestando in buona sostanza per la scorrettezza del quotidiano di centrodestra, reo di avere "censurato" il pezzo più scomodo (per loro). Lo stesso Bisin interviene sul sito per assicurare il sostegno a Pisapia e augurargli una sonante vittoria.
Ora, al di là degli aspetti legali (i pezzi del sito NfA sono pubblicati sotto una licenza che consente di copiarli citandone la fonte, cosa che Libero ha fatto), è vero che Libero ha fatto una furbata da quattro soldi non includendo il pezzo iniziale. Resta però, a mio avviso, il fatto sostanziale, cioè che il professore, pur con le migliori intenzioni, ha scritto un pezzo molto severo nei confronti del programma di Pisapia e che Libero, con la sua pubblicazione, non ha fatto altro che inserirlo in un "circuito" mediatico più grande del previsto.
A questo punto, è inutile piangere sul latte versato. Se davvero il programma di Pisapia gli fa tanto schifo, continui pure a dirlo, senza queste mezze marce indietro. Molto più dignitosi, allora, i sostenitori di Grillo: fin dall'inizio hanno sostenuto la loro "equi-lontananza" da entrambi i poli, e se ne sono allegramente infischiati quando qualcuno ha provato a rimproverarli per "aver fatto perdere" questo o quel candidato di sinistra.
Mi ricorda, chissà perché, la storia dell'utile idiota, anche se non è questo il caso, dato che ci troviamo davanti a un professorone con tanti titoli e sopraffine capacità di analisi... evidentemente non basta essere un cervello in fuga per scrivere e agire sensatamente.
RispondiEliminaE' anche probabile che gli intellettuali "di destra" non siano in grado di fare le pulci ai programmi della loro parte.
RispondiEliminaComunque, sono d'accordo che Libero in questo caso ha fatto solo il suo mestiere: alle refluenze mediatiche ci doveva pensare il prof.
Gli unici intellettuali di destra che conosco sono Veneziani e Buttafuoco, ma non credo faranno mai le pulci ad alcunché, visto che il centrodestra non ha alcun programma...
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