venerdì 18 settembre 2009

Tanto verde a Palermo, ma poco urbano.

Le ultime rilevazioni dell'Istat sulla situazione ambientale delle città italiane contengono molte conferme e (per me) qualche sorpresa.
Nella classifica generale per attenzione all'eco-compatibilità, che tiene conto della depurazione dell'acqua, del livello di inquinamento dell'aria, dell'adozione di misure per il risparmio energetico e per le energie pulite, per la raccolta differenziata, per il livello di inquinamento acustico, Palermo è messa maluccio (88° posto).
Se invece consideriamo il solo verde urbano, Palermo schizza ai primi posti, con il 31,6 per cento di superficie adibita a verde (6° posto tra tutti i capoluoghi). Eppure quando passeggiamo per il centro della nostra città, il verde si fa davvero fatica a cercarlo.
Credo proprio che le statistiche includano anche il Parco della Favorita, ma da qui a considerarlo verde "urbano"...
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

9 commenti:

Angelo ha detto...

Può darsi che sia incluso anche il verde agricolo di Ciaculli.

Riguardo alla Favorita, il verde, per definizione, non nasce "urbano", ma lo diventa a seguito della "facilità d'uso" che a sua volta deriva dalle attrezzature al suo interno e da come lo si può raggiungere.

A Parigi, il Bois de Boulogne (grande il doppio), è utilizzato quotidianamente da moltissimi cittadini (in totale 6 mln l'anno), così come Villa Ada e Villa Borghese a Roma.

Micheluzzo ha detto...

Forse contano anche i giardini delle abitazioni private...

Josh71 ha detto...

Indubbiamente è la Favorita che ci fa schizzare così in alto. D'altro canto è anche giusto che venga conteggiata. Ovviamente il Comune dovrebbe cercare di pedonalizzarla, almeno in parte, come da tempo promette.
Certo, nulla a che vedere con quelle belle cittadine inglesi, col piccolo corso d'acqua all'interno costeggiato da tanto verde e le imbarcazioni a remi che lo percorrono. Un nome a caso: Cambridge!

Antonio Lo Nardo ha detto...

Che descrizione ! Mi fa sentire veramente lì.

Micheluzzo ha detto...

Mi chiedo se sia giusto inserire nel computo un pezzo di verde posto quasi alla periferia della città, lontano o inaccessibile ai quattro quinti di popolazione che vivono anche in zone centrali o altrettanto periferiche (Stazione, Brancaccio, Sperone etc.)
E' il bello della statistica: se Antonio mangia il pudding e io no, è come se ne avessimo mangiato metà a testa.

Virus ha detto...

Palermo è a ragione una citta verde.
Non possiamo cercare il verde nel centro storico così come non lo troveremo in nessuna città perchè quando furono fondate erano totalmente circondate dalle campagne ed il bisogno di avere un parco al centro era assolutamente inesistente.
Di contro basta spostarsi appena fuori dai quattro canti di "campagna" per trovare già Villa Trabia ed il Giardino Inglese. Senza dimenticare dall'altra parte Villa Giulia ed il Parco d'Orleans che sta per essere ampliato. Inoltre il Parco della favorita è ormai integrato all'interno della città ed inoltre quasi tutte le strade sono alberate.

Micheluzzo ha detto...

Poche città, a mio parere, hanno un centro storico ampio come quello palermitano.
In genere si tratta di due viuzze che si intersecano, e basta, ed è sufficiente spostarsi di poche centinaia di metri per trovare viali, villette, aiuole etc.
Palermo è stata costruita male.
E con lei i palermitani.

Antonio Lo Nardo ha detto...

Che il verde ci sia, è ormai assodato. Resta però il fatto che chi vive a Palermo ha la sensazione di vivere in una città tutto-cemento.
Gli spazi verdi infatti nella maggior pare dei casi ricadono in una o più delle seguenti categorie:
- periferici, come la Favorita;
- separati dal contesto cittadino da alti muri, come villa Trabia;
- sporchi e malfrequentati, come il parco della Zisa o, nel sui piccolo, piazza Florio.

Josh71 ha detto...

Aggiungerei un'altra categoria: i girdini accoglienti e piacevoli di giorno ma infrequentabili già nel tardo pomeriggio, come il Giardino inglese, da almeno 3 anni totalmente al buio nell'attesa che il Comune trovi i soldi (campa cavallo) per un faraonico progetto di ristrutturazione dell'impianto di illuminazione.