Berlusconi, si sa, è allergico ai controlli. Lui lavora per il bene di tutti noi e considera sinceramente qualsiasi contropotere come un inutile, dispendioso, intralcio da rimuovere. Gli attacchi alla magistratura, ai (pochi) giornalisti indipendenti, all'opposizione irriducibile sono tutti tasselli di questa visione del mondo (e di sè). E sono sotto gli occhi di tutti.
Adesso quest'insofferenza ai controlli si sta indirizzando verso un altro obiettivo, volutamente tenuto lontano dai riflettori dei media. E' la Corte dei Conti, organo posto a tutela dei bilanci pubblici. Pochi giorni, in mezzo alla legge Brunetta "anti-fannulloni", la maggioranza ha inserito a sorpresa un emendamento che incide profondamente sull'autonomia di questo importante organo.
Queste le principali modifiche:
- una forte riduzione del peso della componente dei giudici nell'organo di autogoverno (il Consiglio di Presidenza);
- un accentramento dei poteri in capo al solo Presidente, di nomina politica;
- un ampliamento delle possibilità di fare ricorso contro le decisioni della Corte.
Si tratta di una sorta di commissariamento mascherato, di un tentativo di affievolire la forza dei controlli e, in definitiva, di lasciare mano libera ai "rappresentanti del popolo sovrano".
Qui c'è un articolo del Sole 24 Ore sul contenuto della riforma.
Qui il Procuratore Generale lancia il grido d'allarme.
Qui il Presidente difende la riforma.
8 commenti:
Questa della normatina inserita tra le pieghe di provvedimenti di altro genere sta diventando un'abitudine.
Un segno della nobiltà d'animo che caratterizza la maggioranza di governo: è evidente il disinteresse personale e l'amore per il bene dei cittadini e della Nazione.
Che Grand Soleil non sia informato?
E come disse l'ultimo dei mohicani... minchia sulu mi lassaru!
Coraggio, ci sono qua io.
Grazie, anche per la quasi imperscrutabile battuta.
Tra l'altro non riesco proprio a capire perché Silvio provi ad ammansire pure la Corte dei Conti. Dopotutto, ammettiamolo, la Corte dei Conti non ha mai fatto realmente male a nessuno. I suoi controlli sono sempre molto tardivi e le sue critiche, quando analizza i bilanci degli enti pubblici, vengono a mala pena utilizzate da qualche giornalista per fare un articolo, ma per il resto rimangono lettera morta.
Silvio rappresenta la politica di oggi, che non vuole neanche sentirsi criticata; ma alla fin fine, anche con questa sventurata riforma, di fatto non cambierà nulla.
Sostanzialmente hai ragione.
Comunque la Corte dei Conti fa ancora molta paura ai singoli dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione.
La Corte dei Conti, per citare il sommo fantozzi è:" una c....a pazzesca"
Vi invito a leggere ciò che ha scritto sul Comune di Palermo..."si chiede di spiegare", ma chi divrebbe spaventare?
Re Silvio la vuole modificare, dobbiamo quindi attendere, dopo la sua scelta, una nuova Tangentopoli?
Silvio, già che siamo, abolisci anche la Costituzione, sciogli il Parlamento e nomina i tuoi feudatari.
La Corte dei Conti abbaia, abbaia, ma sostanzialmente non morde.
Ma la riforma che la destra vuole portare avanti ha un forte valore simbolico, come dire, "prospettico".
Se riesce alla Corte dei Conti, sarà più facile fare una cosa simile al CSM.
Posta un commento