Tra i politici più attivi in rete, dopo Antonio Di Pietro, che ogni settimana nel suo blog pubblica un intervento in video in cui dà conto delle riunioni del Consiglio dei Ministri, c'è anche Clemente Mastella.
Contrariamente a molti altri, che inaugurano siti in tempo di campagna elettorale e poi li abbandonano a sè stessi, il ministro della giustizia interviene spesso nel suo blog e abbastanza numerosi sono i commenti che inviano gli utenti.
Il blog di Mastella è "moderato", nel senso che i commenti inviati vengono controllati prima di essere pubblicati; Mastella dice che il controllo serve a scartare i commenti anonimi e quelli che contengono insulti.
C'è però chi non si fida e crede che il filtro sia un pretesto per censurare i commenti sgraditi. E' stato quindi creato un blog clone, ma alternativo (http://dementemastella.blogspot.com/) in cui vengono copiati gli stessi interventi del ministro e si lascia spazio ai commenti senza alcun tipo di filtro.
Notevoli inoltre la galleria di foto (come questa) e i video con gli interventi di Travaglio ad Annozero sulla giustizia.
8 commenti:
si ok peggio di così non poteva capitare ... ma cosa vogliamo? questa volta non possiamo neanche prendercela con il nano berlusca... ed è stato messo a capo della GIUSTIZIA! Ma vi rendete conto?
Come si fa a dare il voto ad una coalizione che ricicla a livello nazionale gente del genere ed a livello locale gente come Graziano (ricordate? presidente della Regione Sicliana nell'era del pentapartito! [ebbene sì Fiorino & C, bartolo Pellegrino compreso]).
Non si può votare e vivere turandosi il naso come diceva Montanelli.
sarà per un fattore semplicemente generazionale (sono orgoglioso, come direbbe Nanni Moretti, dei miei fantastici 44 anni) ma non si può accettare il compromesso. Ci sono momenti in cui bisogna portare alle estreme conseguenze le contraddizioni, accettando i rischi.
Perchè dovrei dare il voto ad una coalizione che mette a capo del ministero di giustizia Mastella??
Ma avete sentito cosa ha combinato a De Magistris?
Potremmo aprire www.boicottaleprimarie.blogspot.com.
Che ne dici ?
Quindi, meglio il nano?
Il fatto è che bisogna confrontarsi con la realtà.
E la realtà politica e sociale italiana è quella che sappiamo. E la realtà parlamentare ne è la lente d'ingrandimento.
Quindi, o si fa il duro lavoro politico e sociale necessario a risalire - in tempi lunghi o lunghissimi - la china, o ci si chiude nella torre d'avorio degli ideali, rimanendo puri, ma spettatori.
P.S.: La Giustizia l'ha voluta lui (Mastella) ed evidentemente aveva i suoi motivi...
Angelo dice una cosa che sottindende un ragionamento che faccio da qualche tempo: dobbiamo confrontarci con la realtà.
Noi accusiamo i politici di non capire lo sdegno della gente, ma siamo sicuri di avere fatto la nostra parte ? Noi ce ne stiamo al chiuso dei nostri uffici, dietro ai pc, usciamo la sera tra noi.
Da quale pulpito facciamo la predica ?
Splendido quarantaquattrenne, va bene che non dobbiamo votare turandoci il naso, ma non voglio neanche ridurmi ad avere la puzza sotto il naso.
Ma perché sottovalutate lo strumento del voto?
Scusate ma non sono disposto ad accettare la logica montanelliana. io non ho alcuna voglia di fare prediche dico soltanto che se l'alternativa è tra mastella e berlusconi faccio fatica a comprendere la differenza.
dico ancora che se la differenza è tra il comportamento di craxi nei confronti del pool di milano, quello di berlusconi sempre nei confronti del pool di milano, e quello di d'alema nei confronti della forleo, continuo a fare fatica a comprendere la differenza.
ragazzi questa non è puzza sotto il naso qua si tratta di chiedersi se questi comportamenti rispecchiano il nostro modo di pensare.
Per quel che mi riguarda sono ben lontano dal potere condividere o assecondare queste situazioni.
Cosa significa confrontarci con la realtà? accettarla?? o hanno diritto di cittadinanza solo coloro che "fanno politica"?
Ci sono le votazioni (di tutti i generi), i referendum perchè non sfruttare questi momenti??
Certamente.
Lo strumento del voto è proprio quello principale per influenzare l'orientamento politico delle varie comunità nelle quali siamo inseriti (Comune, Regione, Stato, ecc.)
Detto questo, sorgono spontanee le domande:
- per chi hai votato ?
- il tuo voto ha influenzato l'orientamento politico della comunità?
- se si, in che modo (ad esempio producendo un'ampia e chiara maggioranza) ? ...
La realtà, per definizione, va accettata. Altrimenti non è possibile individuare i modi per poter agire su di essa.
Se non la si accetta, ma la si critica e basta dall'alto della famosa torre, si rischia di finire nel qualunquismo (in questo caso "antipolitico") che, in quanto tale, demolisce senza costruire. Anzi, lascia le chiavi del cantiere agli avversari.
Non credo che Montanelli c'entri con questo ragionamento. Qui non si vuole dire che bisogna turarsi il naso.
Si vuole semplicemente affermare che la società italiana, in questo momento storico, con queste norme e questi media, ha prodotto "questa" classe politica e "questa" maggioranza.
Frutto di compromessi.
Se non siamo soddisfatti, possiamo agire per produrre qualche cambiamento, avendo ben chiaro in che terreno ci muoviamo.
Quindi, attenzione:
1) se demolisci senza costruire rischi di favorire gli avversari e di ritrovarti in una situazione peggiore rispetto a quella di partenza;
2) forse il cambiamento veramente necessario deve essere prodotto nella società;
3) probabilmente sarebbe il caso di impegnarsi direttamente in politica (accettando la realtà e "sporcandosi le mani").
P.S.:
Questo dibattito mi appassiona. Continuiamo?
LA DISCUSSIONE è IN STALLO.
anzitutto spersonalizziamo le cose.
Non credo che abbia senso porre delle domande del tipo: "tu cosa fai per cambiare la società?".
queste sono domande retoriche che valgono in ogni tempo e per ogni situazione: mafia, terrorismo, tangentopoli, tanto per citarne alcune.
è giusto invece a mio avviso pretendere coerenza nei comportamenti: se oggi mi lamento di questo governo domani non gli do il voto ( e non glielo do neanche se il politico di turno mi promette chissà cosa )
D'altra parte nei giorni scorsi sono scesi in campo i grilliani (da non confondere con i galliani) che hanno dato una veste al proprio "impegno". non ho le idee chiare su di loro vedremo nel futuro prossimo che dimensione e spessore ha questa protesta.
detto questo ribadisco che il voto è secondo me lo strumento principe.
in questo momento il voto dovrebbe a mio avviso essere orientato verso delle forze politiche nuove o relativamente nuove (es idv)che tentano di raccogliere il disagio e la protesta di questo momento. e ciò per un duplice ordine di ragioni:
anzitutto si tratta di nuove formazioni, verosimilmente composte da "gente" nuova;
in secondo luogo perché consentirebbe di far in modo che le formazioni politiche più "vecchie" possano porsi il quesito "perchè i flussi di voto vanno verso quelle formazioni e non verso la nostra pur se apparteniamo alla stessa coalizione?".
tutto ciò avendo sin d'ora chiaro che queste sono formazioni politiche con dei limiti naturali (ciò che caratterizza idv, ad es, è la battaglia per la legalità, che in questo momento è una gran cosa, ma in termini assoluti è forse un pò poco)
credo che sia difficile dire se questo tipo di voto può contribuire a creare un'ampia e larga maggioranza; d'altra parte se non si cambia la legge elettorale non credo che ci sia molto da fare.
( forse una legge elettorale migliore potrebbe essere un proporzionale con sbarramento al 5%, come in germania)
Le domande dirette che ho utilizzato non volevano portare il discorso sul piano personale (forse ho un po' esagerato e me ne scuso).
Me ne sono servito per rendere "concreto" il ragionamento, evidenziando il fatto che bisogna comunque confrontarsi con una realtà che può non essere piacevole o motivante.
Nel caso del voto, la realtà è che moltissima gente non vota come me (o come noi) e che troppo spesso è influenzata da un sistema di comunicazioni di massa che non fa ragionare.
Comunque, la scelta di votare per formazioni "di frontiera" (come IdV) mi sembra di tutto rispetto.
Per formare una maggioranza coesa e stabile "si accettano ulteriori proposte". (Ad esempio: 1-vogliamo fare un Partito Democratico in senso stretto? 2-vogliamo una legge sul conflitto di interessi?)
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