lunedì 12 gennaio 2009

E il partito democratico ?

Domenica ho firmato la petizione popolare per le dimissioni del sindaco Cammarata. C'era tanta gente pazientemente in fila. Davanti a me un ragazzo disabile in carrozzella. Poi è venuto il mio turno e, mentre mi apprestavo a firmare, ho sentito questo dialogo tra una signora e il militante di Italia dei Valori.

Signora: "Complimenti per l'iniziativa. Quali partiti ci stanno dietro ?".
Militante: "Chi organizza è IdV. Hanno aderito anche Rifondazione, Verdi, ... ehm insomma, la sinistra".
S.: "E il partito democratico ?".
M. (allargando le braccia): "Cosa vuole che le dica... non saprei... effettivamente non ha aderito".
A quel punto mi sono intromesso.
Io: "Signora, gli elettori del pd sono qui a firmare".
S.: "Infatti, sembra proprio così. Mi passi la penna, per favore".

12 commenti:

Micheluzzo ha detto...

Ottima notizia, incoraggiante: c'è ancora gente che vota Pd, allora...

Anonimo ha detto...

Anche noi abbiamo firmato.
Che soddisfazione: il clima era quello "pionieristico" dei vecchi tempi. Quello che, secondo me, caratterizza la democrazia.
Nessuna mediazione televisiva.

Anonimo ha detto...

Se conosco bene Orlando, questa raccolta di firme è in realtà finalizzata a "toccare il polso" dei palermitani, a capire qual è oggi il sostegno che potrebbe ottenere, così come fece ai tempi del referendum sulla legge elettorale (maggioritario o proporzionale) dove si schierò per la legge proporzionale ed a Palermo infatti vinse il no. In seguito venne eletto sindaco con un numero spropositato di voti.

Micheluzzo ha detto...

Certo che se l'alternativa a Cammarata dovesse essere Orlando, saremmo punto e a capo. Che novità potrebbe portare nel panorama cittadino? Se poi dovessero opporgli Musotto o Miccichè, non ci sarebbe battaglia.
Io vedrei bene un candidato giovane come Antonio, o Angelo, o Josh. E se iniziassimo a tastare noi, il terreno?

Anonimo ha detto...

Grazie per il giovane.
E' una vita che cerco di convincere Antonio.

Comunque, Orlando è certamente il miglior Sindaco che questa città abbia mai avuto (da quando sono in grado di intendere).

Micheluzzo ha detto...

Allora sono pronto a fondare il Circolo di azione e reazione politico culturale "Antonio Lo Nardo" sezione di Cinisi e il Circolo Antonio Lo Nardo sezione distaccata di Milano Lambrate.
Ho già lo slogan per la campagna:
Appartengo a quelli del fard, non amo la retorica.

Antonio Lo Nardo ha detto...

Fronte di Azione e Reazione Democratica.

Micheluzzo ha detto...

Grande Fard!

Antonio Lo Nardo ha detto...

A Virus:
dubito che Orlando voglia nuovamente competere per il ruolo di sindaco.
Un'altra sconfitta sarebbe veramente disastrosa.
Magari come parlamentare europeo.

Anonimo ha detto...

Non ho detto che voglia fare ancora il sindaco, ma...aspetta e vedrai.

Anonimo ha detto...

Comunque appoggio pienamente Angelo nel dire che Orlando è stato il miglior sindaco che Palermo abbia avuto negli ultimi 20 anni. Ovviamente se dopo tanti anni dovessero ricandidare lui significherebbe che la sinistra non riesce a trovare nessun candidato credibile. D'altronde, forse c'è qualche candidato di sinistra credibile e capace di battere qualunque candidato di destra, qui a Palermo?

Anonimo ha detto...

Come la cronaca internazionale di queste ore ci ha ampiamente dimostrato, l'Italia soffre di un insostenibile "invecchiamento" delle classi dirigenti.

L'insediamento ed i primi passi di Obama quale presidente degli U.S.A., hanno prodotto l'immediata percezione della vetustà della politica italiana, sia anagrafica che programmatica.

Una sensazione che avevamo già provato ai tempi dell'elezione di Zapatero in Spagna, ma che oggi risulta molto amplificata a causa del particolare momento storico (la "crisi") e del ruolo di "guida" che in Italia viene attribuito agli Stati Uniti.

A Palermo, periferia della periferia, tale vetustà è soprattutto programmatica; nel senso che, al di là dei proclami "cool", la gestione politica è puramente gestione del potere.

In questo contesto, non mi sorprenderei a vedere Orlando, nel ruolo di "salvatore della città", fare meglio di tanti sedicenti giovani (sia di destra che di sinistra).