Qualche giorno fa Repubblica ha pubblicato un'originale analisi di Gabriele Romagnoli sul culto dei berlusconiani per il loro "capo".
Il filo conduttore dell'articolo è la domanda: di fronte alla smaccata evidenza dei suoi torti e delle storture che la sua presenza impone alla nostra comunità, come è possibile restare berlusconiani ?
Oltre al tornaconto personale, cosa che può valere per una frazione della popolazione, cosa c'è di più profondo ?
Il filo logico del ragionamento arriva fino al paragone con i seguaci di alcune sette mistiche, che sacrificano tutti gli averi e gli affetti alla devozione per il proprio guru. Il punto è che, anche quando uno squarcio improvviso di verità irrompe nel loro cervello, essi non sanno, non possono tornare indietro, non hanno più nulla verso cui tornare. Tornare indietro, per loro, equivarrebbe ad ammettere una sconfitta troppo grande.
Leggendo l'articolo di Romagnoli mi è tornato in mente un vecchio libro di Piero Angela ("Viaggio nel mondo del paranormale", 1978) dove, tra i tanti, si racconta il caso di un medium che fu smascherato e confessò di avere imbrogliato allestendo sedute spiritiche fasulle. Ciononostante i suoi "adepti" gli chiesero di continuare la sua attività e manifestarono risentimento nei confronti di coloro che avevano svelato il trucco.
3 commenti:
Ottimo post! Strepitoso anche il nome trovato da Romagnoli per il fenomeno: MediaSetta (la setta dei media).
Recentemente ho avuto una discussione con un signore, coetaneo di SB, che, riguardo alle recenti vicende (ed in particolare all'episodio della concussione), sosteneva l'obiettività de "il Giornale" e considerava gli altri quotidiani "di parte": "B. non ha commesso alcun reato; ha fatto solo una telefonata."
Gli ho fatto notare che quel quotidiano era di proprietà del(la famiglia del)l'imputato, ma mi ha risposto che tutti gli altri erano "influenzati dai magistrati" e perciò inattendibili.
Oggi mi sento uno "stralcio"...
Ha ha ha, forte quella dell'obiettività del Giornale! Questi elementi sviluppano una fede così cieca e così grande perchè non possono pensare di poter aver dedicato la propria esistenza alla causa sbagliata, e più il tempo passa, più la loro fede si accresce.
Come dicevano gli antichi: credo ut intelligam e non, come sarebbe logico aspettarsi almeno in questioni terra terra, intelligo ut credam
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