lunedì 31 maggio 2010

Salvate la scuola da questi politici.

La famosa vicenda del concorso a preside in Sicilia, venuta alla ribalta anche in TV per i clamorosi errori contenuti negli elaborati, corretti a tempo di record, e per la lunga battaglia intrapresa da alcuni candidati esclusi, si arricchisce di un nuovo capitolo.

I "vincitori" hanno da tempo già preso servizio, ma, sulla base delle ultime pronunce dei giudici amministrativi, il concorso dovrà essere ripetuto.

Nel frattempo la politica non rimane con le mani in mano e, invece di schierarsi al fianco di chi si ritiene vittima di un'ingiustizia, corre a dare manforte ai presidi "vincitori", immessi in servizio grazie a un concorso non proprio cristallino.

Ci aveva già provato, per fortuna senza successo, un drappello di parlamentari (tanti del PDL, uno del PD, uno dell'MPA) a fare approvare una norma che salvaguardasse le posizioni di preside dei vincitori (chi ha avuto ha avuto), a dispetto di ogni basilare criterio meritocratico. Per fortuna un provvidenziale intervento del Governo nazionale aveva sventato quel tentativo.

Dal momento che, quando si tratta di colpire il merito e il senso di giustizia, la politica accorre sempre, ecco arrivare una nuova proposta di legge, stavolta più bipartizan, che, allo scopo di garantire "la par condicio dei candidati", esenta i "vincitori" già immessi in servizio dalla prova scritta, trasformandola in un "colloquio sull'esperienza maturata".

In pratica, non essendo riusciti a salvargli il posto per legge, i politici provano a trasformare il loro esame in una barzelletta. Complimenti agli autori di questa proposta di legge, autentici difensori del merito e della qualità nella scuola pubblica !

Ecco i nomi di questi benemeriti:

PD:
- Alessandra Siragusa
- Manuela Ghizzoni
- Antonino Russo

PDL:
- Emerenzio Barbieri
- Benedetto Fabio Granata
- Gabriella Giammanco

Lega Nord Padania:
- Paola Goisis

UDC:
- Luisa Capitanio Santolini

Italia dei Valori:
- Pierfelice Zazzera

1 commento:

Josh71 ha detto...

Dato che il problema nasce dall'incapacità di questi candidati di scrivere in corretto italiano, i nostri brillanti politici hanno capito che l'unico modo per far loro passare il concorso è non prevedere una prova scritta. Ottimo modo per selezionare i migliori.