Con la pioggia tornano alla luce le strisce che delimitavano - ai tempi della
giunta Orlando - le piste ciclabili di via Libertà.
Allora erano state oggetto di attacchi "ad alzo zero" da parte del centrodestra e della Gazzetta di Sicilia: ostruivano il passaggio ed erano pericolose per i pedoni; il marciapiede era troppo stretto per farci la pista ciclabile, ecc. ecc.
Oggi, mettiamo a confronto la "vecchia" pista ciclabile di via Libertà con la "nuova" pista (quella rossa) in via D'Annunzio (traversa di via Libertà). A voi trovare le differenze.
(posted by Angelo)
Quella porcheria di piastrelle di cemento rosso è una pista ciclabile? Con i vasi e le auto che ci parcheggiano il muso di sopra?
RispondiEliminaSì. Per la verità in quella di via D'Annunzio mancano (ancora?) i paletti gialli e rossi, già piazzati nella pista di via Crispi e documentati in un precedente post.
RispondiEliminaMa perchè, a Milano come le fanno?
Appena torno su scatto un paio di foto e le postiamo. Non vorrei confondermi con Parma, ma mi pare che in alcuni tratti di strada ci sia un pezzetto di carreggiata dedicato alle 2 ruote.
RispondiEliminaOrmai sei un uomo di mondo, sei.
RispondiEliminaO forse era Reggio Emilia?
RispondiEliminaLa vera differenza tra le due piste ciclabili è che quella di via Libertà era costata qualche spicciolo (il costo della vernice per delimitarla), mentre quella attuale è costata circa un milione di euro.
RispondiEliminaCaro Josh,
RispondiEliminami sa che ci hai preso in pieno!
Un'altra differenza che ho notato (ma è solo un'impressione) è che la pista di via Libertà veniva usata da molti ciclisti (ed alcuni ci passano ancora), mentre quella di via D'Annunzio non la "pratica" nessuno.