martedì 7 luglio 2009

Cosa c'è in TV.

La recente edizione dell'Annuario Statistico dell'Istat contiene, come sempre, una miniera di informazioni sul nostro paese. Tra queste c'è anche la ripartizione per tipologia delle ore di trasmissioni televisive nelle principali reti nazionali.

In questo grafico ho aggregato i dati per rete televisiva (e ho cercato di rendere omogenea la classificazione delle trasmissioni: vedi nota in basso).
Le differenza più vistosa appare il diverso spazio dedicato all'informazione (compresi gli approfondimenti e i programmi culturali). Nelle reti Mediaset questi programmi pesano per meno del 20 %, contro il 43% alla Rai e il 48% a La7, a beneficio soprattutto dei telefilm (comprese soap operas e telenovelas).

Anche i dati per singolo canale televisivo offrono indicazioni interessanti.
I canali a più alto contenuto informativo sono Rai 3 (56% del totale del palinsesto) e La 7 (48%), mentre su Italia 1 all'informazione è dedicato meno di un decimo dello spazio.
Per i film, l'offerta più ampia è quella di Rete 4.
Infine, come sanno bene i genitori, Italia 1 e Rai 2 rappresentano la scelta obbligata per i bambini che cercano i cartoni animati.


NOTA SULLA RICLASSIFICAZIONE PER TIPO DI TRASMISSIONE.
La classificazione contenuta nelle tavole dell'Istat è diversa a seconda della rete televisiva. Le differenti voci sono state rese omogenee secondo la seguente riclassificazione.

- Informazione:
informazione; approfondimento; lavoro, società e comunicazione sociale; cultura, scuola e formazione; turismo e qualità del territorio; news; programmi culturali; documentari; programmi informativi; attualità; notiziari.

- Film:
film italiani ed europei; film extraeuropei; film.

- Telefilm:
fiction italiana ed europea; fiction extraeuropea; tv movie; miniserie; telefilm; teleromanzi; sitcom; soap operas; telenovelas.

- Cartoni:
cartoni; minori.

- Sport:
sport; manifestazioni sportive.

- Varietà:
spettacolo; intrattenimento; varietà; talk show; musica; quiz; reality; giochi.

- Commerciale:
annunci, promozioni, interruzioni (sigle, intermezzi, mancata rilevazione); pubblicità; televendite; shopping.

4 commenti:

Angelo ha detto...

Molto interessante!
Per un approfondimento, proporrei:
1) di isolare i talk show dall'informazione.
2)suddividere la categoria "telefilm" in tre: fiction+miniserie; telefilm in senso stretto+tvmovie; teleromanzi+soap+sitcom+telenovelas.

Un'ulteriore linea di approfondimento potrebbe consistere nel confrontare le reti concorrenti omogenee: RaiUno vs Can5 vs La7; RaiDue vs Italia1; RaiTre vs Rete4.

Antonio Lo Nardo ha detto...

Non si può fare più di tanto. Le aggregazioni che ho fatto nascono dall'esigenza di rendere omogenee le classificazioni.
Infatti ogni rete ha fornito i dati usando una propria personalissima classificazione. Quindi una "sottovoce" che è presente, per esempio, in Mediaset non te ritrovi per la Rai, oppure è aggregata insieme a altre voci.
Evidentemente l'Istat, almeno finora, non è riuscita a imporre uno standard.

Angelo ha detto...

...e cosa c'è dietro la tv:
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/economia/tv-ricavi/tv-ricavi/tv-ricavi.html

Micheluzzo ha detto...

@ Angelo: vedo che i talk show sono assimilati ai varietà. Stanno forse pensando a Porta a Porta, che spazia dalla politica alle puttanate (non che cambi molto, alla fine)?