martedì 30 settembre 2008
Allucinazioni in Senato.
Il mondo è bello perché è vario.
Quello che mi meraviglia (e indigna) è che anche i nostri valentissimi parlamentari perdono il loro tempo (e il nostro denaro) dietro a queste corbellerie.
Qui c'è un'interrogazione parlamentare dell'on. Ciccanti (Udc); qui un'altra dell'on. Nieddu (DS).
E qui infine un articolo di stampa con la doverosa risposta dell'allora ministro Pecoraro Scanio (quel giorno ha avuto questa bella scusa per non occuparsi dei rifiuti campani) e il parere di un climatologo che sbugiarda gli "sciachimisti".
[l'immagine è tratta da qui]
lunedì 29 settembre 2008
Linux è meglio, sicuro.
Windows tende ad effettuare molte operazioni all'insaputa dell'utente, e di default ha attivi molti server in ascolto sulla rete (connessioni INPUT). Visto che le porte di questi server sono, per ovvi motivi, quelle più attaccate dai bot automatici su internet, molti utenti cercano un minimo di sicurezza impedendo l'accesso dall'esterno a questi server che non è possibile "disattivare" o "disinstallare".
Non solo Windows agisce come server all'insaputa dell'utente, ma spesso si connette automaticamente ad internet per eseguire operazioni poco chiare. Inoltre molti virus o spyware cercano automaticamente di connettersi all'esterno per eseguire i loro loschi compiti. Per questi motivi gli utenti di Windows sono soliti tenere sotto controllo anche le connessioni in uscita (OUTPUT), visto che la natura closed-source del loro sistema operativo e la sua naturale tendenza ad essere infettato da tutto e tutti lo rendono privo delle necessarie garanzie di trasparenza su cui fare affidamento.
Nel primo caso spesso il firewall integrato nella maggior parte dei router è sufficiente a bloccare il traffico in entrata.Mentre nel secondo caso per tenere a bada le connessioni "indesiderate" in uscita, risulta più agevole l'utilizzo di un firewall installato sul sistema operativo stesso.
I vantaggi di GNU/Linux sotto questi aspetti sono piuttosto evidenti. Il sistema non effettua alcuna operazione sospetta o nascosta all'utente e proprio per la sua natura opensource (e quindi di trasparenza), eventuali comportamenti anomali sarebbero facilmente individuabili dalla comunità che lavora al suo sviluppo.Inoltre la sua proverbiale immunità ai virus fa sì che le sue connessioni in uscita siano considerate con abbondanti margini sicure.
sabato 27 settembre 2008
Vuoi mettere il DAMS ?
- una ministra, ex soubrette che si spogliava per i calendari, che protesta contro chi utilizza il proprio corpo per fini commerciali,
- un ministro che risana l'Alitalia mentre gli aerei gli atterrano fin sotto casa,
- una ministra che proclama a gran voce massima serietà nella scuola dopo aver girato l'Italia alla ricerca della commissione d'esami più "benevola" per conseguire la sua abilitazione,
ci mancava pure il grande moralizzatore siciliano, che impone nuove regole ai dipendenti regionali per "costringerli" a produrre di più e assentarsi di meno, che viene beccato con le mani nella marmellata: sua figlia stava per essere assunta a tempo determinato alla Regione senza concorso.
E cosa ha da dire l'interessato ? che la figlia, tra l'altro, "è laureata al Dams di Palermo con 110 e lode, parla a correntemente due lingue, è un'esperta di informatica".
Ora, a parte il fatto che ci sono tantissimi giovani con questo livello di qualificazione (e anche superiore) che la Regione non si sognerebbe mai di assumere per chiamata diretta, leggendo la dichiarazione uno pensa "beh, però è laureata al DAMS...".
Ma in fondo, cos'è mai questo dams ? Si tratta di un corso di laurea della facoltà di lettere dell'Università di Palermo.
Lo so, detta così, non fa lo stesso effetto.
venerdì 26 settembre 2008
Usate quei post-it.
EepyBird's Sticky Note experiment from Eepybird on Vimeo.
mercoledì 24 settembre 2008
Ma sanno di che parlano ?
Volontè (Udc) reagisce indignato "Senza cittadinanza, niente diritto di voto".
Dussin (Lega): "Una proposta fuori dal mondo".
Gasparri (An): "La Costituzione non si cambia".
etc. etc.
Per favore, qualcuno li avverta che è dal 1996 che in Italia, a un cittadino UE non italiano (quindi anche ai tanto vituperati rumeni) basta la residenza in qualsiasi Comune per chiedere l'iscrizione nelle liste elettorali comunali e persino presentare la propria candidatura (Legge n. 52 del 1996, art. 11).
In questo dibattito sbilenco, bisogna riconoscere che l'unico che ha provato a ricordarlo è stato Fini.
martedì 23 settembre 2008
Cardinale watcher.
Ce n'eravamo occupati prima delle ultime elezioni politiche quando era stata imbucata nelle liste del PD in posizione "sicura" e automaticamente insignita del titolo onorifico di deputato della nostra terra. Ci piaccia o no, ora è la nostra deputata.
Cosa avrà fatto di importante nel frattempo, in questi cinque mesi di duro lavoro da onorevole ? Vediamo il sito della Camera (dati al 19 settembre 2008):
1) Proposte di legge come prima firmataria: zero.
2) Proposte di legge come "cofirmataria" (in sostanza: farina del sacco di altri deputati): 18.
2) Mozioni e interpellanze: zero
3) Ordini del giorno: 1 (un illeggibile pistolotto che impegna il Governo a consultare gli enti locali in merito ai contributi pubblici alle aziende di trasporto pubblico locale).
lunedì 22 settembre 2008
Notizia criminis.
sabato 20 settembre 2008
venerdì 19 settembre 2008
giovedì 18 settembre 2008
Sta lavorando per noi...
mercoledì 17 settembre 2008
Altissimo.
martedì 16 settembre 2008
Professore, che c'entrano le mele con le pere ?
Nello studio sono riportati alcuni dati che collocano il nostro paese in una situazione peggiore rispetto alla media europea. Da noi il tasso di dispersione è intorno al 20%, contro il 15% in Europa. E la situazione è ancora più grave in Sicilia (oltre il 25%).
Apriti cielo! Si è risentito il prof. Maurizio Gentile, coordinatore dell'"Osservatorio sulla dispersione scolastica" (si tratta di un organo della Regione Siciliana), che ha sentenziato "le cifre di Bankitalia sono troppo generiche", "ciò che viene etichettato come dispersione è un fenomeno assai complesso", "è davvero impensabile che in Sicilia si raggiungano i livelli di abbandono segnalati da Bankitalia". E ha fornito i suoi
dati, che quantificano il fenomeno della dispersione in circa il 16% nella scuola secondaria di secondo grado (e quote inferiori alle elementari e alle medie).
Ora, prima di mettere in discussione numeri e indicatori usciti dalla Banca d'Italia occorre essere cauti; nulla ovviamente è incontestabile, ma le critiche perdono tutta la loro credibilità quando vanno a sbattere contro la serietà e il rigore scientifico.
Il fatto è che, mentre la metodologia di Banca d'Italia è esplicita e per di più utilizzata anche dall'Unione Europea e dallo stesso Ministero dell'Istruzione, i numeri del prof. Gentile rimangono, per così dire, un po' vaghi, e per tentare di interpretarli correttamente si possono leggere altri studi (intendiamoci: meritori) del professore.
E allora si scopre che si tratta di dati alquanto diversi: mentre Banca d'Italia (in buona compagnia, come si è visto) misura la quota della popolazione tra 18 e 24 anni che, dopo la licenza media, non ha proseguito gli studi [modificato il 17.09], i numeri di Gentile misurano quanti, tra gli iscritti a scuola, non hanno frequentato le classi in un dato anno scolastico.
Sono cose molto diverse. La prima è una fotografia della popolazione nell'istante in cui è compiuta l'indagine; nel secondo caso si considerano gli iscritti scolastici, e li si osserva dall'inizio alla fine dell'anno scolastico (gli statistici direbbero che il primo dato è una consistenza, il secondo è un flusso).
Insomma: è come paragonare le mele con le pere.
lunedì 15 settembre 2008
Pugno nello stomaco.
L'Ossezia de 'noantri.
sabato 13 settembre 2008
Siti cult: giochiamo con le letterine.
Questo sito ci mette a disposizione una lavagna virtuale e tantissime lettere da spostare ovunque; il bello è che si gioca in tanti contemporaneamente. L'effetto è affascinante, e anche un po' ipnotico.
venerdì 12 settembre 2008
È una truffa. Hanno confessato.
Ora, si da il caso che le norme che avevano istituito quel fondo (vedi il comma 343 e seguenti nel link precedente) lo avevano destinato alle "vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito".
P.S.
Leggi successive hanno allargato la platea dei potenziali destinatari ai precari da stabilizzare e alle persone in stato di bisogno (social card).
giovedì 11 settembre 2008
Silvio buffone.
Invece è proprio così: leggete il cognome del nostro capo del governo in questo serio
articolo (alla sesta riga) del Guardian a proposito della vicenda Alitalia.
mercoledì 10 settembre 2008
E vi fanno pure le moltiplicazioni !
martedì 9 settembre 2008
Restaurazione e libertà di ricatto.
La legge del centrosinistra aveva cancellato questo potente mezzo di ricatto dei datori di lavoro imponendo che le dimissioni fossero firmate su moduli numerati progressivamente e rilasciati con data certa dal Ministero, anche via internet.
Ma meno male (!) che è tornato Berlusconi e in men che non si dica ha rimesso le cose a posto: l'ha semplicemente soppressa (d.l.112/2008, art. 39, comma 10, lettera l) nella stessa norma con la quale, per esempio, ha esteso i contratti a tempo determinato anche "all'attività ordinaria" (vedi art. 21, i precari ringraziano).
Il decreto è stato convertito in legge guarda caso in piena estate (legge n. 133 del 6 agosto 2008). Quanto ne hanno parlato i mezzi di comunicazione ?
domenica 7 settembre 2008
Formiche.
sabato 6 settembre 2008
Leeeeento come un fulmine.
(Occorre attendere qualche istante e poi la seconda immagine diventerà un video)
Questa me l'ha detta Attivissimo.
venerdì 5 settembre 2008
Spontanea ?
giovedì 4 settembre 2008
Gli strali della Corte.
Come ogni anno la Corte dei Conti, in occasione del consueto giudizio sulla regolarità del bilancio della Regione Siciliana, non ha perso l'occasione di mettere a nudo le principali carenze e storture che caratterizzano l'amministrazione delle risorse dei contribuenti siciliani.
Certo, in primo luogo va detto che queste denunce appaiono per lo più come inutili grida manzioniane, vista la scarsa eco che producono nella pubblica opinione e, soprattutto, visto che si concludono invariabilmente con la constatazione che, tutto sommato, i bilanci vanno giudicati regolari. Il sistema dei controlli concentra l'attenzione della Corte dei Conti sul rispetto degli adempimenti formali, lasciando (forse giustamente) alla capacità di giudizio dei cittadini-elettori la responsabilità di premiare/punire le scelte di fondo dei politici.
Dalla requisitoria del procuratore generale, che precede il giudizio, ho tratto alcuni gustosi passaggi.
(Nota: le sottolineature sono mie.)
Hic manebimus optime!
E’ la frase che, secondo Tito Livio, venne pronunciata da un centurione ai soldati della sua coorte, ed in particolare al suo alfiere, invitandolo a piantare il suo vessillo nel suolo di Roma, dove ritornavano dopo diverse battaglie; e sostanzialmente vuol dire “questo è il posto giusto per noi”.
Sembra il motto di molti siciliani, almeno di tutti quelli che a parole vogliono che le cose cambino, ma nei fatti si adoperano perché non cambi nulla.
…
Addirittura, si potrebbe affermare che il 2007, contabilmente parlando, è stato un anno migliore del 2008, in quanto ogni anno a venire sembra essere peggiore del precedente e, quindi, migliore del successivo.
…
A questo proposito ricordo che tempo fa un Sindaco, cui come Pubblico Ministero contabile contestavo, in un’audizione personale, certe spese comunali ”allegre”, mi rispose cordialmente, ma categoricamente che non capiva perché doveva dare spiegazioni alla Corte dei Conti; le sole spiegazioni le doveva agli elettori del suo Comune che alla fine del suo mandato, se avessero giudicato positivamente la sua condotta, lo avrebbero rieletto, altrimenti lo avrebbero mandato a casa.
Per la verità le cose non stanno in questi termini, perché, per fare un esempio non tanto paradossale, in quanto talora la realtà supera la più fervida immaginazione, se il Sindaco del Comune di “X” decidesse di fare nel suo territorio, per fini promozionali, la festa della “farfalla gialla”, lo dico perché credo che non esista una simile festa, e la realizzasse attingendo esclusivamente alle sottoscrizioni finanziarie dei suoi concittadini, certo non ci sarebbe nulla da obiettare perché quei cittadini con i loro soldi sono liberi di fare quello che vogliono.
Ma dal momento che in atto non esiste il perfetto federalismo fiscale, la spesa di quella ipotetica festa… verrebbe pagata indistintamente da tutti i cittadini italiani.
Riesce difficile, in questa situazione, spiegare ad un milanese, ad un romano, ad un palermitano, a tutti coloro che non risiedono nel Comune “X” che una parte dei loro soldi, coattivamente prelevati attraverso l’imposizione fiscale, debba servire a finanziare la festa della “farfalla gialla” di quel dato Comune; se potessero esprimere la loro volontà sono quasi sicuro che si opporrebbero a pagare imposte per finanziare quella spesa.
…
A fronte dei 519 progetti finanziati sono stati attivati nelle varie Province della Regione n. 3.069 corsi, cui sono risultati iscritti n. 46.035 studenti…
… non si conosce il numero effettivo degli studenti che risultano aver trasformato la loro esperienza formativa in esperienza lavorativa, coerente col corso frequentato. L’unica certezza, relativa al 2007, è rappresentata dal numero dei titoli di spesa emessi, ammontanti a 3.823, e dalla relativa cifra pagata di Euro 302.945.780,48.
…
Paradossalmente i corsi di formazione, anziché costituire un vantaggio per i giovani qualificati, rappresentano per essi un handicap dal momento che l’attuale legislazione nazionale e regionale, in materia di assunzioni di lavoratori, non si concilia affatto con la legislazione regionale in materia di formazione professionale.
Infatti, la prima garantisce sgravi fiscali e contributivi alle imprese che assumono giovani da formare (come avviene per esempio, ma non solo, per l’apprendistato) con la conseguenza che le imprese non hanno alcun interesse ad assumere i giovani che provengono dai corsi di formazione professionale in quanto, essendo costoro già qualificati, non fanno acquisire alla ditta che li dovesse assumere i citati vantaggi.
Dalle argomentazioni predette l’unica conclusione che sembra potersi trarre è che, nella situazione attuale, i corsi di formazione professionale giovino di più ai soggetti organizzatori che non a chi li frequenta.
…
Complessivamente, quindi, i dipendenti a carico del bilancio regionale raggiungono la notevole cifra di 21.104 unità (erano 20.781 nel 2006)…
Il confronto con altre realtà regionali è improponibile sol che si consideri che in Sicilia vi è un dipendente regionale ogni 239 abitanti, mentre per esempio in Lombardia vi è un dipendente regionale ogni 2.500 Lombardi; infatti, in Lombardia vi sono circa 3.700 dipendenti regionali (1/5 della Sicilia)…
La differenza non può certo essere spiegata facendo solo riferimento alle maggiori competenze scaturenti dall’autonomia siciliana perché, anche sottraendo la parte di dipendenti corrispondente alle particolari maggiori attribuzioni regionali, quali quelle in materia di lavoro, foreste ed altro, il divario rimane sempre abissale.
mercoledì 3 settembre 2008
I nostri soldi alla Chiesa.
Astenersi dal barrare la casellina della Chiesa cattolica infatti non basta: l'8 per mille dei contribuenti che "si astengono" viene ripartito in base alle scelte di tutti gli altri (per lo più alla Chiesa Cattolica).
Allora si potrebbe provare a barrare la casella "Stato italiano" coerentemente con i valori della laicità ? Neanche questo basta: come avverte questo articolo di Panorama Economy anche questo canale confluisce parzialmente, per vie tortuose, al Vaticano.
Chi volesse approfondire ulteriormente può leggere la recente relazione della Corte dei Conti su questo specifico argomento.
martedì 2 settembre 2008
Ricercatori pisani !!??
In quest'articolo de "Il Giornale" si cita l'indagine OCSE-PISA (Programme for International Student Assessment, che è un programma di indagini sulla qualità del sistema formativo concordato tra i paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, tra i quali c'è l'Italia), definendola "uno studio di un gruppo di ricercatori pisani, finanziati dall’Ocse" !
lunedì 1 settembre 2008
Brava Concita.
Sono cresciuta in un Paese fantastico di cui mi hanno insegnato ad essere fiera. Sono stata bambina in un tempo in cui alzarsi a cedere il posto in autobus a una persona anziana, ascoltare prima di parlare, chiedere scusa, permesso, dire ho sbagliato erano principi normali e condivisi di una educazione comune.