"4 aprile 1984. Ieri notte al cinema. Film di guerra. Uno
molto buono su un battello pieno di profughi bombardato in
qualche parte del Mediterraneo.
Il pubblico si divertiva un mondo a vedere un tipo, un
grassone che cercava di svignarsela ed un elicottero che lo
inseguiva; prima lo si vedeva galleggiare sull’acqua come
un porco marino, poi lo si vedeva attraverso l’apparecchio
di puntamento dell’elicottero, poi era pieno di buchi e il
mare attorno diventava rosso e lui affondava subito come se
l’acqua fosse entrata nei buchi.
Poi si vedeva una scialuppa piena di bambini con un
elicottero sospeso sopra. C’era una donna di mezz’età che
avrebbe potuto essere ebrea seduta nel fondo con un bambino
di tre anni in braccio. Il bambino strillava impaurito e
nascondeva la testa tra i seni di lei proprio come se
volesse scavarsi un rifugio dentro il suo corpo e la donna
se lo stringeva con le braccia cercando di calmarlo (…), e
lo copriva tutto con le braccia come se pensasse che con
quelle avrebbe potuto proteggerlo dalle pallottole.
Poi l’elicottero allentava una bomba da venti chili su di
loro , uno scoppio terribile e la scialuppa se ne volava in
mille schegge. Poi una bellissima ripresa del braccio d’un
bambino che se ne volava su su sempre più su; un elicottero
con la macchina da presa messa nella parte anteriore doveva
averlo seguito su per aria e si sentirono un sacco di
battimani (…)”
(George Orwell, 1984, trad. Gabriele Baldini, Oscar Mondadori)
Tanto altro sta qui.
lunedì 3 agosto 2009
Respingimenti: realtà e fantasia letteraria.
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5 commenti:
Dallo studio dell'animo umano e della storia, uno scrittore può trarre conclusioni che vanno al di là del tempo e dello spazio.
Il romanzo "1984", ideato dall'autore in contrapposizione alla cultura dei regimi totalitari stalinisti, contiene parti che si adattano con sconvolgente precisione agli slogan ed alle tecniche comunicative dei partiti di destra di oggi.
A parte il brano citato dal post, che sembra tratto dalla "Padania",
il diario che Winston sente il bisogno di scrivere, inizia così:
"Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
Grande Antonio, bellissima citazione.
E grandissimo libro.
Chi controlla il passato controlla il futuro.
I complimenti vanno ad Angelo, insieme alle mie scuse per aver dimenticato di citarlo come autore del post.
Ho letto Orwell molti anni fa, e questi "richiami" mi stanno facendo venire la tentazione di rileggerlo.
Uno dei libri più belli che abbia mai letto. In vari punti cupo, quasi angosciante, perché la storia descritta coinvolge il lettore a tal punto che mentre lo leggi ti sembra di vivere la realtà senza anima descritta nel libro. A distanza di sessant'anni è sempre attualissimo in tante sue parti. La sua lettura è vivamente consigliata ai tanti ragazzi che credono che il Grande fratello sia esclusivamente un format televisivo di Canale 5.
@Antonio: esagerato! Addirittura le scuse! (Comunque ti ho già spedito il RID per pagare la fattura :-))
Anch'io penso di rileggere il libro. E' in circolazione una nuova traduzione (di Stefano Manferlotti), con un linguaggio più attuale, sempre Oscar Mondadori.
Infine, siccome mi piacciono le "assonanze trasversali", mi sovviene un film che solo apparentemente non c'entra niente: "Good Night, And Good Luck."
Il collegamento con "1984" è dato dal "sospetto" che diventa prova.
(Il film, di George Clooney, è un po' pallosetto, ma vale la pena: ci sono anche una splendida fotografia in b/n ed una magnifica colonna sonora jazz).
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