venerdì 2 settembre 2011

A noi tasse e sacrifici, a Mediaset frequenze gratis.

In queste settimane il governo italiano sta procedendo all'assegnazione di alcune frequenze resesi disponibili con il progressivo abbandono delle tecnologie analogiche. Queste frequenze, adatte alle tecnologie digitali, sono utilizzabili sia dagli operatori telefonici sia dalle emittenti televisive.

Curiosamente il governo italiano ha scelto due modalità molto diverse di assegnazione per i due tipi di operatori.

Per le compagnie telefoniche è stata indetta un'asta che si sta chiudendo in questi giorni e che sta fruttando allo Stato circa 2,3 miliardi di euro. Un enorme gruzzoletto, per un Governo che non sa dove sbattere la testa per raccattare poco meno di 50 miliardi di euro.

Per le TV, invece, si è deciso in un altro modo. E cioè con un'assegnazione gratuita. Che generosi !

Già, ma come scegliere le TV alle quali regalare le frequenze ?
Per chi utilizzava già le frequenze per le vecchie trasmissioni analogiche (chissà quali TV...) si è decisa l'assegnazione automatica. Per le 5 frequenze rimanenti non si procederà ad un'asta, bensì si sta effettuando un cosiddetto "concorso di bellezza" dove a presiedere la giuria sarà il Ministero per lo Sviluppo Economico.

Rai e Mediaset, già assegnatarie "in automatico", partecipano anche al concorso di bellezza, ed è quindi possibile che la giuria decida di assegnare loro altre due frequenze (ogni frequenza veicola 6 canali tv). Insomma ancora un conflitto di interessi, con Berlusconi a capo di un governo che assegna, praticamente gratis, un bene pubblico alle proprie aziende. E come è raccontata la storia dai giornali di famiglia ?

Con un articolo che mira a far passare il messaggio che si tratta di una gara, dove è giusto che vinca il migliore, ci racconta che "si accende la partita del digitale", e che "tra i risultati più evidenti della nuova gara ci sarà l’entrata nel digitale terrestre di Sky Italia".

L'articolo si avventura anche nel tentativo di giustificare i motivi per i quali alle TV si dà gratis ciò che alle compagnie telefoniche si fa (giustamente) pagare caro: "In realtà, un motivo per il mancato pagamento c’è: le frequenze in questione, infatti, erano già di alcune società televisive (tra cui Rai e la stessa Mediaset), ma sono state restituite allo Stato che le ha rimesse in ordine".

Capito ? Le frequenze erano cosa loro.

Si tratta invece di un bene pubblico, cioè di tutti noi, che il governo decide di concedere gratuitamente (anche) alle aziende del presidente del consiglio, per poi sentirsi dire (dal giornale del presidente del consiglio) che quel bene appartiene loro.

3 commenti:

Angelo ha detto...

Il fatto che questo post sia (finora) rimasto senza commenti non significa che non sia stato apprezzato.
Al contrario, in famiglia siamo rimasti senza parole di fronte all'acutezza delle osservazioni ed alla qualità del linguaggio.
Il fatto è che continuiamo ad importare dall'America le cose che fanno comodo ad alcuni (il licenziamento) e tralasciamo le cose che garantiscono tutti (il contrasto ai conflitti d'interesse); con grande acquiescenza di certi giornalisti.

Antonio Lo Nardo ha detto...

Oggi se parla anche qui:
http://teleipnosi.blogosfere.it/2011/09/manovra-litalia-affonda-e-berlusconi-si-regala-2-miliardi-di-euro.html

Micheluzzo ha detto...

Mi associo al pensiero di Angelo: di questi tempi, con tutto quello che sta capitando, e quello che ci capiterà, tra manovre annunciate e ritirate e ripristinate e poi chissà cosa, il contenuto di questo e di altri post altro non fanno che aumentare l'amarezza e la delusione nel cittadino, che si sente disarmato e ormai quasi annullato davanti alla faccia tosta di questa gente ...