martedì 9 settembre 2008

Restaurazione e libertà di ricatto.

Una delle (tante) cose buone, e di sostanza, del governo Prodi era stata una legge contro il fenomeno delle dimissioni falsamente volontarie dei lavoratori, che nella pratica venivano firmate in bianco al momento dell'assunzione.

La legge del centrosinistra aveva cancellato questo potente mezzo di ricatto dei datori di lavoro imponendo che le dimissioni fossero firmate su moduli numerati progressivamente e rilasciati con data certa dal Ministero, anche via internet.

Ma meno male (!) che è tornato Berlusconi e in men che non si dica ha rimesso le cose a posto: l'ha semplicemente soppressa (d.l.112/2008, art. 39, comma 10, lettera l) nella stessa norma con la quale, per esempio, ha esteso i contratti a tempo determinato anche "all'attività ordinaria" (vedi art. 21, i precari ringraziano).

Il decreto è stato convertito in legge guarda caso in piena estate (legge n. 133 del 6 agosto 2008). Quanto ne hanno parlato i mezzi di comunicazione ?

2 commenti:

Micheluzzo ha detto...

Non ne ho sentito parlare, ero troppo impegnato a studiarmi il decreto antiprecari...

Micheluzzo ha detto...

Comunque, Antonio, è un bellissimo titolo per questo post, suggestivo come pochi.