In questo modo ha voluto farsi interprete di tutti i mal di pancia degli elettori di centro sinistra che lamentano la scarsa presenza di equità nell'azione del Governo. Che la dose di equità presente nella manovra sia minima, appena sufficiente o manchi del tutto è questione che qui tralascio. Mi soffermo invece sulla posizione del partito di Di Pietro.
Di Pietro riconosce che l'atteggiamento di Monti, ancora poco incisivo nei confronti del poteri forti (evasori, titolari di frequenze televisive a gratis) sia il prezzo da pagare per conservare il sostegno del centro destra (in dipietrese si chiama "ricatto"), e sostiene che, se dovesse tornare indietro al varo del governo Monti, tornerebbe a votargli la fiducia "perché non v'è dubbio che è meglio veder rappresentare l'italia dal presidente del consiglio Monti, vederlo ai vertici internazionali dialogare da pari con Merkel, Obama e Sarkozy, piuttosto che l'ex presidente Berlusconi che ci faceva vergognare e ridere. Non v'è dubbio che è meglio confrontarsi con personalità come quelle attuali, piuttosto che con ex ministri inquisiti per fatti di mafia".
Bene, anzi benissimo. Insomma, il governo Monti è molto meglio di Berlusconi. Però sta facendo una manovra "iniqua, perché fa pagare il costo della crisi ai pensionati e non alle lobby finanziarie, a quelle persone che hanno iniziato a lavorare prestissimo e pensavano di andare finalmente in pensione, e non ci andranno perché i soldi per far quadrare i conti il governo è andato a prenderli proprio a loro invece che agli scudati fiscali e invece di fare la convenzione con la Svizzera, come Germania e Inghilterra, per prendere quei fondi dagli evasori che sono scappati e hanno nascosto i capitali in Svizzera dopo aver fatto falsi in bilancio e corruzione. Il governo ha preferito colpire i precari, piuttosto che eliminare i costi della politica o colpire i grandi evasori fiscali".
Però il governo ha posto la fiducia. Chi vota contro, boccia non solo la manovra, ma anche l'esistenza stessa del Governo. Siamo sicuri che IdV avrebbe votato lo stesso contro la manovra, se i suoi voti fossero stati determinanti ? Non è che, forse forse, si è riparato dietro il comodo paravento della posizione del PD per giocare irresponsabilmente con la demagogia ? Di Pietro in piazza a farsi bello, mentre il PD gli toglie le castagne dal fuoco.
Troppo comodo.
Mai come in questa occasione il comportamento del PD mi è sembrato invece esemplare: sostegno senza tentennamenti al governo che sta cercando di ripararci dalla bufera (che colpirebbe soprattutto i più deboli) e contributo al miglioramento dei provvedimenti in direzione dell'equità.
5 commenti:
Il comportamento del PD è stato anche molto chiaro e ben spiegato (oserei dire a differenza di quanto avvenuto in Sicilia).
Io la vedo da un altro punto di vista:il PD essendo stato corresponsabile del disastro italiano, in quanto colluso con Berlusconi, sta ora cercando di rifarsi il trucco per ripresentarsi come salvatore della patria verso gli elettori che stava perdendo (tranne quelli che lo voterebbero sempre e comunque, malgrado tutto).
Troppo comodo.
Quindi, seguendo il tuo ragionamento, non ti sta bene che il PD stia facendo finalmente per la prima volta una buona cosa, dopo anni di "collusione" con Berlusconi.
D(i) P(ietro) = PD allo specchio, ovvero ciò che vorrei essere ma non posso. E l'equazione vale in entrambi i sensi.
Ma "colluso" in che senso?
Posta un commento