domenica 7 ottobre 2007

Non pensiamo all'elefante, le tasse sono BELLISSIME

Me lo dovevo aspettare. Con questa sinistra afona, incapace di pensare in grande e alla perenne rincorsa dei temi imposti dalla destra, la vera politica la fanno i cosiddetti tecnici, gli "estranei" alla nomenclatura.
Era già successo con Soru, alla trasmissione Ballarò. Oggi lo ha ripetuto Padoa Schioppa: "le tasse sono bellissime, "un modo civilissimo di contribuire insieme al pagamento di beni indispensabili come la sicurezza, come la sfera dell'ambiente, l'insegnamento, la salute, le stesse pensioni, in parte. Poi - spiega - ci puo' essere insoddisfazione sulla qualita' dei servizi che si ricevono in cambio, ma non ci puo' essere un'insoddisfazione di principio sul fatto che le tasse esistano e si debbano pagare".
Pensare alle tasse come un peso opprimente di cui liberarsi significa restare intrappolati nel modo di pensare della destra che, grazie al sapiente uso dei mezzi di informazione e delle leve culturali, ha imposto questo "framing", questa struttura di idee e vi ha costretto i ragionamenti degli avversari.
Sulle tecniche di "framing" adottate dalla destra in tutto il mondo e sulle possibilità di infrangerle c'è questo interessante libro, uscito qualche tempo fa con la rivista "Internazionale". L'elefante in questione è proprio lo Stato, le tasse, viste come un peso, una cosa negativa, opprimente.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Considerazioni puntuali e opportune!

Anonimo ha detto...

Grande Antonio e grande Tommaso (TPS).
Viva le tasse ... a patto che siano spese veramente per il bene comune.
Il dubbio mi viene in particolare quando leggo la busta paga e trovo quella voce relativa all'addizionale regionale sull'Irpef, e si scopre che è così alta perché si deve coprire il deficit eccessivo della sanita siciliana, e quindi per le inefficienze della sanità siciliana o della Regione siciliana.
Alla fine pagano sempre i ... soliti noti!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con TPS, ovviamente.

Naturalmente le dichiarazioni sono state "travisate" ad arte da alcuni giornali (ad es. Giornale di Sicilia").

Per chi ha avuto modo di vedere la dichiarazione originale (da Lucia Annunziata, domenica 7), i titoli dell'indomani sono una vera lezione di comunicazione.

Si prendono quattro parole ("Le Tasse Sono Belle"), le si estrapolano dal contesto, le si sparano a caratteri cubitali, le si sottolineano son un sommario negativo, ed ecco creato "IL MOSTRO" divora-stipendi.

Nessun commento, invece su come vengono spesi i soldi, ad esempio nella sanità in Sicilia, e soprattutto sul "perché" vengono spesi in un certo modo.