Il Giorno della Memoria è stato un'occasione importante per fermarci a riflettere sulle atrocità dell'orrore nazista e per rendere omaggio alle vittime e ai loro familiari. Sarebbe anche auspicabile che la celebrazione abbia avuto anche l'effetto di stimolare tutti a una maggiore vigilanza sulle potenziali degenerazioni di certe scellerate scelte politico amministrative. Ma sinceramente non nutro grandi speranze a questo riguardo.
C'è però in molti commenti, per esempio nelle parole del Papa, l'insistenza sull'aspetto "disumano" della vicenda dell'Olocausto. Si insiste sulla cosiddetta disumanità dei nazisti, come se coloro che misero in piedi quella macchina infernale non fossero umani, diversamente da noi che lo siamo. E, inconsapevolmente, ci rassicuriamo e ci mettiamo l'anima in pace, sicuri che a noi "umani" queste cose non possono succedere.
Da tempo invece sono maturate serie riflessioni sull'aspetto "umano" di queste atrocità.
Sul piano storico c'è, per esempio il libro di Goldhagen "I volenterosi carnefici di Hitler" che sostiene la tesi che i tedeschi ordinari, non solo erano al corrente dei pogrom nei confronti degli ebrei, ma addirittura li sostenevano.
Sul piano scientifico si può leggere "L'effetto Lucifero", di Philip Zimbardo, dove si riportano i risultati di celebri esperimenti su volontari umani negli USA che, interpretando i ruoli di carcerati e carcerieri, riprodussero "in vitro" esattamente i meccanismi del male già sperimentati nella storia (ne parlò anche Piero Angela in una vecchia puntata del suo Quark).
Infine, sul piano narrativo, c'è "Le benevole" di Jonathan Littell. È la storia delle atrocità del nazismo, raccontata dal punto di vista del carnefice, con i suoi pensieri, le sue riflessioni mentre esegue il suo "sporco lavoro". Induce a riflettere su come, anche persone del tutto normali e civili, in certi contesti, si trasformino in macchine di odio.
18 commenti:
Quello che hanno fatto i nazisti è disumano nel senso che l'uomo, con la sua coscienza e la sua morale, non dovrebbe neppure poter immaginare simili atrocità. L'Olocausto è stato progettato in maniera fin troppo lucida da alcuni uomini (forse pochi), ma ha trovato l'appoggio più o meno consapevole di una parte della popolazione europea. Evidentemente l'uomo sa essere molto disumano in certi casi, e temo che non saremo mai al riparo da simili atrocità.
Interessante questo tuo soffermarsi sul significato di umano e disumano. Mi hanno incuriosito le tue proposte di lettura.
L'acquiescenza al potere nazista da parte di molti tedeschi (argomento caro anche a Primo Levi) mi ha sempre incuriosito e sorpreso.
Adesso so, perché lo vivo ogni giorno, che il Potere può, in determinate circostanze, essere da tutti giustificato e certi suoi eccessi possono essere tollerati "tranquillamente", perché pensiamo che non ci riguardino.
Faccio una domanda concreta: in Italia, oggi, esiste la schiavitù?
E' vero, per quieto vivere molte persone tendono ad accettare senza protestare, se non toccate personalmente, alcune scelte discutibili di chi sta al potere. Ma una cosa è accettare leggi ad personam o persino normative che limitino la libertà di certe categorie di cittadini (cosa gravissima, ma spesso accaduta), un'altra è arrivare a giustificare lo sterminio di un intero popolo. Purtroppo la storia ci insegna che gli uomini possono arrivare anche a questo.
Non dimentichiamoci di Slobodan Milošević e di come fu lasciato libero di agire per molto tempo.
E che dire del fatto che a me, come a molti altri, andrebbe ogni tanto di fare un po' di pulizia.
Ma tutto questo è umano.
Uno degli interrogativi che mi ponevo, quando facevo quelle letture, era: come mi comporterei io, in quelle situazioni ?
Oggi, in una condizione per fortuna di serenità, direi che starei dalla parte giusta, ma in realtà in base a che cosa devo presumere che mi comporterei diversamente (molto diversamente) dalla maggioranza dei miei simili ?
Ciao Mao,
"Le Benevole", pur essendo narrazione, è la lettura che mi ha lasciato addosso la più forte sensazione di angoscia.
E poi, Angelo mette il dito nella piaga. La schiavitù esiste, ce l'abbiamo spesso vicinissima, ma, persi dietro ai fatti nostri, non è che facciamo tanto.
Ah, il caro compagno Slobo, improvvidamente morto d'infarto mentre rispondeva tono su tono alle accuse del tribunale penale internazionale dell'Aja, manovrato dagli americani, suoi ex sostenitori e poi divenuti suoi accusatori senza pietà...
Gli americani mi fanno schifo quanto i nazisti sterminatori un tanto al chilo e i falsi sopravvissuti ai campi di concentramento che si fanno pagare un tanto a conferenza per raccontare al mondo le crudeltà perpetrate dal mondo tedesco negli anni quaranta (sotto il naso indifferente delle potenze europee...).
E' ovvio che la patente di disumano viene di volta in volta affibbiata dai vincitori ai vinti, solo per meri motivi di convenienza.
PS: stasera mi sento un po' revisionista.
Mi spiace per te, Mik. Non volere vedere la realtà non è mai una buona cosa.
Lo sterminio sistematico di un intero popolo è stato il peggior crimine concepito dal mondo occidentale ed è assolutamente ingiustificabile.
Lo sanno bene i tedeschi, che ancora oggi soffrono del senso di colpa originato dall'acquiescenza dei loro padri e nonni.
Ovviamente, altri ne seguirono in tutto il mondo (si pensi al Rwanda), così come molti lo precedettero, ma quello nazista rimane il crimine che più ci tocca sia per le sue dimensioni, sia perché è stato concepito all'interno della nostra cultura.
Abbiamo sterminato sistematicamente decine di milioni di indiani pellerossa, all'interno della cultura occidentale di mezzo millennio fa, per fare spazio al sogno della frontiera americana.
Probabilmente l'homo sapiens ha fatto fuori l'uomo di neanderthal.
La bestialità non è solo prerogativa dei nazisti ma degli esseri umani in generale.
Anche il compagno Stalin si è dato molto da fare, ma chissà perché la gente in giro tende a dimenticarlo...
Quello che differenzia le atrocità naziste dalle altre è l'assoluta assenza della vergogna.
Gli USA, ma anche i sovietici, come i cinesi, e tanti altri, pur avendo compiuto misfatti e delitti paragonabili, hanno però cercato sempre di minimizzare, nascondere, rimuovere.
L'azione nazista di annientamento del poppo ebraico era invece manifesta, pianificata, quasi rivendicata con orgoglio.
Leggendo i documenti dell'epoca della frontiera sembra che anche i pionieri fossero orgogliosi di far fuori più indiani possibile.
Faccio una ricerca e ti faccio sapere qualcosa
Anche le crociate erano manifeste, pianificate e rivendicate con orgoglio.
Ma i secoli passano, e l'uomo dovrebbe migliorare, imparare qualcosa dalla storia.
Io mi riferivo a un confronto con le "civiltà" contemporaneee.
E le crociate non erano fatte allo scopo di uccidere, ma di convertire, seppure con modalità assurde come una guerra. Non credo siano paragonabili allo sterminio degli ebrei.
E in ogni caso, vedere che la follia nazista sia equiparabile, in qualche misura, ad altre follie commesse da altri pololi in altri tempi non ci esime dal condannare tutto ciò, né può portarci a sminuire la sua atrocità.
Non sminuisco, anzi, direi che definire una assurdità simile solo come "follia nazista" è un po' riduttivo, visto che per ammazzare 6 milioni di persone (o qualcuna di meno), oltre a coinvolgere un po' di soldati, bisogna contare sull'appoggio di una bella fetta di popolazione.
E di qualcuno che chiude gli occhi.
Come diceva De Andrè, "anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti".
Inotre, mi soffermerei sulla distinzione umano-disumano: nel caso di cui sopra, disumani erano gli ebrei, non i nazisti, che ai primi non riconoscevano infatti caratteri propriamente umani, anzi li ritenevano alla stregua di bestie da sfruttare e uccidere senza tanti complimenti e giustificazioni.
È proprio la tesi di Goldhagen.
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