giovedì 8 maggio 2008

Lavoro e pigrizia.

Come si sa, le stime ufficiali sull'occupazione in Italia sono fornite dall'Istat. Si tratta di rilevazioni a campione mediante interviste. In sostanza alle persone viene chiesto se lavorano e, in caso contrario, se ricercano lavoro.Da qualche anno le informazioni disponibili si sono notevolmente arricchite grazie all'ampliamento delle domande poste agli intervistati.

E' possibile, per esempio, calcolare il numero delle persone non occupate, che si dichiarano disponibili a lavorare entro 2 settimane dall'intervista, ma che non hanno fatto nulla in concreto per cercare lavoro nel mese che precede l'intervista dell'Istat.

Rapportando questo numero all'intera popolazione viene fuori un indicatore che potremmo definire come una sorta di "indice di pigrizia".
Questo è il grafico dell'indice di pigrizia nel 2007 per tutte le regioni italiane.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Marziano a Palermo 2

Trenta volte la stella Sole è tramontata da quando sono qui a Palermo. Il mio compito è quello di studiare la città e comprenderne gli abitanti.

Non è facile: non basta avere assunto le sembianze della gente del posto. Bisogna osservare, capire ed integrarsi. Nelle precedenti tappe della mia permanenza sul pianeta “Terra” ci sono sempre riuscito, ma in questa città è più difficile. Ho capito che non si può essere soli. Bisogna far parte di un gruppo, bisogna “appartenere”. Così ho pensato di trovare un lavoro: quelli che lavorano si incontrano, parlano, si conoscono.

Ho sentito ripetere spesso una frase (soprattutto il lunedì): “Quantu m’abbutta travagghiari!”.
Ci ho messo un po’ ad intuirne il vero significato, ma adesso sono felice.
Vuol dire: “Non mi va di lavorare”. Che meraviglia! Non tutti vogliono lavorare, tanti non ne avranno neppure bisogno! Di sicuro molti si licenziano, per essere liberi di fare quel che gli pare.
Questo significa che presto anch’io potrò lavorare! Apparterrò ad un gruppo, mi iscriverò ad un circolo, conoscerò sempre più gente! Porterò facilmente a termine il mio compito!
Non dev’essere difficile trovare lavoro a Palermo, anzi. Sono convinto che sarà semplicissimo: tutti dicono “M’abbutta travagghiari!”



(Grazie per l'ispirazione. Il testo è stato inviato anche a "Favole Palermitane" di palermo.repubblica.it ed è in attesa di pubblicazione web)