Un professore di Scienze Politiche dell'Università di Teramo, Claudio Moffa, organizza un master dal titolo "Master Enrico Mattei in vicino e medio oriente", lo presenta in pompa magna addirittura in una sala di Palazzo Chigi, alla presenza del suo Rettore. Poi, durante le lezioni, inizia a sostenere le aberranti tesi negazionistiche sull'Olocausto: Hitler non ordinò mai l'Olocausto, le camere a gas non sono mai esistite, neanche i 6 milioni di morti, e altre sciocchezze di questo genere.
La cosa diviene pubblica e suscita scandalo. Il Rettore, sollecitato per far cessare quel master, risponde che non si può comprimere la libertà di insegnamento dei docenti.
Davanti al vicolo cieco, l'Università trova una scappatoia: il master si può bloccare perché "non garantisce un numero sufficiente di crediti". Insomma la classica soluzione all'italiana, si tira fuori il cavillo burocratico per non guardare la sostanza delle cose, con l'aggravante di regalare al professore negazionista un'aura di martire perseguitato che ne accrescerà il fascino luciferino.
Una classe docente matura e intellettualmente attrezzata non avrebbe invece dovuto avere alcuna difficoltà a organizzare un'altra iniziativa per illustrare le abbondantissime prove, le testimonianze, per ricordare quell'orrore.
Non dimentichiamo che ciò che nel recente passato davamo per scontato, a poco a poco ci è stato brutalmente attaccato senza che ci fosse dato il tempo di elaborare una strategia efficace di difesa: il valore della Resistenza, l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, la bellezza della nostra Costituzione, la civiltà del pagare le tasse. Per non parlare di ciò che sta già covando: le leggi razziali.
16 commenti:
Io taccio.
Anzi linko: http://blogghete.blog.dada.net/.
Per me, uno che critica idee altrui definendolo "ebreo sionista" si squalifica da solo.
Bisogna proprio concentrarsi per scavare un po' di sostanza in mezzo a quegli epiteti.
Liberissimo.
Le posizioni "negazioniste", che appunto negano fatti storici, sono contrarie perfino al semplice buon senso.
Servono esclusivamente ai sostenitori per farsi notare un po' di più. Come i bambini quando fanno le monellerie per attirare l'attenzione.
Ah ah!
Il paragone calza a pennello.
GERUSALEMME - La polizia israeliana ha arrestato stamane all'alba Mufid Mansur, il bambino palestinese di 8 anni che era stato investito quattro giorni fa da un colono israeliano, David Beeri, mentre lanciava pietre contro la sua auto. [...] Beeri è direttore di Elad, un'organizzazione della destra religiosa che compra immobili per colonizzare Gerusalemme Est, grazie alle donazioni statunitensi.
fonte: http://www.repubblica.it/esteri/2010/10/12/news/bambino_palestinese-7970320/?ref=HREC2-3
Credo che si potrebbe definire tranquillamente il signor Beeri un "ebreo sionista".
Dunque. A mio giudizio Israele ha un atteggiamento aggressivo, imperialista, violento, fascista, etc. etc.
Ma questo non c'entra nulla con il "negazionismo".
Sposo in pieno le ultime affermazioni di Antonio. Israele, come Stato, ha gravissime colpe per come viene gestito il problema del Medio Oriente, ma questo non giustifica alcun negazionismo su quanto gli ebrei hanno patito durante la seconda guerra mondiale.
Il mio intervento voleva solo far capire ad Antonio il significato della locuzione "ebreo sionista".
Sarà, ma stando a quello che hai scritto, sembra che attribuisci alla locuzione "ebreo sionista" una connotazione negativa.
E' negativa, infatti.
E' un segno dei tempi che questo "insulto" venga recuperato: un'operazione "vintage".
D'altro canto, stiamo per dichiarare guerra alla Serbia per motivi occasionali.
Mi stai dando del nazista?
No, al massimo del nostalgico.
A meno che tu non sia d'accordo a bombardare le strade dell'Afghanistan prima di far passare i soldati italiani...
No, Angelo, non ne vedo l'utilità...
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