Secondo la recente relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle "Fondazioni lirico-sinfoniche per gli esercizi 2007-2010 "il Teatro Massimo ha recuperato negli ultimi esercizi 15 milioni di euro di perdite pregresse e, nonostante la contribuzione pubblica si sia ridotta di oltre 5 milioni di euro, ha prodotto più spettacoli con minori costi di produzione".
Inoltre "dall’esame dei risultati economici d’esercizio delle fondazioni si desume un quadro complessivo costantemente negativo; registrano nell’intero periodo in esame risultati positivi solo l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, peraltro con importi modesti, e il Teatro Massimo di Palermo".
Il Teatro Massimo in sostanza andrebbe citato come caso di gestione esemplare eppure il sindaco Orlando ha dichiarato guerra al Sovrintendente Antonio Cognata e, non avendo dati numerici negativi da mostrare, urla scandalizzato di "scadimento della qualità", di mancanza di requisiti formali dei membri del cda (ma il Ministero smentisce), invocando il commissariamento e minacciando addirittura di denunciare il Ministero dei Beni Culturali in caso di inerzia "per il ripristino di condizioni di legittimità e di legalità". Tutto questo sotto gli occhi compiaciuti dei dipendenti del teatro e dei loro sindacati.
In difesa dell'attuale dirigenza è sceso in campo un gruppo di persone, che invita a firmare una petizione "per l'indipendenza della cultura, contro l’ingerenza e la speculazione della politica, per salvare il Teatro Massimo".
Salviamo il soldato Cognata ?
No
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