giovedì 12 aprile 2012

Elogio della camminata a piedi (e delle panchine).

Nella quarta puntata della rassegna sulle "best practice" in tema di qualità della vita ci occupiamo del camminare come passatempo e come... mezzo di trasporto.

In una città quasi pianeggiante e con un clima favorevole per quasi tutto l'anno camminare a piedi può significare passeggiare con la famiglia o con gli amici, discutendo del più e del meno, o muoversi per raggiungere il posto di lavoro o di studio.

In effetti, la chiusura domenicale di via Libertà e di via Roma, invase da pedoni di tutte le età, fa pensare che a Palermo ci sia una certa voglia latente di passeggiate all'aria aperta, lontano dal traffico automobilistico. Inoltre, sono sempre più numerose le persone che utilizzano le "due gambe" per muoversi, in alternativa ai mezzi pubblici ormai ridotti a carri-bestiame per temerari senza scelta.

In Spagna, il "paseo" (il nostro "passìu", la "passeggiata") è una vera istituzione. Tutte le città hanno alcune strade molto larghe, dove la parte centrale, spesso più larga di quelle laterali, è riservata ai pedoni ed attrezzata con alberi, panchine, chioschi e giochi per bambini. I più conosciuti da noi italiani sono il Paseo del Prado a Madrid e le Ramblas a Barcellona, ma esistono, in città grandi e piccole, una miriade di "paseos" minori molto apprezzati dalla popolazione.

Nelle sere d'estate e nei giorni di festa, si va a passeggiare, incontrando i conoscenti e gli amici e fermandosi di tanto in tanto a chiacchierare seduti sulle panchine, proprio come avviene ancora oggi in numerosi paesi della Sicilia. Nei quartieri nuovi spesso viene prevista una zona pedonale da destinare a paseo, con attrezzature di vario genere. È un modo di usare gli spazi pubblici che mantiene vive le relazioni tra le persone in una dimensione più umana.

Anche lo spostamento a piedi per recarsi al luogo di studio o lavoro è largamente incoraggiato in molte città della Spagna. A Barcellona, ad esempio, i percorsi pedonali sono stati studiati per non avere interruzioni e per agevolare il più possibile gli spostamenti. Anche fuori dalle zone turistiche, i marciapiedi sono abbastanza larghi, sempre puliti, privi di buche, pali, cartelli ed insegne che ostacolino i pedoni e, naturalmente, privi di auto e moto parcheggiate fuori dagli spazi assegnati.

Un particolare di grande importanza: a distanze regolari sono collocati sedie o panchine anti vandali, come quella della foto, così da garantire al pedone stanco (di tutte le età) un momento di riposo.

La camminata a piedi è vista come un mezzo per aumentare la qualità della vita nell'ambito di una città ambientalmente sostenibile. Muoversi a piedi in un contesto adatto, infatti, fa bene alla salute ed all'ambiente e favorisce la diminuzione del traffico veicolare, nel pieno rispetto della "Carta Europea dei Diritti del Pedone", approvata dal Parlamento Europeo nel 1988.

(di Angelo Furnari)


2 commenti:

  1. Scusate l'OT, ma vi lancio la sfida: http://darepondusidoneafumo.blogspot.it/2012/04/anarebus-9-4.html

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  2. Ci ho provato, ma sono scarsissimo sugli anagrammi.

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