sabato 30 agosto 2008
L'ultima del nostro inviato.
CITAZIONI
Questa è una battaglia ai castelli al vento
Così è se vi pare, diceva Peppino De Filippo
Il sindaco dice a se stesso “o si fa così o si mangia comì”
Lì si andava a torso di mulo
Lo dico in camera caritas
Ad uso e costume
Io, ai miei tempi, non c’ero!
Chi si abroga il diritto e la briglia di fare questi inviti
Difenderò XXXXXX a sparatrappa!
venerdì 29 agosto 2008
giovedì 28 agosto 2008
Filosofia del palermitano.
E per par condicio, accanto al palermitano al telefono, ripropongo questo mio vecchio post dove si parla di un sardo al telefono.
mercoledì 27 agosto 2008
lunedì 25 agosto 2008
A che scopo ?
Comunque, sull'argomento giustizia, le posizioni del PD sono ormai indistinguibili da quelle della destra. Basta leggere qui dove un nutrito gruppo di onorevoli del PD (Bonino, Dini, Perduca, Poretti, Chiaramonte, Sbarbati, Sircana, Randazzo, Del Vecchio) propongono, tutti insieme ufficialmente:
- l'abrogazione dell'obbligatorietà dell'azione penale e l'individuazione di un soggetto responsabile di fronte al Parlamento;
- la separazione delle carriere dei magistrati;
- la revisione della composizione del CSM (facile immaginare in che direzione...);
- la modifica della legge sulla responsabilità dei magistrati in senso più restrittivo (per i magistrati);
- altre cose (più ovvie, ma sembrano messe lì per coprire le precedenti nefandezze).
A questo punto, visto che anche il PD sembrerebbe incline ad affidare al parlamento, cioè ai partiti, il potere di indicare quali reati perseguire e quali no, vorrei sapere a quali reati darebbero la precedenza...
Forse, quando si pensa di discutere (stavo per dire: accettare) le idee di questo signore sulla giustizia, vale la pena ricordare queste cose:
sabato 23 agosto 2008
giovedì 21 agosto 2008
Hanno fatto di tutto per non farla funzionare.
Chi vuole leggere il post originale, che contiene anche la famosa "parabola" su come ammazzare la moglie e farla praticamente franca, può cliccare qui.
La prescrizione.
Quanto tempo trascorre prima che un processo finisca è molto importante per il cittadino parte offesa e per l’imputato innocente: tutti e due hanno interesse a che il processo finisca presto e bene, che vuol dire per il primo risarcimento del danno e per il secondo fine di un incubo e restituzione dell’onorabilità perduta. Ma ancora più importante, in chiave opposta, si capisce, è per l’imputato colpevole: perché uno può essere condannato solo se non è trascorso il tempo necessario perché il reato di cui è imputato venga considerato prescritto. Quando invece è maturata la prescrizione, anche se l’imputato è giudicato colpevole (perché comunque il Giudice, se ritiene che l’imputato sia innocente lo deve dichiarare, anche se il reato è prescritto; quindi una sentenza di prescrizione è sempre una sentenza che ha accertato la colpevolezza), il reato viene dichiarato estinto e nessuna pena può essere inflitta. Sicché si capisce bene che l’imputato colpevole ha un interesse fondamentale: evitare di essere processato e definitivamente condannato prima che il reato da lui commesso sia prescritto.
Il termine di prescrizione è stabilito dall’articolo 157 del codice penale e dipende dalla pena massima prevista per il reato: più questa è elevata, più il termine di prescrizione è lungo: si va dai 30 anni per l’omicidio ai 5 anni circa per una contravvenzione (i calcoli sono un po’ complessi, questa è la risultante finale). In realtà però il termine di prescrizione può essere assai più corto perché esso dipende dal fatto che siano stati posti in essere i cosiddetti atti interruttivi, come previsto dall’articolo 160 del codice di procedura penale; vale a dire, in buona sostanza, una serie di attività processuali che presuppongono, appunto, l’apertura di un procedimento. Sicché, se, per esempio, nessuno ha denunciato un falso in bilancio commesso nel 2003, dopo appena 4 anni, alla fine del 2007 per intendersi, il reato sarà prescritto e non potrà più aprirsi alcun procedimento penale.
E’evidente allora che la pena prevista per ogni reato serve a determinare quanto tempo è necessario perché questo si prescriva: più la pena è elevata nel massimo, maggiore è il tempo necessario per la prescrizione. Se si considera la cosa da un altro punto di vista, e tenuto conto che il legislatore sa benissimo quali sono i tempi del processo penale, la previsione di una pena massima poco elevata serve ad impedire che si faccia a tempo a terminare il processo. E’facile capire quindi che pene miti equivalgono ad una garanzia di impunità.
A tutto questo qualcuno potrebbe obbiettare che il legislatore (ma chi sarà costui, sarebbe bello saperlo; alla fine tutti dicono che è stato quell’altro, quell’altro partito, quell’altra corrente, quell’altro insomma) si è fatto carico del problema e ha previsto una cosa importante, che in effetti fa molta impressione ai cittadini ignari di cose giudiziarie: se uno è già stato condannato, se è un delinquente conclamato, i termini di prescrizione aumentano e quindi lo si può condannare ancora. Il che è vero. Solo che questo legislatore non ha pensato che questo discorso vale per i soliti poveracci, quelli che vengono arrestati per essere venuti alle mani con un vigile urbano o perché, appena giunti dal Senegal, hanno spacciato due dosi di hashish per conto del trafficante che è comodamente seduto al vicino caffè (è questa la gente che affolla le carceri). Ma non vale, il discorso, per chi falsifica i bilanci, evade le imposte, corrompe i pubblici funzionari etc: questo individuo è sempre un incensurato, certamente non ha mai rubato in un supermercato un pezzo di formaggio né ha picchiato un carabiniere che gli chiedeva i documenti; ed è destinato a restare incensurato a vita perché i processi che contano non arrivano mai ad una sentenza di condanna. Si apre così un circolo perverso per il quale gente di questa risma non viene mai condannata una prima volta, non diventa mai”censurata”e quindi non viene mai condannata nemmeno in seguito.
Sicché questa è la prima frontiera del processo penale: arrivare alla prescrizione.
E ci si arriva sempre o quasi. Con un processo che dura un minimo di 10 anni, tutti i reati che si prescrivono in 5 o in 7 e mezzo sono matematicamente prescritti prima della fine.
Quanti sono questi reati? Il 95 % di tutti quelli che vengono commessi.
Non so se sono necessari commenti. Forse si: Forse è bene dire chiaramente che tutte le contravvenzioni in materia antinfortunistica, ambientale, ecologica, di inquinamento; tutti i delitti di corruzione, falso in bilancio, frode fiscale; tutti i delitti di maltrattamento in famiglia e violazione degli obblighi di assistenza famigliare, tutti i delitti di falsa testimonianza, tutti i delitti di truffa, anche ai danni dello Stato o di Enti Pubblici o dell’Unione Europea; tutti questi delitti e tanti altri che non cito perché sarebbe un elenco lunghissimo non saranno mai puniti. Nessun processo per questi delitti si concluderà con una sanzione effettiva. Nessuno che abbia commesso uno di questi delitti andrà mai in prigione.
martedì 19 agosto 2008
lunedì 18 agosto 2008
domenica 17 agosto 2008
sabato 16 agosto 2008
Cerchi qualcosa ? Piantala.
La particolarità è che i promotori del sito promettono di utilizzare (una parte de)gli introiti pubblicitari per piantare alberi. Da qui lo slogan "Tu cerchi, noi piantiamo alberi".
Qui c'è una breve descrizione. E qui c'è il sito.
venerdì 15 agosto 2008
Italia olimpica.
giovedì 14 agosto 2008
Schermata della morte.
mercoledì 13 agosto 2008
Babbìo.
lunedì 11 agosto 2008
Eppur si muove: Agenzia delle entrate.
Tra questi segnalo un interessante servizio dell'Agenzia delle Entrate che, ho riscontrato, pochissimi conoscono.
Chi ha avuto necessità di recarsi presso quegli uffici sa che le code sono interminabili: un'ora se va bene, ma spesso anche due o tre.
E' però possibile prendere comodamente un appuntamento tramite il sito Internet, specificando l'argomento, e scegliendo tra i giorni e gli orari disponibili.
E funziona. L'ho provato già due volte e mi ha permesso di "bucare" una coda lunghissima.
sabato 9 agosto 2008
Visti dai turisti.
Questa turista, in vacanza a Palermo, al suo ritorno ha scritto una recensione del suo soggiorno. Tralasciando le parti più o meno scontate (bei monumenti, bel mare, etc.) ne ho tradotto qualche brano più pittoresco.
Palermo, una città dove nessuno (letteralmente nessuno) parla inglese, i semafori sono considerati suggerimenti, non regole. Bella, bella, c'è qualcosa di magico qui, lo senti. Essere in un posto come questo, intriso così intensamente di cultura, è una cosa veramente stupefacente.
...
I banali dettagli di vita qui non sono banali. Quando aspetta davanti al semaforo, le persone pregano la Madonna. E si fermano sul ciglio di una strada a fissare altari messi su in ogni parte della città e si fanno la croce passandosi la mani sulla fronte e sul cuore e poi da un lato all'altro sulle spalle, formando una croce.
Nella maggior parte dei vicoli delle teche di vetro custodiscono altari, circondati da fiori e sorvegliati alle spalle da un'immagine di madre Maria. Qui la religione, il cattolicesimo, è un modo di vivere che non avevo mai visto, tranne forse a Bali, ma è impossibile fare un confronto tra le due religioni.
Le strade sono qualcosa di simile a un insieme di ciotoli, consumate da anni e anni di utilizzo senza alcuna apparente manutenzione. I vicoletti contengono molti dei tesori che offre la città. La gente stende il bucato sulla strada. Le donne si parlano urlando. Gli uomini stazionano sulla strada e il loro principale obiettivo sembra essere quello di guardare con libidine le giovani straniere fumando molte sigarette e confabulando gli uni con gli altri o, talvolta, alzando improvvisamente il tono della voce per attirare l'attenzione.
Un amico mi ha raccomandato una regola importante. Non rispondere “ciao” ad un uomo se non vuoi che ti segua per la strada esclamando “ciao bella, ciao, ciao”. Sembra che ricambiare il saluto significhi consentirgli di seguirti e, possibilmente, di andare a letto con te.
...
Ho dormito all'hotel “Regina”... lo staff non parla una parola d'inglese: divertente, eppure nel sito web c'era scritto “english speaking staff” haha! Ma alla reception c'era un tipo simpatico; io gli parlavo in inglese e lui mi rispondeva in italiano. Credo che ci si capisse lo stesso.