venerdì 18 luglio 2008

Come votano i palermitani.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravissimo Antonio!
Hai scovato un filmato che è una "fotografia".

Simpatia... antipatia... tutti più ricchi... farà pagare meno tasse...

Emerge un quadro abbastanza chiaro del potere mediatico sul sottosviluppo culturale (ed era il 2006!)

Che fare?

Anonimo ha detto...

Casca a fagiolo un'intervista di Repubblica ad Orlando (Giovedi 17/07).

Alla domanda: "La società palermitana è solo il prodotto dell'azione dei suoi governanti?", l'ex Sindaco risponde: "Che ci piaccia o no, il limite delle società a sviluppo ritardato come la nostra è proprio questo: il clima della comunità è determinato dal proprio gruppo dirigente".

Condivido in pieno!

Antonio Lo Nardo ha detto...

Sì però questo non deve un alibi.
Io ho maturato il convincimento che i politici fanno esattamente quello che gli elettori domandano.
Gli elettori meridionali domandano più favori che servizi comuni e civili; e i politici fanno esattamente questo, e pertanto vengono premiati.

P.S.
Angelo, immagino che sia proprio tu l'autore della lettera a RepubblicaPA. Hai pittato la città.

Anonimo ha detto...

Ma chi è nato prima, l'uovo o la gallina? Ovvero, i politici locali sono l'espressione del ritardo della società locale o il sottosviluppo locale, anche in termini sociali, è figlio della gestione politica locale?

Anonimo ha detto...

La frase di Orlando merita più di una riflessione.

"Il limite delle società a sviluppo ritardato..." mi fa pensare ai Paesi africani dove, a causa del sottosviluppo, è la classe dirigente che "fa la pubblica opinione e dunque la politica (e la storia)".

Ma "che ci piaccia o no" qui da noi è proprio così.

D'accordo a non farne un alibi; ma attenzione alla gente che ha bisogno di essere "diretta": se non la dirigi tu, sarà qualcun altro a farlo.

D'altro canto la Politica non può ridursi a semplice "mercato" ed io non credo che i politici non sollecitino "quelle" richieste.

In definitiva, forse uovo e gallina sono nati e cresciuti parallelamente.

P.S.: si sono io; grazie.

Anonimo ha detto...

...ma la Gallina ha quasi subito preso il "controllo delle operazioni".

Sulla questione "uovo-gallina" mi sono ricordato di un bel romanzo di Domenico Seminerio: "Senza re né regno" (Sellerio).

E' ambientato nella Sicilia del dopoguerra, proprio quando si strutturò il legame tra uovo e gallina (=nacque il sistema politico clientelare). E' un romanzo, ma "pare vero".