Ecco, siamo alle solite. Abbiamo finito con il povero tenero pandorino e adesso cominci con Lomby, tenero riportino. Se sei ignorante cosa può farci la Regione Siciliana oltre a riportarti tra i banchi di scuola? Se non sei dotto come i nostri funzionari regionali dobbiamo far intervenire il tuo capo Macchianera? Se prima di PUBLICARE certe notizie faziose leggessi il vocabolario.....
L'errore deve essere sfuggito al Consigliere (esterno) per l'Ortografia.
E se gli appositori del timbro fossero più d'uno? A pensarci bene, devono essere almeno quattro: due per tenere il foglio e due per mettere il timbro: infatti in ciascuno dei due ruoli ci vuole almeno una riserva da utilizzare in caso di assenza del titolare).
E, naturalmente, c'è anche il funzionario regionale che ha autorizzato l'apposizione del timbro. Tra l'altro, ha notato l'errore, non ha voluto farlo rilevare (per non andare contro al Consigliere per l'Ortografia, oppure proprio per f......) e dunque si è accertato che l'errore fosse presente in ciascuna lettera.
Vedo che non avete colto il senso del commento di Virus: nella lettera di Lombardo non c'è alcun errore ortografico. Infatti secondo lo Zingarelli "publicare" è voce letteraria o dotta del più noto e normalmente utilizzato "pubblicare". Quindi Lomby si è limitato a fare sfoggio del suo italiano particolarmente colto, quasi ottocentesco, come la burocrazia regionale.
Si "potranno" chiedere "nei prossimi mesi" (ma la lettera non ha data). Ce lo comunicheranno con i mezzi "più opportuni e tempestivi".
@ Josh + Virus: l'italiano ottocentesco è l'ideale per una lettera di accompagnamento di una tessera con microchip. E' inutile difenderlo; consolatevi, poteva andare peggio, potevano dimenticarsi anche la "L" (e diventavano "servizi pubici"). :-)
Nessuno vuole difendere Lomby. Però dobbiamo ammettere che, nell'errore, ha avuto fortuna e ... non ha realmente commesso nessun errore ortografico. Quindi non c'è nessun errore da scovare.
Dunque, sul mio Devoto-Oli c'è scritto che "publico" è la "variante letteraria di pubblico". Se vi va bene perchè hanno scritto una lettera, non ci posso fare niente.
La variante letteraria o dotta vale sempre, sia nella versione scritta sia orale. Qui si parla di errori e l'uso di una parola dotta non è certamente un errore. Può essere un vezzo non condivisibile in una lettera inviata ai cittadini, ma certamente non è un errore né grammaticale né ortografico. Le unghie che stridono sullo specchio si sentono lontano un miglio ... ma sono le vostre!!!
@Angelo. Caro Angelo, cito me stesso (un mio commento precedente) in cui scrivevo: "... dobbiamo ammettere che (Lombardo), nell'errore, ha avuto fortuna e ... non ha realmente commesso nessun errore ortografico. Quindi non c'è nessun errore da scovare." Forse non ero stato chiaro prima, provo a ripeterlo nuovamente: non importa se Lombardo ha scritto "pubblico" intenzionalmente con una b o con due, resta il fatto che non ha commesso alcun errore. Possiamo criticare lo stile della lettera, ma non l'ortografia. Quindi NON C'E' NESSUN ERRORE DA SCOVARE. La tematica mi sembra ormai stantia, per cui spero di non dover tornare a parlarne. Cambiando discorso, ieri sera ho terminato di leggere "Senza re né regno" di Seminerio, di cui tu avevi parlato in un commento passato. Mi avevi incuriosito e l'ho comprato. Un bel romanzo davvero; forse si perde un po' nel finale, ma nel complesso è davvero di piacevole lettura e coinvolgente. Purtroppo è anche molto triste, come inevitabilmente la maggior parte delle storie relative alla Sicilia.
Sono contento che ti sia piaciuto. E' molto bello anche il secondo romanzo di Seminerio: "Il cammello e la corda"; sempre ambientato in Sicilia, ma di soggetto completamente diverso (Cristianesimo vs "Paganesimo"). Anche su questo mi pare di avere scritto qualcosa in passato.
Riguardo a Lombardo, l'argomento non merita ulteriori byte.
Mi avete incuriosito. Questo pomeriggio, a passeggio per Catania, l'ho comprato, e il libraio, che si e' dato da fare per trovarlo, si e' messo a chiaccherare piacevolmente dicendomi, tra l'altro, che questo Seminerio e' il tizio che ha aperto 'la prima libreria di Gela' qualche giorno fa, come ha annunciato trionfalmente l'ottima trasmissione di radio3 Fahrehneit.
Prego notare il timbro dell'assessorato IN ORIGINALE: quindi qualcuno ce l'ha messo!
RispondiEliminaEd è una lettera che viene inviata a TUTTI quelli che richiedono la Tessera sanitaria. Mi domando se senza il timbro sia valida...
Quel timbro attesta che un funzionario regionale ha accertato che in ogni lettera sia riportato anche l'errore.
RispondiEliminaEcco, siamo alle solite. Abbiamo finito con il povero tenero pandorino e adesso cominci con Lomby, tenero riportino.
RispondiEliminaSe sei ignorante cosa può farci la Regione Siciliana oltre a riportarti tra i banchi di scuola?
Se non sei dotto come i nostri funzionari regionali dobbiamo far intervenire il tuo capo Macchianera?
Se prima di PUBLICARE certe notizie faziose leggessi il vocabolario.....
E non solo ti diverti pure a ostentare ciò che credi sia giusto: http://www.rosalio.it/2008/11/06/targhe-alterne-dal-24-novembre/#comment-227443
RispondiEliminaL'errore deve essere sfuggito al Consigliere (esterno) per l'Ortografia.
RispondiEliminaE se gli appositori del timbro fossero più d'uno?
A pensarci bene, devono essere almeno quattro: due per tenere il foglio e due per mettere il timbro: infatti in ciascuno dei due ruoli ci vuole almeno una riserva da utilizzare in caso di assenza del titolare).
(Renatinooo! Dove sei?)
E, naturalmente, c'è anche il funzionario regionale che ha autorizzato l'apposizione del timbro.
RispondiEliminaTra l'altro, ha notato l'errore, non ha voluto farlo rilevare (per non andare contro al Consigliere per l'Ortografia, oppure proprio per f......) e dunque si è accertato che l'errore fosse presente in ciascuna lettera.
Vedo che non avete colto il senso del commento di Virus: nella lettera di Lombardo non c'è alcun errore ortografico. Infatti secondo lo Zingarelli "publicare" è voce letteraria o dotta del più noto e normalmente utilizzato "pubblicare".
RispondiEliminaQuindi Lomby si è limitato a fare sfoggio del suo italiano particolarmente colto, quasi ottocentesco, come la burocrazia regionale.
Avete notato che con questa carta si possono chiedere anche finanziamenti regionali ?
RispondiEliminaWow!
Si "potranno" chiedere "nei prossimi mesi" (ma la lettera non ha data). Ce lo comunicheranno con i mezzi "più opportuni e tempestivi".
RispondiElimina@ Josh + Virus:
l'italiano ottocentesco è l'ideale per una lettera di accompagnamento di una tessera con microchip.
E' inutile difenderlo; consolatevi, poteva andare peggio, potevano dimenticarsi anche la "L" (e diventavano "servizi pubici").
:-)
vi state berlusconizzando troppo.
RispondiElimina@ Virus:
RispondiEliminanel senso che facciamo battute di dubbio gusto e scarso umorismo?
(Sennò non l'ho capita)
Nessuno vuole difendere Lomby. Però dobbiamo ammettere che, nell'errore, ha avuto fortuna e ... non ha realmente commesso nessun errore ortografico. Quindi non c'è nessun errore da scovare.
RispondiEliminaE' la loro malafede comunista che li anima... ma un giorno Lui li perdonerà.
RispondiEliminaAttenzione: lo specchio è scivoloso!
RispondiEliminaDunque, sul mio Devoto-Oli c'è scritto che "publico" è la "variante letteraria di pubblico".
RispondiEliminaSe vi va bene perchè hanno scritto una lettera, non ci posso fare niente.
E pertanto l'imputato e' prosciolto perché il fatto non sussiste.
RispondiElimina@Virus:
RispondiEliminanon direi. La "variate letteraria" vale perchè si tratta di una "lettera"?
Specchio scivolosissimo è.
Evidetemente volevo scrivere "variante" (prima che qualcuno insorga).
RispondiEliminaLa variante letteraria o dotta vale sempre, sia nella versione scritta sia orale. Qui si parla di errori e l'uso di una parola dotta non è certamente un errore. Può essere un vezzo non condivisibile in una lettera inviata ai cittadini, ma certamente non è un errore né grammaticale né ortografico.
RispondiEliminaLe unghie che stridono sullo specchio si sentono lontano un miglio ... ma sono le vostre!!!
Caro Josh,
RispondiEliminaquindi tu sostieni che nella lettera è stato scritto "publico" intenzionalmente?
Non si tratterebbe dunque di una "b" dimenticata? Ne sei assolutamente convinto?
@Angelo. Caro Angelo, cito me stesso (un mio commento precedente) in cui scrivevo: "... dobbiamo ammettere che (Lombardo), nell'errore, ha avuto fortuna e ... non ha realmente commesso nessun errore ortografico. Quindi non c'è nessun errore da scovare."
RispondiEliminaForse non ero stato chiaro prima, provo a ripeterlo nuovamente: non importa se Lombardo ha scritto "pubblico" intenzionalmente con una b o con due, resta il fatto che non ha commesso alcun errore. Possiamo criticare lo stile della lettera, ma non l'ortografia. Quindi NON C'E' NESSUN ERRORE DA SCOVARE.
La tematica mi sembra ormai stantia, per cui spero di non dover tornare a parlarne.
Cambiando discorso, ieri sera ho terminato di leggere "Senza re né regno" di Seminerio, di cui tu avevi parlato in un commento passato. Mi avevi incuriosito e l'ho comprato. Un bel romanzo davvero; forse si perde un po' nel finale, ma nel complesso è davvero di piacevole lettura e coinvolgente. Purtroppo è anche molto triste, come inevitabilmente la maggior parte delle storie relative alla Sicilia.
Sono contento che ti sia piaciuto. E' molto bello anche il secondo romanzo di Seminerio: "Il cammello e la corda"; sempre ambientato in Sicilia, ma di soggetto completamente diverso (Cristianesimo vs "Paganesimo"). Anche su questo mi pare di avere scritto qualcosa in passato.
RispondiEliminaRiguardo a Lombardo, l'argomento non merita ulteriori byte.
Mi avete incuriosito. Questo pomeriggio, a passeggio per Catania, l'ho comprato, e il libraio, che si e' dato da fare per trovarlo, si e' messo a chiaccherare piacevolmente dicendomi, tra l'altro, che questo Seminerio e' il tizio che ha aperto 'la prima libreria di Gela' qualche giorno fa, come ha annunciato trionfalmente l'ottima trasmissione di radio3 Fahrehneit.
RispondiEliminaQuale dei due libri?
RispondiElimina'Senza re ne' regno'.
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