domenica 25 dicembre 2011

La manovra Monti in due minuti.

Per chi è interessato a capire l'essenziale della recente manovra, c'è questa ottima video-presentazione dei "Quattrogatti".

venerdì 23 dicembre 2011

Siamo ricchi e nessuno lo sa.

Sulla base del recente documento della Banca d'Italia la ricchezza delle famiglie italiane alla fine del 2010 ammontava in media a 356 mila euro.

Dopo essere cresciuto quasi ininterrottamente fino ai 384 mila euro del 2006, il livello della ricchezza media per famiglia ha cominciato a scendere, soprattutto sotto i colpi della crisi; la contrazione in questi 4 anni è stata del 7,4%.

Ma come si compone questa ricchezza ?
Ragionando sempre con i dati medi per famiglia, si scopre che
- le attività reali ammontano a 244 mila euro; si tratta per lo più di abitazioni;
- poi ci sono le attività finanziarie, cioè il risparmio detenuto presso banche, fondi comuni e assicurazioni, pari a 149 mila euro
Accanto alle attività ci sono infine 37 mila euro di passività, costituite per lo più dai residui ancora da pagare di mutui e crediti al consumo.

La consistenza apparentemente modesta dei mutui ancora da pagare non deve sorprendere più di tanto. Si tratta, come detto in premessa, di dati medi per famiglia, ed è ragionevole pensare che le famiglie indebitate siano un numero inferiore rispetto a quelle detentrici di beni immobili e depositi bancari, e ciò contribuisce ad abbassare la media. Il peso medio dei mutui sulle sole famiglie indebitate dovrebbe essere ben più elevato.

Riassumendo: da un lato oltre 390 mila euro di immobili e risparmi, dall'altro debiti per 37 mila euro. Per livello (medio) della ricchezza delle famiglie, il nostro Paese si colloca tra i più ricchi del mondo: la popolazione italiana rappresenta l'1% di quella mondiale, ma la sua ricchezza è pari al 5,7% della ricchezza di tutte le famiglie del mondo. La sua distribuzione è però caratterizzata da un elevato grado di concentrazione: come si vede dal grafico, il 10% delle famiglie detiene il 45% della ricchezza

lunedì 19 dicembre 2011

IdV vota contro la manovra: troppo comodo.

Italia dei Valori ha deciso di votare contro la manovra Monti, sulla quale il Governo ha posto la fiducia.
In questo modo ha voluto farsi interprete di tutti i mal di pancia degli elettori di centro sinistra che lamentano la scarsa presenza di equità nell'azione del Governo. Che la dose di equità presente nella manovra sia minima, appena sufficiente o manchi del tutto è questione che qui tralascio. Mi soffermo invece sulla posizione del partito di Di Pietro.

Di Pietro riconosce che l'atteggiamento di Monti, ancora poco incisivo nei confronti del poteri forti (evasori, titolari di frequenze televisive a gratis) sia il prezzo da pagare per conservare il sostegno del centro destra (in dipietrese si chiama "ricatto"), e sostiene che, se dovesse tornare indietro al varo del governo Monti, tornerebbe a votargli la fiducia "perché non v'è dubbio che è meglio veder rappresentare l'italia dal presidente del consiglio Monti, vederlo ai vertici internazionali dialogare da pari con Merkel, Obama e Sarkozy, piuttosto che l'ex presidente Berlusconi che ci faceva vergognare e ridere. Non v'è dubbio che è meglio confrontarsi con personalità come quelle attuali, piuttosto che con ex ministri inquisiti per fatti di mafia".

Bene, anzi benissimo. Insomma, il governo Monti è molto meglio di Berlusconi. Però sta facendo una manovra "iniqua, perché fa pagare il costo della crisi ai pensionati e non alle lobby finanziarie, a quelle persone che hanno iniziato a lavorare prestissimo e pensavano di andare finalmente in pensione, e non ci andranno perché i soldi per far quadrare i conti il governo è andato a prenderli proprio a loro invece che agli scudati fiscali e invece di fare la convenzione con la Svizzera, come Germania e Inghilterra, per prendere quei fondi dagli evasori che sono scappati e hanno nascosto i capitali in Svizzera dopo aver fatto falsi in bilancio e corruzione. Il governo ha preferito colpire i precari, piuttosto che eliminare i costi della politica o colpire i grandi evasori fiscali".

Però il governo ha posto la fiducia. Chi vota contro, boccia non solo la manovra, ma anche l'esistenza stessa del Governo. Siamo sicuri che IdV avrebbe votato lo stesso contro la manovra, se i suoi voti fossero stati determinanti ? Non è che, forse forse, si è riparato dietro il comodo paravento della posizione del PD per giocare irresponsabilmente con la demagogia ? Di Pietro in piazza a farsi bello, mentre il PD gli toglie le castagne dal fuoco.

Troppo comodo.

Mai come in questa occasione il comportamento del PD mi è sembrato invece esemplare: sostegno senza tentennamenti al governo che sta cercando di ripararci dalla bufera (che colpirebbe soprattutto i più deboli) e contributo al miglioramento dei provvedimenti in direzione dell'equità.

sabato 17 dicembre 2011

In difesa di Scilipoti.

Scilipoti ormai rappresenta il peggio della nostra classe politica: il trasformismo, la paraculaggine, la sfacciataggine, etc.
Personaggi come lui però rischiano di trasformarsi in una sorta di parafulmine di tutti i nostri vizi; diamo loro la colpa di tutti i nostri peccati, nella presunzione che, se non ci fossero loro, il mondo tornerebbe a essere perfetto. Succede con la figura di Berlusconi o, a Palermo, con il sindaco Cammarata.
Ma torniamo a Scilipoti. Nella foga di additarlo come un maleducato che insulta i cittadini, Repubblica non si fa scrupolo nel mettere in linea questo video dove il nostro (poco) onorevole viene tempestato di domande, ma è ripetutamente interrotto da cittadini esasperati, fino a costringerlo alla ritirata. E Repubblica, mascalzona, titola "Scilipoti parla con i cittadini, poi li insulta".


venerdì 16 dicembre 2011

Padano dell'anno.

Indovinate un po' chi c'è in testa alla classifica di "Padano dell'anno", secondo il sondaggio interattivo del quotidiano La Padania ? Ovviamente anch'io ho contribuito al successo.

giovedì 15 dicembre 2011

Un norma civile all'Assemblea Regionale.

La proposta presentata da Apprendi (PD) all'Assemblea Regionale Siciliana sulla creazione del "registro delle unioni civili" ha suscitato le inevitabili reazioni di chi vede, in questo semplice riconoscimento, uno scardinamento della famiglia tradizionale. Mi sfugge il passaggio logico (tra il registro e lo sfascio delle famiglie), ma cosi è.

Vale la pena quindi entrare nel merito di questa proposta e leggerne il contenuto. Lo ha fatto, per esempio, Francesco Palazzo oggi su Repubblica Palermo, riassumendo con molta efficacia le principali critiche da destra e da sinistra.

Estraggo da lì:

"si stabilisce che chiunque abbia raggiunto la maggiore età può designare, se vuole, la persona che può avere accesso presso le strutture sanitarie, pubbliche e private, al fine di portare assistenza e ricevere le informazioni da parte del personale sanitario".

Vorrei tanto capire cosa ci sia di così scandaloso, e soprattutto pericoloso per le famiglie tradizionali.

martedì 13 dicembre 2011

Ebook a colori ? Forse ci siamo.


Buone notizie da ebookreaderItalia per chi sta aspettando l'arrivo del colore prima di acquistare un lettore di ebook. Arrivano i nuovi dispositivi che adottano la tecnologia Mirasol, in grado di riprodurre i colori pur tenendo bassissimi i consumi di energia e senza affaticare la vista.

"Secondo Qualcomm un dispositivo dotato di schermo Mirasol può essere utilizzato per leggere senza affaticare la vista anche in ambienti esterni ed è in grado, all’occorrenza, di riprodurre video. Lo schermo Mirasol è bi-stabile come un e-ink, significa che una volta composta l’immagine il display per mantenerla visibile non necessita di alimentazione".
Il resto è qui.

giovedì 8 dicembre 2011

Where's Formigoni ?


Non so se avete presente "Where's Wally", un gioco che consisteva nel trovare un personaggio in mezzo ad un caotico disegno con tantissimi particolari.
Ecco, come nota NLQB, ripreso da PPR (cha ha messo la freccia sulla foto), il Giornale ha fatto una cosa simile per cercare di occultare la presenza di Formigoni alla Scala, e sbertucciare gli altri politici, rei di crogiolarsi nel lusso dopo aver imposto agli italiani sacrifici, lacrime e sangue.