mercoledì 29 luglio 2009

Plis, scov l'error.


Estate, tempo di turismo, anche e soprattutto internazionale. E così anche i bravi negozianti palermitani si danno da fare per dare la giusta accoglienza alla clientela estera, premurandosi di fornire in più lingue le informazioni ritenute necessarie per un servizio impeccabile. L’intenzione è encomiabile; il risultato talvolta risente di qualche piccola lacuna nella conoscenza delle lingue straniere.
Nella foto, scattata in una delle più famose pasticcerie del centro, si richiede all’avventore di munirsi di scontrino alla cassa prima della consumazione. Le mie conoscenze di francese e tedesco sono troppo elementari per permettermi di verificare la qualità delle frasi in queste lingue, ma sulla traduzione in inglese mi sento di poter affermare che solo “please” vada bene. Non è questione di errori ortografici, di cui sono piene le insegne e le pubblicità di tanti negozi; in questo caso la frase non ha proprio alcun senso e un turista straniero che volesse per forza trovare un significato la tradurrebbe grosso modo così: “Si prega di portare il biglietto alla cassa”. E ci prenderebbe ugualmente per ignoranti perché penserebbe che, a voler sottilizzare, “cassa” non si traduce con “cash”, ma al più con “cash register”, come confermato da un amico che lavora da anni in Gran Bretagna.
Insomma, bene che vada con la traduzione inglese l'ordine temporale delle azioni previsto dal proprietario della pasticceria (prima paghi e poi consumi) si sovverte; anziché andare a pagare prima della consumazione, il cliente anglofono riterrà di poter gustare il gelato o il cannolo e solo successivamente chiedere al cameriere un biglietto (forse il conto?) da portare alla cassa.
(di josh71)

6 commenti:

Micheluzzo ha detto...

Interpretazione corretta.
Sembra che alla cassa (anzi, al contante, visto che questo è uno dei significati di cash) si debba andare solo se muniti di apposito pizzino rilasciato dal cameriere o dal banconista.

Micheluzzo ha detto...

In ogni caso facciamo (fanno) ridere i polli (anzi, the chickens).

Josh71 ha detto...

Quel mio amico che lavora in Inghilterra (di cui parlavo nel post) si sta ancora sbellicando dalle risate. Ma la cosa ancora più grave è che nonostante qualche giorno fa abbia fatto notare al cameriere che quel cartello era un nonsenso e che lui ne abbia parlato subito al titolare, ieri il cartello era ancora lì. Evidentemente sono fieri della loro ... creatività linguistica.

Angelo ha detto...

Abbiamo sguinzagliato le nostre esperte, che ci dicono che le frasi del biglietto significano:

1)In francese:
"Per favore, vogliate mettere il biglietto di tesoreria" (dove, di grazia?) E comunque scontrino dovrebbe essere 'bulletin' e cassa 'caisse'.

2)In tedesco:
"Per favore, portate il biglietto per la cassa", ma varrebbe la pena sottolineare che scontrino è 'schein' o 'kassenzettel' e che 'cash' non e' tedesco (casomai 'Kasse'). Forse vuole dire che manca la carta nel registratore di cassa…

Insomma, fa schifo in tutte le lingue. (Simona)

Io aggiungo che anche l'italiano lascia perplessi: perché le parole sono tutte maiuscole? E' la citazione del titolo di un film?

Josh71 ha detto...

Chissà perché ma sospettavo vi fossero errori anche nelle altre lingue!
La frase in italiano suona piuttosto "burocratica". Concordo con Angelo sull'inutilità (per non parlare di errore grammaticale bello e buono) dell'utilizzo del maiuscolo per tutte le parole.

Angelo ha detto...

Se gli diamo le frasi corrette, ci fanno lo sconto per il resto dell'anno?