sabato 21 agosto 2010

La Destra è contro i lavoratori.

È opinione corrente che i confini tra Destra e Sinistra sono sempre più irriconoscibili, che "tanto sono tutti uguali" e cose di questo genere. Ora, se è probabilmente vero che il profilo ideale della Sinistra è al momento in molti campi annacquato e a tratti contraddittorio, quello della Destra è, al contrario, perfettamente chiaro. Soprattutto in una materia importante come il lavoro (e i lavoratori).

Credo che questa rassegna di provvedimenti, costruita grazie ad un'analisi approfondita di Massimo Roccella, pubblicata su Micromega num. 5/2010, aiuti a mettere a fuoco.


- aprile 2008:
la destra vince le elezioni.

- giugno 2008:
è abrogata la norma introdotta dal governo Prodi che, con un semplice accorgimento tecnico, rendeva di fatto impossibili le odiose "dimissioni volontarie in bianco" la cui firma viene imposta ai lavoratori al momento dell'assunzione.
(art. 39, comma 10, d.l. 25 giugno 2008, n. 112)

- giugno 2008:
è esteso l'ambito di applicazione dei contratti di lavoro a termine mediante la precisazione che una delle motivazioni possibili, le cosiddette "esigenze tecnico-organizzative", possono essere riferite all'attività ordinaria. Inoltre viene prevista la possibilità di oltrepassare la durata massima di 36 mesi sulla base di contratti collettivi.
(art. 21, d.l. 25 giugno 2008, n. 112)

- giugno 2008:
abrogata la sanzione della sospensione dell'attività per quelle imprese che impiegano personale irregolare in misura superiore al 20 per cento.
(art. 41, d.l. 25 giugno 2008, n. 112)

- luglio 2009:
sono abrogate le forti limitazioni, introdotte un anno prima dallo stesso governo di Destra, al ricorso al lavoro precario nell'amministrazione pubblica.
(art. 17, comma 26, lett. b e c, d.l. 1 luglio 2009, n. 78)

- agosto 2009:
fortemente ammorbidite le sanzioni alle imprese per violazioni delle norme sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori, previste dal "Testo Unico sulla Sicurezza" del governo Prodi.
(d.lgs. 3 agosto 2009, n. 106)

- (imminente)
viene introdotto un tempo massimo di 60 giorni entro il quale un lavoratore può impugnare un termine illegittimamente apposto dal datore al contratto di lavoro.
Nel caso in cui il lavoratore vince la causa e si dimostra che il termine del rapporto di lavoro è stato apposto illegittimamente, non c'è più il diritto automatico al risarcimento integrale del danno, ma il giudice può invece disporre un indennizzo.
(disegno di legge 1167, cosiddetto "collegato lavoro", approvato dal Parlamento, ma respinto dal Presidente della Repubblica Napolitano)

- (imminente)
è introdotta la possibilità di prevedere, nel contratto di lavoro, il ricorso ad arbitri privati (che decidono secondo "equità" cioè con criteri di giustizia del tutto soggettivi e discrezionali), al posto dei magistrati del lavoro.
(approvato dalla Camera, il d.l. giace in Commissione Lavoro al Senato).

2 commenti:

Micheluzzo ha detto...

Vediamo che posizione prenderà sulla vicenda Fiat - lavoratori licenziati e reintegrati di Melfi

Antonio Lo Nardo ha detto...

Ma chi, il Governo ?
Non mi pare proprio che queste cose siano di qualche interesse per silvio.