Dopo l'episodio dell'aggressione alla metro di Roma, dove il ventenne Alessio Burtone ha sferrato un pugno che ha portato alla morte Maricica Hahaianu, è cominciato il solito (e un po' sciacallesco) giro di dichiarazioni e prese di posizioni. Ai politici che invocano il carcere duro asserendo la pericolosità del giovane si contrappongono altri politici che non scorgono i presupposti per la carcerazione e chiedono le pene alternative.
A nessuno viene in mente che esistono delle regole, e delle persone chiamate a giudicare e a stabilire le pene, e che la politica non dovrebbe mai mettere il becco in queste cose. Sarebbe davvero un brutto giorno per la nostra libertà se a decidere chi arrestare, chi incarcerare, debba essere l'Alemanno di turno o qualsiasi altro politico.
Inoltre la legittimazione della volontà popolare non è assolutamente garanzia di decisione giusta: altrimenti dovremmo sostenere la giustezza della sentenza di condanna emessa da Ponzio Pilato dopo l'invocazione della volontà popolare ("Chi volete che vi liberi, Barabba o Gesù detto il Cristo?").
4 commenti:
La citazione è semplicemente fantastica. Bravo!
Tra l'altro in quel famoso caso, il popolo rispose proprio sobillato dai "politici" dell'epoca.
Io non credo che i "dichiaratori" di oggi sconoscano le regole, anzi le conoscono così bene da volerle alterare attraverso il ricorso alle dichiarazioni roboanti o minacciose. E la maggior parte sono avvocati...
Certo, bisogna "contestualizzare"...
Direi che Corriere.it è sulla buona strada:
http://www.corriere.it/appsSondaggi/pages/corriere/d_7953.jsp
Allucinante!
Nel senso che queste storie allucinano la mente e distraggono dai problemi di tutti.
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