giovedì 11 novembre 2010

Come abbiamo fatto finora senza Iphone ?

Dalla scorsa estate vivo senza Iphone. Come sanno i suoi utilizzatori, si tratta di un oggetto che tende a fagocitare giorno per giorno uno spicchio crescente delle proprie attività quotidiane. Molto spesso ci si chiede "ci sarà un app per questo ?".

Io lo utilizzavo, tra l'altro, per:

- orientarmi;

- ascoltare quando mi faceva più comodo le mie trasmissioni radiofoniche preferite ("Un giorno da pecora", "610" e "Golem");

- modicare documenti di testo e fogli di calcolo;

- tradurre dall'inglese all'italiano e viceversa (e ascoltando la pronuncia);

- fare la lista della spesa;

- trovare il titolo delle canzoni;

- prendere le misure degli oggetti;

- pubblicare post in questo blog,

oltre che per consultare la mia maibox, navigare su Internet, fare foto, (fare) giocare (mio figlio) e, dulcis in fundo, telefonare.

Insomma, ogni pretesto va bene per mettere le dita su quello schermo, per incollare lo sguardo e rischiare di apparire come un isolato, un drogato della tecnologia.

Perciò Microsoft ha realizzato questo video sarcastico.

11 commenti:

Angelo ha detto...

Ecco, il difetto è proprio quello: la telefonata è vista come una cosa marginale, meno efficiente rispetto ad altre marche di telefoni (es.Nokia).

Ma se così è, non basterebbe un iPod Touch?

P.S.: si tratta di uno dei pochi video divertenti prodotti da Microsoft. Ma, attenzione! E' sempre "in negativo".

Virus ha detto...

Io lo uso solo per telefonare. Anzi per ricevere telefonate.

Antonio Lo Nardo ha detto...

Seeeeeeeeee...

Josh71 ha detto...

Il video è carino, ma il messaggio che passa è che l'Iphone è un successo planetario incontrastato. E la Microsoft lo certifica!
A parte questo: Antonio, ma se ti manca così tanto, ricompralo!!!

Mauro Caruso ha detto...

Ne so qualcosa. Ne sono drogato. E non voglio neanche disintossicarmi.
Peccato che la mia ragazza me lo faccia notare continuamente.

Angelo ha detto...

Bravo Mao! C'è il rischio di tralasciare le persone per concentrarsi sulle App. L'antidoto potrebbe essere una robusta dose di maturità (avendocela).

P.S. per Antonio: esiste iTunes per Linux?

Antonio Lo Nardo ha detto...

No, la Apple non lo ha fatto.
Ci si arrangia con un'applicazione che fa le stesse cose, ma solo per la musica.

Per sincronizzare i contatti e l'agenda io ricorrevo a servizi online (es. Google); ma non è la stessa cosa.

(ovviamente sporadicamente facevo partire Windows e sincronizzavo con Itunes),

Angelo ha detto...

Una notevole quantità di tempo "impiegata" per attività accessorie al suo reale utilizzo. Ma siamo sicuri che ne valga la pena e che sia veramente necessario (al di là dell'aspetto ludico)?

Josh71 ha detto...

Scusa Angelo, ma quanto di quello che facciamo quotidianamente è realmente necessario? E' necessario guardare la Tv? E' necessario ascoltare la musica? E' necessario viaggiare per turismo? E' necessario telefonare a un amico per farsi quattro chiacchiere? E si potrebbe continuare all'infinito.
Se le varie app di Iphone hanno successo, e se l'Iphone ha successo vuol dire che offre servizi che vengono ritenuti necessari, o utili, o anche soltanto piacevoli. Ovviamente se usi il cellulare soltanto per fare qualche telefonata e basta, non ha molto senso comprare l'Iphone. E infatti io non mi sognerei mai di comprarlo. Ma capisco che per tutti quelli che amano le novità tecnologiche e i vari gadget che ne conseguono possa avere senso.

Angelo ha detto...

Saggia osservazione Josh (come sempre).

Ma, proprio perché le attività che si possono svolgere sono potenzialmente tantissime, o ci si comporta come nello spot Microsoft (perennemente con gli occhi sull'iPhone), oppure non si avrà mai il tempo di utilizzarlo compiutamente.

In questo secondo caso, entra in gioco un rapporto costi/benefici decisamente sfavorevole.

Insomma, temo sia come comprare un impianto Home Cinema super accessoriato ed usarlo per vedere un film al mese ed il tg ogni giorno.

Antonio Lo Nardo ha detto...

Beh, guardare Ruby con l'home cinema super ha il suo perché.