venerdì 11 aprile 2008

Le ultime elezioni comunali a Palermo (post lungo).

Alla luce dei recenti arresti di due persone, presidenti di seggio in occasione delle ultime elezioni comunali a Palermo, suscita una strana sensazione rileggere l'interpellanza urgente al Ministero dell'Interno presentata alla Camera dei Deputati da Leoluca Orlando, il candidato allora sconfitto, e altri deputati.


Chi vuole leggerla senza doverla spulciare "a mano" la pagina web può leggere qui di seguito.


Allegato B


Seduta n. 160 del 29/5/2007TESTO AGGIORNATO AL 6 GIUGNO 2007...ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento):


I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:nei primi giorni di maggio, un gruppo di parlamentari europei, nazionali e regionali eletti in Sicilia ha inviato al Ministro dell'interno e a diversi altri rappresentanti istituzionali responsabili dell'ordine pubblico una nota nella quale venivano espressi timori circa l'andamento della campagna elettorale per l'elezione del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo, paventando il rischio che diversi episodi in atto potessero minare il corretto svolgimento del processo elettorale democratico e libero;

nella stessa nota venivano paventati i rischi che nel corso del voto fossero messe in atto forme di controllo e condizionamento della libertà degli elettori attraverso l'utilizzo di telefonini dotati di fotocamera, attraverso la «disponibilità» di accompagnatori ai seggi (per i portatori di handicap e gli analfabeti inabili ad esprimere autonomamente il voto), attraverso forme di pressione psicologica e/o economica concretizzatesi sotto la forma del presidio dei seggi da parte dei candidati e/o attraverso la distribuzione e la promessa distribuzione di benefit economici e presunte assunzioni lavorative successive alle elezioni;

secondo gli interpellanti i timori paventati nella missiva si sono purtroppo concretizzati nelle ore antecedenti, durante e dopo il voto attraverso diverse forme, aggravate da una elevatissima quantità di irregolarità e «anomalie» nella gestione del procedimento elettorale da parte dell'amministrazione comunale e dell'ufficio elettorale comunale, guidato dal dottor Renato Di Matteo;

tali irregolarità ed anomalie, facilmente desumibili da notizie di stampa circa interventi della DIGOS nelle ore antecedenti il voto e durante le operazioni di voto e scrutinio e da notizie di stampa circa denunce formulate da candidati di tutti gli schieramenti, possono essere sommariamente riassunte in tre categorie: quelle avvenute prima, quelle avvenute durante e quelle avvenute dopo le operazioni di voto e scrutinio;


1) alle «anomalie» avvenute PRIMA delle operazioni sono ascrivibili i fatti:


a) che in numerosi casi, le schede sarebbero state vidimate e contate dai soli Presidenti in assenza degli scrutatori prima dell'insediamento dei seggi;

in particolare risulta che i Presidenti sarebbero stati convocati dagli Uffici comunali presso i seggi per la consegna del materiale elettorale alle ore 18 di sabato 12 maggio, mentre gli scrutatori sarebbero stati convocati per domenica 13 maggio alle ore 6;

un intervento della DIGOS ha accertato che alcuni Presidenti stavano procedendo in assoluta solitudine alla conta e alla timbratura delle schede, ma, come si dirà in seguito, gli interventi della DIGOS sono stati limitati dall'esigua dotazione di personale e mezzi riservata all'Ufficio nelle ore antecedenti, durante e dopo le operazioni di voto;

non è stato quindi possibile eseguire un controllo capillare di quanto avvenuto nei seggi prima del loro formale insediamento;

tale circostanza getta una luce oscura sul fatto che dai verbali risulterebbe che al momento dell'insediamento dei seggi la domenica mattina, iplichi di schede risultavano aperti in molte sezioni e nella quasi totalità di tali casi da una a 100 schede risultavano mancanti;


b) una scheda elettorale originale, priva di vidimazione, era stata rinvenuta «smarrita» per strada nel centro storico della città proprio nella giornata di sabato;


2) alle anomalie avvenute DURANTE il voto, possono essere certamente ascritti i seguenti fatti:


a) schede regolarmente vidimate e non votate sarebbero state rinvenute al di fuori dei seggi, sia all'interno che all'esterno dei plessi scolastici, secondo quanto riportato dalla stampa circa interventi della DIGOS eseguiti durante le operazioni di voto;


b) in alcune sezioni sono stati rinvenuti nell'urna e regolarmente spogliati «pacchetti» anche di 160 schede che risulterebbero tutte votate dalla stessa mano e con la stessa grafia, in favore del medesimo candidato, e per di più con matite non corrispondenti a quelle copiative in dotazione ai seggi; tali pacchetti avrebbero sempre una corrispondenza fra un candidato al Consiglio Comunale e un candidato alla Circoscrizione;


c) lì dove tali massicce presenze di schede anomale sono state notate, è stato anche evidenziato come le stesse siano state estratte dalle urne in modo consequenziale;


d) nelle prime ore del mattino di domenica si è registrata una formale elevatissima affluenza di elettori che non appare sia stata corrispondente ad un effettivo sovraffollamento dei seggi; in moltissimi casi però gli elettori presentatisi nel prosieguo della giornata hanno constatato che accanto al proprio nominativo riportato negli elenchi delle sezioni risultava annotato un documento di identità, come se qualcuno avesse già votato in loro vece;

ciò è accaduto persino a candidati che non hanno ovviamente esitato dal segnalare il fatto alle competenti autorità perché sia accertato l'eventuale utilizzo di documenti contraffatti (a tal proposito giova ricordare che nei mesi scorsi l'Ufficio Anagrafe del Comune di Palermo, retto dallo stesso dirigente dell'Ufficio elettorale, aveva denunciato il furto in blocco di centinaia di carte di identità in bianco);


e) in diversi seggi vi è stato un abnorme afflusso di sedicenti analfabeti e/o portatori di handicap che richiedevano l'assistenza sempre dello stesso accompagnatore; in alcuni casi si è giunti all'incredibile percentuale del 20 per cento degli aventi diritto (con un incremento percentuale, in quei seggi, del 800 per cento del numero di analfabeti rispetto alle precedenti consultazioni regionali del 2006); ancora più grave appare il fatto che spesso tale dichiarazione di presunto analfabetismo o handicap sarebbe stata accettata dai Presidenti (autorizzando quindi l'accompagnamento dell'elettore in cabina) senza richiedere la prescritta documentazione di legge;


f) analogamente, altissimo sarebbe il numero di elettori ammessi al voto ancorché privi di documento di identità, che sarebbero stati ammessi non già per «conoscenza personale» del Presidente, come reso possibile dalla legge, ma per «conoscenza personale» di altri elettori precedentemente identificati al seggio;


g) centinaia di ciechi sarebbero stati accompagnati ai seggi da un esiguo gruppo di «volontari» ciò sarebbe avvenuto nonostante la normativa vigente permetta ad un singolo accompagnatore di assistere al voto non più di un elettore per ogni singola tornata elettorale; la «disponibilità» di tale «servizio» era stata comunicata ai circa 3.000 ciechi di Palermo direttamente con una missiva apposita;


h) per tutte le ore delle operazioni di voto, tutti i plessi scolastici della città sono stati letteralmente «presidiati» dai candidati e da loro «galoppini» che in alcuni casi procedevano a svolgere attività di propaganda all'ingresso delle scuole e che in alcuni casi, soprattutto in alcuni quartieri periferici e in alcune borgate, avevano predisposto auto e moto lungo lestrade di accesso alle scuole, tanto da determinare la creazione di "passaggi obbligati" per gli elettori che si recavano ai seggi;


i) tali anomale situazioni sono state sempre segnalate alle forze dell'ordine presenti all'interno dei seggi che hanno quasi sempre obiettato (in modo formalmente ineccepibile) la propria non competenza ad agire per fatti che avvenivano all'esterno dei seggi; le conseguenti segnalazioni alla DIGOS e al 113 hanno trovato raramente soddisfazione perché, come è stato riferito dagli stessi operatori della Questura, l'Ufficio aveva in dotazione una sola vettura destinata al controllo di tutti i plessi scolastici (circa 130 dislocati in tutta la città!);


l) tutti i servizi giornalistici riportati sulla stampa locale e nazionale del 15 maggio hanno sottolineato come gli ingressi delle scuole fossero letteralmente inondati da materiale di propaganda elettorale distribuito e a volte lanciato dai candidati senza che alcun provvedimento fosse assunto da chi di competenza e che altro materiale di propaganda è stato rinvenuto persino all'interno delle cabine di voto;


m) la stampa ha riportato la notizia di diversi elettori che sarebbero stati sorpresi all'interno delle cabine di voto intenti a fotografare la propria scheda con telefonini dotati di fotocamera; alle ovvie richieste di chiarimenti, gli elettori avrebbero risposto di «dover dimostrare il proprio voto» a coloro che lo avevano sollecitato;



3) alle anomalie avvenute DOPO il voto possono essere ascritti i seguenti casi:


a) sembrerebbe che la delicata operazione di trasmissione dei plichi sigillati e dei verbali di spoglio provenienti dalle singole sezioni ed indirizzati all'ufficio elettorale del Comune sia stata caratterizzata dalla mancata identificazione dei soggetti che consegnavano il materiale elettorale e dall'assoluta incertezza su chi sia stato effettivamente delegato a compiere la consegna;

è evidente, in tal caso, che chiunque, nel tragitto dalla Sezione al Comune, si potrebbe essere intromesso nell'operazione di consegna, che deve essere accompagnata dalla presentazione di una apposita delega, laddove soggetto consegnatario non sia il Presidente di seggio (che comunque, a sua volta, deve dimostrare la propria identità);

a conferma di ciò, vi sono le dichiarazioni rese da alcuni scrutatori circa la mancata identificazione di chi procedeva alla consegna dei plichi e le riprese video eseguite da una troupe televisiva che ha dimostrato come chiunque potesse depositare verbali originali o presunti tali presso la sede del Comune;

inoltre, da un primo sommario esame dei verbali delle singole sezioni, si evince che spesso i plichi sono stati affidati dai Presidenti di seggio, per la consegna al Comune, a persone che non facevano parte del seggio e, addirittura nella maggioranza dei casi, non è nemmeno indicato chi sia stato incaricato della consegna dei plichi;


b) la mancata identificazione dei consegnatari, sia al momento della partenza dai seggi che al momento dell'arrivo presso la Casa comunale, rende concreta la possibilità di alterazione e/o sostituzione del materiale elettorale ed offre una chiave di lettura delle numerose cancellature, abrasioni, modificazioni con bianchetto ed incompletezze (talora gravissime), che caratterizzano molti verbali presumibilmente provenienti dai seggi, nonché della circostanza che tra i dati comunicati dai rappresentanti di lista e quelli ufficializzati dal Comune risultano macroscopiche diminuzioni in danno del candidato Leoluca Orlando e macroscopici aumenti in favore del candidato Diego Cammarata;

un esame accurato dei dati riferiti a sole 80 sezioni su 600 ha evidenziato «correzioni» dei dati per circa 2.000 voti in favore del candidato Cammarata; tali correzioni corrispondono nella stragrande maggioranza dei casi proprio a quei verbali nei quali sono evidenti delle modifiche e alterazioni successive alla loro chiusura;


c) tale esame ha per altro evidenziato come in tali sezioni «anomale» vi sia una altrettanto anomala (se raffrontata a quella delle altre sezioni degli stessi plessi o quartieri) esiguità delle schede bianche e nulle;


d) risulterebbero del tutto mancanti i verbali di alcune sezioni, tanto per le elezioni del Sindaco e del Consiglio che per la elezione dei Consigli Circoscrizionali;


e) in alcuni verbali conclusivi delle operazioni di voto risultano mancanti i nomi di alcuni candidati e quindi i voti riportati dagli stessi candidati, con l'impossibilità pertanto di determinare i voti complessivi di alcune liste e di conseguenza quelli del Sindaco collegato;


f) per quanto appreso dagli organi di stampa, numerosi candidati di entrambi gli schieramenti hanno dichiarato di non aver rinvenuto nelle sezioni in cui avevano votato neppure il proprio voto personale o quello dei loro coniugi, adombrando pesantissimi sospetti su quanto avvenuto all'interno dei seggi e attorno alle urne durante il voto e durante lo scrutinio;


g) una candidata della lista di Forza Italia ha rilasciato alla stampa la seguente dichiarazione: «A guardare i primi verbali ho già riscontrato tante correzioni sospette, alcuni documenti sono di difficile, quasi impossibile lettura. Con pazienza analizzerò i documenti di tutte e 600 le sezioni, perché i punti oscuri sono davvero troppi»;


h) numerosi rappresentanti di lista hanno segnalato che durante lo spoglio alcuni Presidenti hanno permesso ad estranei forniti di matita copiativa di toccare le schede, così come hanno denunciato diversi tentativi operati da alcuni Presidenti di procedere all'allontanamento di tutti i rappresentanti di lista dalle aule in cui avveniva lo scrutinio;


i) da parte di alcuni rappresentanti di lista è stato fatto notare come in una scuola si siano verificati per tutta la notte fra il 14 e il 15 maggio continui black-out anche di 10 minuti consecutivi, durante i quali la scuola rimaneva del tutto immersa nel buio e chiunque avrebbe potuto avvicinarsi alle schede votate, in quei momenti disposte sui banchi;


l) risulta dai verbali che alcuni Presidenti hanno mostrato durante tutte le operazioni di scrutinio una evidente propensione a tutelare gli interessi di un candidato Sindaco, arrivando persino ad assegnare allo stesso come voti validi quelli rappresentati da schede sulle quali, accanto al nome del candidato, erano scritte parole offensive che in questa sede si ritiene opportuno non riportare;


m) secondo quanto riportato da numerosissimi rappresentanti di lista, moltissimi Presidenti si sarebbero rifiutati di verbalizzare la contestazione delle schede e, in alcuni casi, avrebbero addirittura pretesto che i rappresentanti di lista lasciassero i seggi prima di dare inizio alle operazioni di scrutinio;


n) durante le operazioni di scrutinio, diversi rappresentanti di lista hanno denunciato atteggiamenti se non addirittura atti intimidatori ai loro danni, sia da parte di componenti di seggio che da parte di altri rappresentanti di lista; ancora una volta, alle numerose richieste di intervento rivolte alla DIGOS, è stato risposto che l'indisponibilità di uomini e mezzi impediva ogni azione;


o) nonostante vi siano numerosi verbali mancanti, manomessi, alterati o bianchi nella parte riguardante il riporto dei voti per il Consiglio Comunale (che, come è noto, ha un ruolo determinante per l'assegnazione dei voti ai candidati sindaci collegati alle liste), per un totale di circa 100 verbali pari a non meno di 65.000 voti validi e nonostante vi siano, per i motivi già espressi, parecchi dubbi circa la rispondenza dei verbali ai fatti realmente avvenuti nei seggi, si è proceduto alla proclamazione del Sindaco e si sta procedendo alle successive operazioni propedeutiche alla proclamazione dei Consiglieri Comunali;


p) un candidato al Consiglio comunale risultato fra i potenziali eletti ha denunciato pubblicamente che nei giorni immediatamente successivi al voto presso gli sportelli della Banca d'Italia si sarebbero presentate centinaia di persone chiedendo di poter cambiare banconote tagliate in due in modo netto; sembrerebbe che tale «flusso» sia di circa 20 volte superiore a quello registrato mediamente ogni mese;


tale circostanza adombra il sospetto che vi siano state non solo forme di «acquisto del voto» (già di per sé un reato), ma anche forme di controllo dello stesso attraverso il ricatto della mancata consegna della seconda metà della banconota -:


quali provvedimenti siano stati adottati a seguito della missiva inviata al Ministro dell'interno dai parlamentari eletti in Sicilia all'inizio di maggio circa il rischio di inquinamento e condizionamento del voto per l'elezione del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo;


quali urgentissimi provvedimenti il Governo intenda assumere alla luce dei fatti descritti in premessa che hanno determinato un clima di forte turbamento sociale e dell'Ordine pubblico a Palermo dimostrato dal fatto che centinaia di cittadini hanno manifestato l'intenzione di restituire le tessere elettorali giudicando non solo non più garantita la libertà, la trasparenza e la correttezza delle operazioni di voto e scrutinio (tutti elementi cardine dell'ordinamento democratico dello Stato e delle sue Istituzioni) ma anche del tutto inadeguata la successiva capacità di verifica della regolarità delle procedure seguite nell'ambito di tali operazioni connesse al voto.



(2-00563)«Leoluca Orlando, Acerbo, Astore, Belisario, Bimbi, Borghesi, Bressa, Burtone, Carta, Costantini, Crisafulli, Dato, De Simone, Dioguardi, Donadi, D'Ulizia, Duranti, Frias, Fundarò, Giovanelli, Giulietti, Khalil detto Ali Rashid, Latteri, Licandro, Locatelli, Lomaglio, Lombardi, Lumia, Mancini, Marchi, Mantini, Mantovani, Misiti, Monaco, Motta, Mungo, Mura, Musi, Nannicini, Ossorio, Palomba, Pedica, Perugia, Piro, Pisicchio, Raiti, Razzi, Rossi Gasparrini, Rotondo, Ruggeri, Samperi».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Seee propria! E secondo te mi metto a leggere tutto sto papello!

Antonio Lo Nardo ha detto...

Casomai si dice "propia" (senza la r).

Anonimo ha detto...

I preparativi, sperimentati con quelle prove generali, oggi sembrerebbero minati.
Cosa si dovranno inventare questa volta?