Inutile fare finta di nulla. Inutile negarlo. Facebook mi incuriosisce, tante persone che frequento hanno una loro vita vituale lì dentro.
Due i motivi che mi tengono a distanza di sicurezza:
1) credo che mi divorerebbe un sacco di tempo, ancora di più di quanto già non succeda con blogspot, ubuntu e la Rete in genere;
2) non mi piace l'idea di affidare ad un unico centro "nevralgico" la gestione dei miei dati personali, insiemi a quelli di milioni di persone.
Quanto a questo secondo aspetto, qui (1) c'è un post interessante che evidenzia alcune clausole che accetta chi si registra su FB, e qui (2) un post ancora più esauriente di Attivissimo.
Infine qui (2) si fa notare che in testa alle "Top Searches" del sito c'è la richiesta di informazioni su come sparire dal giro (di FB).
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7 commenti:
Complimenti!
Ottimo ed esauriente post.
Purtroppo io mi sono dovuto iscrivere perché un mio vicino di casa aveva scattato alcune foto a mio figlio e, anziché invitarmi a casa sua per farmele vedere (vade retro contatto umano!), mi ha detto che le aveva pubblicate su FB. Già la semplice iscrizione-comprensione mi ha preso più di un'ora.
Dopodiché, come dice Mr.Y, è cominciata la pioggia di e-mail: iscriviti qua, iscriviti là, tizio ha fatto questo, caio dorme, etc. etc.
Citando il mitico dottor Pasquano: "Una grande rottura di cabasisi!"
Come si fa ad uscirne?
Caro Angelo, il primo impatto che ho avuto con Facebook è stato simile al tuo. Dopo un solo giorno che non ci entravo ho visto che c'erano tantissime notizie e informazioni provenienti dalla manciata di amici che avevo già accettato. In realtà, dopo due o tre giorni ho imparato con semplicità a fare una selezione di cosa mi interessa e cosa no, ed è diventato uno strumento molto divertente e piacevole per comunicare contemporaneamente con più amici.
Un consiglio che posso dare a chi volesse iscriversi a Facebook è che, dato che facebook avvisa di qualunque cosa facciano i tuoi amici inviando apposite e-mail, è preferibile fornire un indirizzo e-mail "di servizio", evitando di dare il proprio indirizzo principale e ritrovarselo intasato da lettere che non si ha voglia di leggere.
Un indirizzo tipo questo:
archivio@amia.it
Caro Josh, una domandina: ma con questi amici vi vedete mai di presenza?
Limiterei l'utilità di FB (forse) a coloro che si conoscono, ma abitano in città/nazioni/continenti diversi
A questo punto non vedo più la differenza con la semplice email, se fb serve solo per mantenere i contatti. O al limite messenger...
Non proprio. Sicuramente le potenzialità di facebook sono maggiori nel mettere in contatto persone a distanza, ma ad esempio, nel mio caso, lo trovo simpatico (non posso dire utile) anche nei riguardi dei contatti con persone che vedo abitualmente. In contemporanea puoi fare sapere a tutti i tuoi contatti quello che stai facendo, o puoi richiamare l'attenzione di tutti, in un attimo, su qualche tematica che ritieni interessante. E' più convolgente della semplice e-mail e molto più funzionale della telefonata (non puoi telefonare contemporaneamente a 50 persone).
Un'ultima cosa: ovviamente l'indirizzo e-mail deve essere vero e non inventato, perché se facebook non riesce a inviare i suoi avvisi credo che blocchi la tua iscrizione.
Josh, credo che Angelo volesse scherzosamente indicarci un possibile indirizzo email (poco usato) per la posta indesiderata; ma purtroppo non credo che all'Amia usino la posta elettronica.
@Mik:
La usano, da quando hanno istallato il monolite (quello della foto di qualche post fa).
Certo, possono migliorarsi. Attualmente:
1.il dirigente scrive il testo su un modulo cartaceo,
2.quindi lo passa alla segretaria
3. questa inserisce il testo nel computer nel messaggio e-mail,
4. dunque stampa la bozza,
5.la porta per la firma al dirigente, il quale firma.
6. A questo punto, la segretaria spedisce l'e-mail e - dopo -
7. la ristampa (per avere traccia dell'avvenuta spedizione) e
8. la allega ai due precedenti fogli e
9.conserva il tutto in apposita carpettina del giorno.
Ah! Se non ci fosse la tecnologia!
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